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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 03/08/2015 @ 17:09:05, in F) Questa è l'Italia, cliccato 820 volte)
RISPARMI RAI TV

Mi sembra che i bilanci della RAI siano migliorati grazie agli ultimi dirigenti ed ad una serie circostanze e azioni che cercherò di mostrarvi e commentare, non tutti altrimenti vi annoierei per il lungo elenco.
Numerose fra le azioni sono i risparmi sulle videate. Quando si parla di Matteo Renzi, è un vita che ci somministrano sempre lo stesso film del Presidente del Consiglio dei Ministri che esce da Palazzo Chigi in jeans e giacchetta corta che mostra molto bene il suo sedere, circondato da colleghi e guardie del corpo, che si avvia in direzione della vicinissima Galleria Sordi, immagino per la pausa caffè....a un certo punto devia e si avvicina a un paio di poliziotti presso la loro macchina, stringe loro la mano con sorriso da "64 denti" (definizione presa da vecchie immagini dell'allora - anni 50/60 -  Ministro degli  Esteri Gaetano Martino, famoso per la sua "capacità diplomatica sorridente"); poi il Nostro riprende la strada per la destinazione.
Analogamente vediamo da mesi sempre la videata di Matteo Renzi che riprende la strada dalla Galleria Sordi per Palazzo Chigi con accanto i soliti "guardiani".
Certo, far girare ai video-operatori delle scene ogni giorno costerebbe una fortuna, quindi è una buona soluzione ripresentare di continuo sempre le stesse scene per risparmiare.
Io credo che la maggior parte di noi video-spettatori sia affezionata ai soliti telegiornali, per quanto mi riguarda quelli della RAI, solo raramente mi capita di seguire quelli delle TV commerciali, da quelle di Berlusconi alla 7 e dintorni. Quindi penso che ci siamo un po' stufati di ri-ri-ri-rivedere sempre queste scene. Non sarebbe meglio vedere l'annunciatrice o l'annunciatore che parla, persone tutte brave, simpatiche, anche belle/lli?
Un altro numero di videate famose, ripetute e velocissime, sono quelle dei cartelli esibiti da persone di ogni tipo nei cortei di protesta, sindacali e non. Ce li mostrano in riprese velocissime, tali che è impossibile leggerle perché durano un secondo al massimo anche se sono scritte su 2 o 3 o 4 righe. Ma allora perché ce le mostrano? la mia risposta è che più sono rapide e meno costano; siete d'accordo?
Analogamente quando si tratta di scritte in lingua straniera: potrebbero farcele leggere e sentirne la traduzione soprattutto quando sono scritte in cirillico o alfabeto greco o arabo, o cinese, indiano, israeliano, ecc.. Altrimenti a cosa servono? Forse perché pensano che noi popolo bue possiamo credere maggiormente alle frasi dette dai vari presentatori che raccontano l'argomento?
A proposito di capire meglio il telegiornale quando ci sono persone intervistate Ogni volta che si introduce un argomento, appare il suo titolo (es.: "scovato il casale dove quelli della banda Messina Danaro si scambiavano i "pizzini") poi appare un inquirente, il suo nome e carica, spesso lunghi ambedue, qualche volta un militare delle forze dell'ordine, ma il tutto dura mezzo secondo e non si fa in tempo a capire chi è anche se la persona continua a parlare. Dopo riappare il titolo dell'argomento che dura fino alla fine, anche se riappare l'intervistato. Se qualcuno di noi si è distratto un momento, oppure ha appena acceso il televisore, oppure non ha potuto leggere nome e cognome (alcune volte di tre parole) o la sua carica (alcune volte di 4-5 parole) come si fa a seguire bene l'argomento? Perché non si lascia nome e carica dell'intervistato più a lungo o lo si ripete durante l'intervista intercalandolo con il titolo dell'argomento? Mistero o ancora risparmio?
Mi accorgo che di aver abusato della vostra pazienza e chiudo un altra domanda.                             Perché sulla RAI TV le previsioni del tempo comprendono sole, pioggia, nuvole, venti, mari, ma le temperature solo sulle edizioni regionali?
Le edizioni nazionali solo una volta al giorno a metà pomeriggio mostrano le temperature; tutte le altre ignorano le previsioni. La Radio RAI parla spesso delle previsioni del tempo e comprende sempre quelle delle temperature. Perché la RAI TV non copia la RAI Radio?
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Di Gennaro Aprea (del 24/08/2015 @ 19:09:11, in F) Questa è l'Italia, cliccato 865 volte)
UFFAH !

3 giorni prima che Martina, l'acidificatrice del suo ex fidanzato, entrasse nella clinica Mangiagalli per partorire, cioè il 12 agosto, abbiamo cominciato ad ascoltare la storia e a vedere, o meglio rivedere all'infinito in TV (soprattutto RAI) le scene di questa ragazza fuori di testa e del suo compagno Goettcher.
