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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 17/09/2010 @ 16:39:53, in H) Rodano, cliccato 689 volte)
PILLOLE RODANESI 3
 
Ogni tanto vedo alcune piccole cose che non vanno bene a Rodano. Dalle piccole cose si capisce come l’amministrazione non faccia il suo dovere e sono il sintomo di un andazzo che, ahimè, si riflette sulle cose più grandi ed importanti. Ed i cittadini rodanesi ci vanno di mezzo, anche finanziariamente. Ecco le ultime.
 
TARSU
Ci sono alcune persone che ripetono fino alla noia che loro non mettono le mani nelle tasche degli italiani. I loro adepti rodanesi, cioè l’amministrazione comunale attuale, hanno inviato recentemente via Equitalia, l’agente della riscossione delle tasse ed imposte, il pagamento della TAssa per la raccolta dei Rifiuti Solidi Urbani.
Quest’anno è aumentata di Euro 34 Euro. Poco, qualcuno dirà; intanto un poco qui e un poco là, i nostri introiti sono decurtati pian piano (nelle pillole 2 avevo già parlato delle addizionali IRPEF comunale e regionale).
 
NUOVE PISTE CICLOPEDONALI
Ho già parlato in passato delle nuove piste quando non erano ancora finite ma tutti ne usufruivano, comprese le automobili in alcuni tratti. Ora sembrano completate con la superficie piana e rossa che le caratterizzano. Però manca ancora qualcosa di importante perché non c’è alcun cartello alle varie entrate che indichi chi non deve usufruirne. Infatti numerosi giovani e meno giovani a tutte le ore vi scorazzano veloci con scooter grandi e piccoli mentre vi transitano pedoni, qualche volta accompagnati da bambini e/o cani, e i ciclisti, mettendo in pericolo gli aventi diritto.
Alcuni di questi scooteristi sono stati redarguiti dai passanti e si sono sentiti appunto rispondere che non c’era alcun divieto, quindi ne avevano diritto.
Ma c’è un’altra cosa che manca: i controlli, cominciando dai genitori. Come al solito in Italia tutta, si fanno le leggi ed i regolamenti e poi nessuno controlla e fa’ pagare multe per chi non segue la legge.
 
I LAMPIONI STRADALI DI  VIA DELLE QUERCE
Ho parlato molti mesi fa anche di questo argomento. Mi ero accorto che rimanevano accesi tutto il giorno (d’estate dalle 6 alle 21) con grande spreco di energia (che costa e che paghiamo noi con le nostra tasse ed imposte).
Ne ho riparlato in giro con qualche addetto ai lavori, in riunioni dell’opposizione e non, ma non cambia niente.
 
 
Dato che da noi tutto funziona meglio con le raccomandazioni, se qualcuno dei rodanesi che mi legge ha amici in Comune (io non ne ho), perché non fa’ presente queste situazioni?
 
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Di Gennaro Aprea (del 22/09/2010 @ 18:29:38, in C) Commenti e varie, cliccato 958 volte)
QUALI ELEZIONI ?
 
