Omografi? Contatti
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 26/08/2008 @ 15:53:03, in C) Commenti e varie, cliccato 844 volte)
FASCISTA !
 
Sono appena ritornato dalle ferie, buone perché distensive, come dovrebbero essere sempre. Ho letto naturalmente molto, libri e giornali e mi è rimasto impressa una notizia di cui non arrivo a spiegarmi la congruenza.
Il senatore Maurizio Gasparri, del PdL, ha deciso di querelare il mensile “Famiglia Cristiana” ed il suo direttore, perché ha chiamato fascista il comportamento di molte azioni dei rappresentanti del governo in carica e del Sindaco romano Alemanno, soprattutto di rappresentanti di Alleanza Nazionale, ex MSI.
Il Senatore Gasparri, cinquantaduenne, non è certamente stato un fascista della “prima ora” e tanto meno del ventennio, non ha combattuto nella Repubblica di Salò, perché troppo giovane.
Però, giovanissimo, ha fatto parte del Fronte della Gioventù, noto per le caratteristiche fasciste dei suoi membri, del FUAN, corrente universitaria di tendenze fasciste, è stato Presidente nazionale dei due. Se non erro a quei tempi i giovani del FdG e del FUAN facevano spesso il saluto fascista, si proclamavano fascisti con fierezza, dicevano Viva il Duce con altrettanta fierezza, ed altre amenità del genere tipo cantare a squarciagola:
                            
                             "All'armi, all'armi, all'armi siam fascisti...!
                               terror dei comunisti
                               e noi del Fascio siamo i componenti
                               la causa sosterrem fino alla morte
                               ecc.............."
 
Non mi risulta che Il senatore Gasparri si sia ricreduto dalla sua fede, sia passato ad altro partito di centro o di sinistra. Se lo avesse fatto, avrei capito il suo sentirsi offeso dall’epiteto “fascista”. Mi risulta invece che MSI e AN siano stati sempre composti da persone di fede fascista e che abbiano voluto mascherare la loro fede cambiando i nomi del partito e mescolandosi ad altri ex nel PdL, nonché cambiando il nome del loro giornale da Popolo d'Italia a Secolo d'Italia.
Allora perché ti offendi caro Gasparri? Fino a qualche anno fa questo appellativo ti riempiva di orgoglio!
Se oggi non ti senti più fascista, dovresti pubblicamente dirlo e magari cambiare partito per essere congruente, come molti altri politici hanno fatto (anche molto spesso) in questi anni….oppure no?
Vai a capirli questi benedetti parlamentari!
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Di Gennaro Aprea (del 02/09/2008 @ 14:34:03, in F) Questa è l'Italia, cliccato 683 volte)
LA “RIFORMA” DELL’ISTRUZIONE
 
In questi giorni abbiamo appreso, prima come intenzione e poi come inclusione in un decreto legge, che il nostro “amabile” Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca ha fatto la riforma della scuola primaria e media inferiore, salvoerrore, che consiste principalmente in questo:
-         i voti numerici al posto dei giudizi
-         il 5 in condotta come voto per essere bocciati
-         il maestro/maestra unico/a alle elementari (primarie)
E’ tutta qui la riforma?…ma mi permetto di fare qualche commento.
 
1)     Non c’è molta differenza fra voti numerici e giudizi. Quando io frequentavo le scuole medie inferiori (in periodo fascista) si istaurò la “moda” dei giudizi. Non vi fu alcun impatto negativo salvo, forse il fatto che il giudizio spiegava meglio del semplice numero, di come il professore giudicasse ogni alunno
2)     Sono d’accordo sulla bocciatura col 5 in condotta agli indisciplinati e teppisti nelle classi
3)     Mi sembra che il nostro beneamatissimo Presidente del Consiglio dei Ministri qualche anno fa disse che, visto il cambiamento della società in atto in tutto il globo terraqueo, era necessario basare l’istruzione e l’educazione (nel senso più lato) su 3 “i”, Impresa, Inglese, Internet. E infatti nella scuola primaria finora vi è stato un insegnante di inglese ed uno di PC che vale molto per gli alunni del Sud Italia dove il numero di PC esistenti in famiglia è decisamente ancora basso per motivi economici. Certamente l’insegnante unico non sarà in grado di insegnare l’inglese (per insegnare una lingua ci vuole per lo meno una laurea e l’aver soggiornato nel paese della lingua conosciuta e studiata anche dal punto di vista pedagogico) e solo pochi potranno farlo con il PC. Allora come la mettiamo? E quelli che restano a casa perché “di troppo” cosa fanno? Ed i costi risparmiati vanno forse a beneficio di quelli che restano sobbarcandosi a classi di 30-35 alunni? Non mi risulta.
 