I video risalivano all'epoca dell'arresto e del processo: Martina che entra in una porta con il cappuccio che le copre il viso e se lo toglie mentre sparisce, accompagnata da due poliziotti. Martina sempre in mezzo a due poliziotti con un altro cappuccio calato sul viso ripresa dall'alto e di spalle. Le foto di lei e di lui al tempo dell'arresto; poi qualcuna di quando lui si è tagliato i capelli....e così via.
Un po' di aggiornamento va bene ma queste scene, sempre le stesse, si sono ripetute tutti i giorni, mattina e sera fino a sabato 22. Unica variante, un ingresso alla Mangiagalli dove si vede un'infermiera che chiude la porta, evidentemente era appena passata la donna (che non si è vista) per ricoverarsi prima del parto. Il tutto sarà ripreso quando il tribunale deciderà se la neonata sarà data in adozione.
Bene, anzi male, molto male! non si possono ammannire le stesse vecchie scene commentate lungamente come se fosse una cosa nuovissima e un avvenimento importantissimo per 11 giorni agli inizi di ogni telegiornale. Ci sono ben altre cose di cui parlare lungamente!
Negli stessi giorni ci sono stati avvenimenti molto più importanti ai quali hanno dedicato pochi minuti al massimo per due giorni
Per esempio in quei giorni minor tempo e minore importanza erano state date ai rifugiati (ora hanno preso loro il primo posto). Nessuno che commenta le possibilità di trovare soluzioni all'esodo epocale che riguarda il mondo intero; nessuno che parla della battaglia che era stata ingaggiata fra le due Coree (durata quasi una settimana e per fortuna spenta) con il pericolo di coinvolgimento degli americani che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime; nessuno che parla seriamente di come si può risolvere il problema dell'ISIS di cui ci raccontano solo le malefatte, cosa che deve essere anche questa risolta a livello Nazioni Unite; la barbara uccisione dell'archeologo siriane Asaad ed il ricordo della sua figura è durata non più di 3 giorni.
Allora, posso fare una protesta pubblica e dire male dei redattori dei telegiornali accusandoli di mediocrità professionale?   Se continua così, smetterò di accendere  la TV RAI per seguire i loro TG (non ne vedo molti altri in generale, salvo quelli della 7) e cercherò emissioni più serie.
Di queste situazioni ve ne sono molte aimè. Perciò ripeto uffah, uffah uffah
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Di Gennaro Aprea (del 18/11/2015 @ 18:10:57, in C) Commenti e varie, cliccato 856 volte)
BUSINESS IS BUSINESS - MONEY IS MONEY

Sono quasi 3 mesi che non scrivo un articolo su questo piccolo blog; la ragione è una sola: sono iper-stufo di vivere subissato da notizie dell'Italia marcia, come avevo già scritto nel giugno di quest'anno, ma anche di altri paesi e combriccole di imprenditori internazionali.
Ma di fronte a ciò che è successo a Parigi non posso fare a meno di dire qualche parola che è frutto di mie riflessioni. Non si tratta di esprimere una volta di più la mia solidarietà ai francesi (sabato 14 mattina avevo già telefonato ai miei nipoti francesi e agli amici parigini) ma di cercare di proporre una soluzione - mi rendo conto non facile da realizzare - ma forse possibile per vincere lo "stato islamico" con il quale tutto il mondo civile è in guerra.
Si, il presidente Hollande ha affermato con forza che dobbiamo guerreggiare - e io non sono d'accordo - ma comunque non dice precisamente come: Penso che lui stesso si renda conto, e con lui molti altri decisori importanti di paesi di pari importanza, che non si tratta di una guerra (il più delle volte sbagliata) cui siamo abituati.
Cominciamo col dire che i nostri nemici sono due: il primo è l'esercito "regolare" dell'ISIS che ha già conquistato una buona parte della Siria e si è istallato in numerosi punti strategici in Iraq. Questo nemico si vede, si conosce, si sa dov'è e ci mostra anche gli assassinii dimostrativi dei boia.
Il secondo tipo di nemico non si vede e, nonostante tutte le misure di sicurezza messe in atto ed l'aver aumentato sempre di più le misure quelle di prevenzione dopo ogni attacco terroristico come a Tunisi, Tel Aviv, Bagdad, Beirut, Sinai e Parigi, solo per parlare degli ultimi più eclatanti, è molto difficile se non impossibile identificarli prima del loro attacco (da notare che i terroristi sono  pochi, da due a 10 persone e perfino da una sola) che provoca morti e feriti fra la popolazione innocente e incolpevole. Inoltre questo nemico è ben organizzato in alcuni paesi europei (e negli USA?) ed è composto in massima parte di persone capaci, ben addestrate, sicuramente plagiate e probabilmente drogate, con alla base il cervello fuori posto.
Nonostante le accurate e raffinatissime indagini dei vari servizi segreti, spesso si può identificare qualcuno di questi "nemici" solo da un'impronta digitale di un dito, unico frammento di un corpo auto-esploso. Non si conoscono quelli uccisi, non si sa da dove vengono e, solo dopo un certo tempo si arriva a scoprire che sono giovani pre-addestrati in Siria o in Libia, di nazionalità non accertata perché spesso trovati in possesso di passaporti falsi, francesi inglesi belgi.
