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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 18/02/2014 @ 17:14:50, in L) Zero-carbonio, cliccato 646 volte)
FILASTROCCHE
Ritengo che da qualche giorno a questa parte molti di noi stiano seguendo gli avvenimenti politici dei quali l’incertezza è il sintomo più evidente.
Così, invece di parlare di cose serie come ho fatto negli ultimi tempi, vi racconterò di una divertente conversazione che ho avuto recentemente con una cara anziana signora di circa 95 anni.
Si parlava fra l’altro di filastrocche, di quando eravamo bambini; io le ho raccontato una delle mie e lei le sue perché ne sapeva di più. Ascoltandole mi rivenivano in mente.
Questa che state per leggere l’aveva imparata da sua nonna, è tutto dire, quindi risale a metà 800 e per me era veramente nuova.
L’ ho scritta sotto dettatura e per curiosità sono andato su internet cercandola invano fra le centinaia di filastrocche disponibili. Eccola:
 
-          gennaio, mette ai monti la parrucca
-          febbraio, grandi e piccoli imbacucca
-          marzo, libera il sol da prigionia
-          aprile, di bei colori orna la via
-          maggio, vive fra musiche e uccelli
-          giugno, ama i frutti appesi ai ramoscelli
-          luglio, miete il grano al solleone
-          agosto, calzandolo nei sacchi lo ripone
-          settembre, i dolci grappoli rubina
-          ottobre, di vendemmia riempie la tina
-          novembre, ammucchia aride foglie in terra
-          dicembre, ammazza l’anno e lo sotterra
 
Se qualcuno di voi la conosce, faccia un segno.
 
Il mio pensiero quando l’ho ascoltata è stato subito quello del cambiamento climatico rispetto al passato, molto differente dall’andamento delle stagioni cui eravamo abituati in passato, in Italia e in tutto il mondo. Riflettiamoci bene sopra.
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Di Gennaro Aprea (del 05/03/2014 @ 18:31:16, in L) Zero-carbonio, cliccato 619 volte)
 
MALA INFORMAZIONE
 
Qualche giorno fa ho ascoltato una telefonata fatta a Gian Antonio Stella, famoso ed ottimo editorialista del Corriere della Sera e rinomato scrittore, il quale conduceva “Prima Pagina” di Radio 3. Devo dire francamente che sono saltato sulla sedia perché le dichiarazioni di chi chiamava erano a dir poco assurde.
 
Infatti la telefonata è stata di una signora di Italia Nostra, una delle molte (troppe) associazioni ambientalistiche italiane, se ben ricordo, dalla Puglia.
Ha attaccato brutalmente le energie rinnovabili, in particolare le torri eoliche istallate nella sua Regione che hanno, a suo parere, deteriorato il paesaggio, così come le enorme distese di pannelli fotovoltaici che hanno tolto terreno alle produzione agricole.
Il giorno successivo ha chiamato un altro signore che ha anche lui lamentato la distruzione del paesaggio delle colline del Leopardi nelle Marche per le istallazioni di pannelli fotovoltaici.
Ambedue hanno fatto intendere che sarebbe meglio non sviluppare affatto l’uso delle energie rinnovabili lasciando pensare che è meglio interrompere la loro adozione e continuare ad usare quelle “tradizionali”, eufemismo per definire le energie fossili (carbone, petrolio e gas) e l’energia nucleare, cioè quelle che causano si gravissimi danni alla natura, al paesaggio e in generale alla salute umana, alla biodiversità, al clima, ed infine che provocano il riscaldamento globale.
Questa è cattiva e falsa informazione e cercherò di dimostrare che quella signora, proprio perché appartiene ad una associazione ambientalista, fa della pessima informazione.
 
Torri eoliche
Iniziamo a parlare di danni al paesaggio dando uno sguardo a due foto
 
 
 
 
Le torri eoliche devono essere istallate dove non si presenta “rugosità”, cioè qualsiasi costruzione o ostacolo (es. abitato, alberi, ecc.) che interrompono il libero flusso del vento, altrimenti l’efficienza non è ottimale; quindi l’ideale è di istallarle in mare o in terreni incolti, e brulli non adatti per le coltivazioni di qualsiasi genere.
I tralicci per il trasporto dell’energia elettrica ad alta tensione possono - e sono già – istallati ovunque, sono di aspetto peggiore delle torri eoliche. Il fatto è che siamo abituati a vederli da decenni e non ci facciamo più caso. Voglio ricordare che pochi anni fa un traliccio esistente in Svizzera e costruito a suo tempo in una foresta alpina, a causa di forti eventi meteorologici, si abbatté sugli alberi, i cavi si spezzarono dandogli fuoco e mezza Italia rimase al buio per un paio di giorni. La loro presenza è visibile ovunque, compreso nei pressi di abitati vicini a complessi industriali o simili. Infine vi è un inquinamento elettromagnetico prodotto dalle linee elettriche ad alta tensione.
Se vi sono stati degli abusi nell'istallazione delle pale eoliche, ciò è dovuto principalmente alle leggi e regolamenti italiani emanati da persone (compresi i parlamentari) non competenti e da amministrazioni locali “compiacenti”; per non parlare della burocrazia.
 