Se la primavera si vede dalle rondini (poche ahimè) cosa succederà nell’Università e nella Ricerca?….Poveri noi!
Faccio una piccola aggiunta dopo qualche giorno di ulteriori notizie apparse sui media a seguito di ulteriori dichiarazioni.
La Ministra Gelmini ha detto che ci saranno gli isegnanti  di inglese e quellli di informatica, ma ribadisce che il maestro o la maestra sarà unico/a perché - poveri bambini - devono avere un punto di riferimento unico, altrimenti sarebbero stressati.
Ma dove le va a trovare queste scuse/fandonie? Il fatto è che vogliono risparmiare e ci saranno 84000 esuberi... che vogliono inserire nel turismo.
Stiamo a guardare!
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Di Gennaro Aprea (del 09/09/2008 @ 18:47:46, in F) Questa è l'Italia, cliccato 751 volte)
CHI LO HA PRODOTTO E DOVE E’ STATO FABBRICATO?
          
 
Qualche giorno fa, dando un’occhiata ad una scopa un po’ “speciale” acquistata in un magazzino della grande distribuzione, ho notato, sulla fascetta che la racchiudeva, l’origine: “prodotto importato”.
La cosa mi ha meravigliato perché finora su tutte le confezioni avevo sempre notato “made in Italy” oppure “made in Germany” o “made in China”, ecc.
Non sono campanilista, ma mi piace sempre sapere l’origine di cosa compro e dove è stato fabbricato. Nel seguito capirete il perché.
Nonostante sia di sesso maschile ormai da molto tempo, mi sono dimenticato del detto “la curiosità è femmina”,  cosa in effetti non vera, e ho cercato la legislazione relativa.
Subito ho trovato che, nella finanziaria del 2004 e nella sezione che riguarda la protezione dell’origine del “made in Italy”, è stato stabilito fra l’altro che l’origine del prodotto deve essere specificata solo se esso proviene da paesi extra-europei.
Quindi “prodotto importato” significa, salvo errore, che la scopa è stata fabbricata nell’Unione Europea.
Perché non dire allora che è “made in EU”? (che sarebbe l’Unione Europea), come gli americani scrivono “made in USA”?.
Per fortuna saremo sicuri che, se qualcosa è fabbricato in paesi dove il rapporto fra datori di lavoro e lavoratori è inaccettabile, come succede in molti paesi asiatici, dell’Africa e nelle Americhe latine (ma anche in Europa e negli USA), potremo scegliere di non comprarli per non favorire questi pessimi datori di lavoro.
Se non erro, questa legislazione non vale per i prodotti alimentari nei quali è obbligatorio evidenziare l’origine anche se originari dei paesi europei. Meno male!
Perché meno male?
Avete sentito in questi giorni che i poveri animali, bovini, ovini, maiali e cavalli che sono trasferiti in Italia per la macellazione (siamo i maggiori consumatori europei di carne equina) sono caricati su camion in maniera barbara, vi vivono – si fa’ per dire - stretti per un periodo che raggiunge spesso 48 ore, senza acqua, senza alcuna alimentazione. Né altra cura. Alcuni cadono e vengono calpestati, altri arrivano feriti o morti.
Allora facciamo attenzione a queste cose e non acquistiamo carne “di animali nati, allevati in ……(paese fuori dell’Italia), e macellati in Italia”., Significa che sono andati incontro a questi inumani (anche si dice che essi non sono umani: non è vero spesso sono più umani di noi!) trattamenti.
Ho sentito anche che gli esperti hanno accertato che gli animali trattati così sono talmente stressati e la loro carne si riempie di tossine, ciò che la rende assolutamente di pessima qualità!
 
 
 
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