Le accurate e raffinatissime indagini e misure di sicurezza servono a poco quindi il rischio di terrorismo diminuisce di poco: il copione si ripeterà all'infinito. E quelli sopravvissuti e fuggiti spesso sono introvabili.
Anche i bombardamenti delle posizioni in Siria ed Iraq del ben equipaggiato ed addestrato esercito dell'ISIS servono a poco salvo (questo è il primo esempio di business del titolo) il largo consumo delle armi e delle munizioni di ambo le parti, soprattutto di quelle delle forze armate aeree degli eserciti occidentali, dagli USA alla Russia passando dalla Francia e da altri europei e australiani, per non parlare di quelli dell'Arabia Saudita, Iran, ecc. che a loro volta hanno acquistato armamenti dai grandi produttori USA, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania, Russia, Brasile, ecc..
Attaccare l'ISIS con eserciti di terra? Un intervento massiccio potrebbe dare qualche risultato in un tempo ragionevole (credo comunque non meno di un paio d'anni) con costi enormi anche di vite umane, altrimenti l'attuale strategia aerea potrebbe durare anni ed anni senza arrivare a risultati concreti. Ma poi alla fine nessuno ne vuole parlare....salvo i francesi e pochi altri perché gli esecutivi dei vari stati non vogliono perdere la loro popolarità e le nuove elezioni, più o meno vicine.
E allora? Se lo "stato islamico" può continuare ad esistere e a prosperare, pagare ai propri "soldati" e kamikaze fior di quattrini, permettendo loro di fare la "bella vita", morire per andare in un paradiso pieno di donne e predicare la guerra a tutti in nome di Allah (i veri musulmani dicono "not in my name"), la ragione principale di fondo è il "business", che il nuovo califfato ha sviluppato, cioè per esempio il petrolio ed tutte altre risorse necessarie a vivere, donazioni di ricche famiglie o imprese del Qatar, Arabia Saudita e di altri paesi, le quali vogliono creare difficoltà ai loro re o emiri per sostituirsi a loro, anche in nome della differenza enorme di credenza religiosa fra sunniti e sciiti. E i produttori e venditori di armamenti di tutti i tipi stanno esultando, e con loro per esempio quelli dei pick-up della Toyota e di altri costruttori giapponesi e coreani.
E qui azzardo la proposta difficile da realizzare con una metafora anch'essa azzardata. Avete mai visto un video reale o un film dove si vede una persona che cade o attraversa un corso d'acqua nella foresta tropicale di qualche paese dell'America latina? questa persona non sapeva che in quell'acqua c'erano i piranha, così non è più uscito perché all'improvviso è stato attaccato da questi pesci di piccola dimensione che a decine riescono a divorare un corpo umano in pochi minuti. Solo pochi si salvano a costo di numerose gravi ferite o minorazioni grazie a qualche compagno presente. Ebbene gli autori delle stragi sono come i piranha, impossibili da vedere, che spuntano all'improvviso e insanguinano l'acqua come hanno fatto i "nemici" invisibili di Parigi e di altri luoghi.
Se però, una volta conosciuto il pericolo dello specchio d'acqua dove si nascondono i piranha, si fa una diga o si devia l'acqua nella maniera più opportuna, i pesci assassini rimarranno all'asciutto e moriranno.
Allora, invece di fare la guerra guerreggiata, gli stati (a livello mondiale) dovrebbero mettersi d'accordo (difficilmente quelli dell'Unione Europea dati gli esempi recenti) per eliminare tutti i business che fanno vivere l'ISIS cominciando dall'acqua, il petrolio, i pick-up, gli armamenti e tutto il resto, almeno per un periodo tale da portarli alla fame, senza finanziamenti, né aiuti di qualsiasi genere. Niente soldi per pagare i kamikaze e i soldati e via di seguito.
Ripeto che la realizzazione non è facile; tuttavia è questa la strategia che a mio parere dovrebbero adottare i servizi segreti riuniti dei vari stati senza dimenticare quelli dell'Islam moderato, mediante adeguate infiltrazioni, per individuare le spesso lunghe catene di intermediari di tutti i business. E, una volta conosciuti, interrompere uno ad  uno gli anelli della catena, anche mediante gruppi di sabotatori e di hacker, iniziando dai commercianti di armi nascosti in paradisi fiscali che alcune volte potrebbero essere denunciati e bloccati per omissione di pagamento di imposte con la collaborazione dei governi dei paradisi stessi (ricordate le azioni giudiziarie USA contro Al Capone e altri mafiosi?), compreso l'importante anello dei trasporti. Per realizzare questa strategia ed applicarla a costo di sacrifici temporanei di produttori i quali potrebbero essere rimborsati almeno parzialmente con i soldi che si risparmierebbero in minori armamenti, meno petrolio, ecc. e soprattutto in vite umane.
Utopia? per la maggior parte dei produttori sicuramente si; per i capi di stato che pensano alla pace e al benessere dei propri cittadini, forse no...
Sono troppo ottimista.?? .
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