In quest’ultimo periodo tutti parlano di tutto, prendono decisioni irrevocabili ed il giorno dopo cambiano idea dichiarando il contrario. Fra i tanti argomenti vi è il problema delle elezioni: certamente è uno dei più dibattuti, a sinistra, al centro, a destra.
Qualche giorno fa ho incontrato un vecchio amico, Giovanni Urbani, che non vedevo da tempo perché abita abbastanza lontano. 87 anni, ex senatore della sinistra per 4 legislature, ancora pienamente attivo. Per esempio in questi giorni sta mettendo in essere la prima importante azione di un Comitato per il Testamento Biologico, da lui ideato. È tuttora a lui che toccano le mansioni più impegnative come ottenere la presenza del professor Umberto Veronesi che parlerà a questo evento di fine settembre a Savona, cosa non facile e che comporta contatti  lunghi e difficili per gli impegni del professore e tutto ciò che comporta l’operatività per la realizzazione dell’evento.
Tornando all’argomento elezioni, abbiamo preso lo spunto per discuterne insieme per un’oretta abbondante, ciascuno di noi esponendo i nostri punti di vista e facendo previsioni ed osservazioni.
Naturalmente ambedue eravamo d’accordo che le prossime elezioni nazionali dovrebbero essere fatte con una nuova legge che sostituisca l’attuale “porcellum” antidemocratico che impedisce agli elettori di eleggere dei parlamentari scelti da loro obbligandoli a una lista di candidati fissata dai partiti. Non solo, il massimo dell’antidemocrazia sta nel fatto che  il partito o la coalizione che ottiene la maggioranza relativa anche del solo 30%, ha la maggioranza assoluta in Parlamento.
Da qui le numerose discussioni che abbiamo letto ed ascoltato dai media su quale sia la soluzione ottimale.
Il mio amico era molto scettico sulla possibilità di un accordo fra i partiti all’opposizione, compresi quelli che non hanno una rappresentanza parlamentare a causa dello sbarramento percentuale ai quali sono interessati, così come lo sono tutti quelli attualmente in Parlamento. Inoltre affermava che il tempo era molto limitato.
Devo dire che io non condividevo questo suo punto di vista che ritengo troppo pessimista: è per questa ragione che ne parlo in questo articolo, anche se di solito non entro in argomenti così importanti dibattuti su tutti i giornali e nelle varie trasmissioni televisive dove sono presenti personaggi politici di rilievo e “di grido”, seri e meno seri. Ed ecco il mio punto di vista che ovviamente è sempre criticabile e modificabile.
1)     Ritengo sia evidente che oggi tutti i partiti, ad eccezione del PDL, Lega Nord e “baciapile” di incerto colore che vivacchiano nei dintorni della destra, siano d’accordo che la legge elettorale in vigore debba essere modificata radicalmente perché, fra l’altro, è un’anomalia antidemocratica rispetto a tutte le leggi in vigore negli altri paesi europei
2)     Certamente tutti i partiti di cui al punto precedente debbono diventare coscienti della necessità assoluta di formare una sorta di “Consiglio per la modifica della legge elettorale” il quale non tenga assolutamente conto delle pesanti differenze delle posizioni politiche che impediscono di poter fare una coalizione di governo fra di loro. Per spiegarmi meglio pensate alle profonde differenze in economia, nelle questioni del lavoro, della scuola, dell’etica, delle religiosità, dell’ambiente e dell’energia, e chi più ne ha più ne metta, fra Rifondazione comunista, PCDI, Sinistra Ecologia e Libertà, PD, Futuro e Libertà, UDC, IdV, API, MPA di Raffaele Lombardo, Radicali, Verdi, e tutti i vari movimenti, nei quali occorre aggiungere, fra i tanti, il Popolo Viola ed i Grillini delle 5 stelle. Questo “Consiglio” dovrebbe essere costituito al più presto da parte dei partiti presenti in Parlamento favorevoli al cambiamento della legge, indipendentemente dal fatto che il governo Berlusconi cada o meno nel prossimo futuro. L’accordo dovrebbe portare alla definizione di una proposta di legge univoca da presentare alle Camere con procedura d’urgenza, che potrebbe diventare legge dello Stato grazie alla stragrande maggioranza dei votanti nel Parlamento attuale
3)     Chi dovrebbe far parte del Consiglio per la nuova legge? Un solo rappresentante per ciascun partito o movimento solo con un vice che lo sostituisce in caso di influenza o mal di pancia. Questi rappresentanti dovrebbero tutti avere una cultura giuridica. Dovrebbero far parte di questo Consiglio anche 5 esperti costituzionalisti (professori universitari indipendenti e non membri della Consulta per evitare conflitti di interesse). La loro funzione sarebbe quella di dare consulenza ai vari rappresentanti quando fanno proposte che non stanno né in cielo né in terra, come spesso avviene fra i politici.
4)     Fra le tante soluzioni proposte in questi ultime settimane ve ne sono alcune da scartare subito (sempre a mio parere) fra le quali la soluzione tedesca che non sarebbe accettata dai piccoli partiti (compreso Futuro e Libertà se divenisse partito) che sanno di non poter raggiungere la presenza in Parlamento per la elevata percentuale di sbarramento del 5%. Se si insistesse su questa proposta, anche se probabilmente ci sarebbe la maggioranza per approvare la legge, si rischierebbe di non avere la concordia necessaria, dopo le nuove elezioni, ad un progetto di coalizione di governo che abbia una maggioranza accettabile. Vi sono altre proposte delle quali alcune sono presentate in maniera tale che sembra non lascino possibilità di discussione, cioè “mangia questa minestra o salta dalla finestra”; un esempio è quello della lettera firmata da 66 “importanti” persone, fra le quali vi sono solo 7 donne (!) con un titolo perentorio: “Così va cambiata la legge elettorale”! apparsa su Repubblica del 9 settembre scorso. Per non parlare della proposta imperativa di D'Alema per  la soluzione tedesca
5)     Il Consiglio dovrebbe inizialmente essere proposto (procedure) dai partiti o movimenti attualmente presenti in Parlamento che poi chiamerebbero quelli non rappresentati. Se questi ultimi cominciassero a fare obiezioni - lo temo -, li si scarta subito facendo loro presente l’impossibilità di perdere tempo.
6)     A mio parere, se c’è veramente la volontà di cambiare la legge, ritengo che la cosa potrebbe andare in porto perché ho l’impressione che le nuove elezioni – se si fanno – non si svolgeranno prima della primavera 2011.
7)     Personalmente preferirei la legge elettorale francese, anche perché è un metodo già in uso e rodato in Italia in alcune elezioni amministrative
8)     Ultima considerazione. Spero che la cosa vada avanti speditamente perché altrimenti si rischierebbe di rifare le elezioni con la legge attuale. Non vorrei che finisse come la legge che tuttora aspettiamo sul conflitto di interesse!
 
Chiunque abbia delle idee migliori di queste si faccia vivo. Le critiche costruttive sono sempre benvenute perché tutto è sempre migliorabile e perfettibile
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Di Gennaro Aprea (del 11/10/2010 @ 15:48:15, in C) Commenti e varie, cliccato 688 volte)
ANCORA SULLA LEGGE ELETTORALE
Trascrivo lo scambio di idee che ho avuto con un amico rodanese sull’articolo precedente
 
 
Subject: Articolo e tua riflessione
 
Ciao Gennaro
mi ha fatto piacere incontrarti, seppur rapidamente l’altro ieri
 
Intanto ti invio l'articolo di cui ti avevo parlato.
 
Poi, ho visitato il tuo sito ed ho letto sia Pillole Rodanesi 3 che Quali elezioni?
 
Sono abbastanza d'accordo con te. Concordo interamente sulla premessa, ma trovo un poco macchinosa la composizione di questo "Consiglio per una nuova legge". Molto democratico ma forse si corre il rischio di non essere molto operativi.
Basterebbe un rappresentante per ciascun partito presente in parlamento, quindi meno di quelli da te citati, oltre a un suo deputy nel caso di impedimento.
 
Poi perché no allo sbarramento al 5%? Credo che una delle ragioni principali della nostra ingovernabilità sia che abbiamo troppi partiti, alcuni molto piccoli e che sono rappresentativi di caste o interessi ristretti. O meglio servono a portare al desco della divisione della torta "politica" anche chi (forse...ma non troppo...vedi Mastella, Dini ecc) rappresenta solo se stesso ed i suoi familiari.
 
Troppa democrazia porta all'anarchia!
 
Magari possiamo addomesticarlo all'italiana: 3% ma non meno!!!   
 
Accettabile anche il doppio turno alla francese....un occhio verso i Paesi nordici, Norvegia in testa, potrebbe essere utile.
Dobbiamo uscire dall'area levantina altrimenti scivoleremo sempre più in basso...verso la Libia!
 
Cordialmente
Giorgio Facchetti
 
 
Caro Giorgio,
Rispondo a mia volta alle tue considerazioni.
a) mi sembra di aver già specificato che nella "Consulta" ci deve un solo rappresentante per partito o movimento
b) se la maggioranza insistesse all'inizio delle discussioni sul metodo tedesco, immediatamente non si potrebbe contare sulla collaborazione dei piccoli (e ne abbiamo assolutamente bisogno per approvare la nuova legge più democratica), ivi compreso Fini e C. che, in caso di elezioni, non è assolutamente, in questo momento, certo che riuscirebbe a superare il 5%, idem per MPA, ecc. Quindi se sorgessero delle discussioni sul metodo tedesco, immediatamente non si potrebbe contare sulla collaborazione dei piccoli (e ne abbiamo assolutamente bisogno per approvare la nuova legge più democratica), ivi compreso Fini e C. che, in caso di elezioni, non è assolutamente in questo momento certo che riuscirebbe a superare il 5%, idem per MPA, ecc.
c) col metodo francese la selezione dei piccoli sarebbe automatica: o maggioranza assoluta al primo turno, o ballottaggio fra i due che hanno avuto più voti al primo turno: quindi i piccoli non potrebbero aspirare a molti seggi
d) Mastella aveva i deputati necessari per annullare la maggioranza di due o tre seggi che aveva Prodi perché c'era il "mattarellum" che con la proporzionale del 25% permetteva ai piccoli di avere numerosi deputati
e) se poi la "consulta per la nuova legge elettorale" decidesse alla fine a maggioranza di adottare il metodo tedesco, va benissimo, però con lo sbarramento al 3% ricadiamo nel levantinismo perché avremmo ancora una pletora di partitini 
e) non conosco le leggi elettorali scandinave; mi illumini?
In conclusione, ritengo che non sia necessaria la caduta del governo Berlusconi ed un successivo governo provvisorio per fare la nuova legge elettorale. La nuova legge si può fare anche “Berlusconi regnante”, se abbiamo la maggioranza dei parlamentari che la vuole grazie agli accordi presi da una “Consulta”. E penso che con la buona volontà si potrebbe fare in pochi mesi.
Detto questo, ti ringrazio per il bellissimo articolo “Bordel State” (l’Italia) in inglese del Professor James Walston dell’Università Americana di Roma, che passerò certamente alla mia lunga lista di persone che conoscono la lingua.
A presto vederci per fare una chiacchierata non di fretta
Ciao
Gennaro
 
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