Fotovoltaico
E’ vero che vi sono stati degli abusi da parte di proprietari terrieri che hanno istallato o fatto istallare grandi distese di pannelli su terreni coltivabili (o con scarsa coltivabilità?), ma la colpa dei loro comportamenti è condivisa anche in questo caso da leggi, regolamenti, burocrazia e dalla condotta degli amministratori locali.
La legge è stata corretta da tempo ed ora proibisce le grandi istallazioni di fotovoltaici su terreni coltivabili; gli agricoltori possono utilizzare solo i tetti degli edifici ove abitano o di capannoni necessari alla produzione agricola e di allevamento.
 
Sono dunque particolarmente infuriato per quella pessima informazione proveniente da una rappresentante di Italia Nostra che dovrebbe essere informata delle conseguenze del continuo uso delle fonti fossili e che dà notizie allarmistiche e volutamente errate
 
 
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Di Gennaro Aprea (del 12/03/2014 @ 18:15:23, in L) Zero-carbonio, cliccato 684 volte)
PARLIAMO UN PO' DI RIFIUTI
Ho mandato questa lettera alla Responsabile dell'Ufficio Ambiente del Comune di Rodano dove risiedo dal 1969. Ritengo che sia interessante per i lettori che si interessano di problemi di miglioramento del nostro comportamento di cittadini consumatori e utilizzatori di imballaggi 
 
 
Cara Ada,
 
da vecchio conoscente, ogni tanto mi permetto di fare due chiacchiere con te sui rifiuti perché ritengo che l’ottimizzazione della raccolta differenziata sia cosa importante, quindi necessaria nell’interesse di tutti noi cittadini. Se si facessero ulteriori progressi in questo servizio, il Comune potrebbe risparmiare una interessante quantità di Euro che mancano sempre a tutte le amministrazioni comunali in Italia, salvo poche eccezioni le quali dimostrano che il miglioramento è possibile anche in questo settore, nonostante la situazione italiana sia ancora molto lontana dai programmi fissati dalla Commissione Europea,
 
So benissimo che Rodano è diventato un “Comune riciclone” con il 76% circa di selezione ed in questo tu hai il merito di aver gestito bene il servizio. Tuttavia sono certo – e lo dimostrerò subito – che questa percentuale può aumentare grazie ad una migliore organizzazione (si possono modificare alcuni termini del contratto di appalto mediante un’adeguata trattativa) ma soprattutto con una accurata comunicazione alle famiglie.
 
La dimostrazione riguarda il comportamento della la mia famiglia, composta da due adulti pensionati, che consuma 3 normali pasti al giorno (quando lavoravamo ambedue a Milano il pranzo era consumato fuori casa), che ha un giardino e molta attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti domestici e di quelli portati all’Area Ecologica Comunale.
Ho iniziato dunque ad annotare per 12 mesi da Marzo 2013 a fine Febbraio 2014 le quantità ed i giorni nei quali ho lasciato sul marciapiede i sacchi, i secchi, la carta e i rifiuti del verde.
1)      SECCO o indifferenziato – ritiro programmato dal contratto: ogni martedì, cioè 52 volte l’anno. Sacchi semitrasparenti da noi lasciati in 12 mesi: 5 (cinque)
2)      PLASTICA e METALLI – ritiro programmato dal contratto: ogni giovedì, cioè 52 volte l’anno; sacchi gialli esposti nei 12 mesi : 15 (quindici)
3)      CARTA in scatole o pacchi legati - ritiro programmato ogni martedì, cioè 52 volte/anno lasciati nell’anno: 12 (dodici) volte, tutta carta pulita, ad esclusione della carta oleata e di quella sporca che vanno nel secco e nell’organico; in media un’equivalenza di 4 scatole (50x40x30cm) per volta
4)      ORGANICO – ritiro programmato 2 volte la settimana, cioè 104 volte l’anno; lasciati nell’anno 12 sacchetti singoli biodegradabili; la ragione è che da sempre faccio compostaggio e nei sacchetti vi sono solo carta sporca, ossa di vari tipi di carne, teste e spine di pesce e gusci d’uovo, perché non posseggo un trituratore
5)   AREA ECOLOGICA COMUNALE – portiamo tutto ciò che è previsto, oli vegetali usati, lampadine, rifiuti ingombranti, apparecchi elettronici, ecc.
6)   VARIE batterie usate, medicinali scaduti: lasciati negli appositi ricevitori.
  
Da notare: il 100% dei sacchi sono lasciati sempre pieni, il secchio del vetro ugualmente; nel sacco della plastica i metalli sono sempre tutti insieme in un sacchetto di plastica chiuso.
L’erba del prato (800 mq.) viene lasciata sul prato perché il tosaerba la macina sminuzzandola e rendendola concime.
In conclusione ritengo che la nostra raccolta differenziata sia superiore al 95%.
 
Commenti: passando per le strade di tutto il Comune continuo a vedere, davanti alle case con giardino che hanno meno problemi di spazio per alloggiare i contenitori dei rifiuti:
-       raramente i sacchi della plastica e del secco sono pieni, oppure spesso vi sono addirittura due sacchi riempiti a metà         
-       quasi tutte le famiglie che posseggono un giardino – e sono molte - potrebbero fare “compost”, contribuendo così a migliorare le finanze del Comune e risparmiare sui sacchetti biodegradabili
 
In conclusione la cosa più importane è eliminare gli sprechi e quindi la spesa per il ritiro tutti i sacchi distribuiti che sarebbero in numero decisamente inferiore.
 
Ti ringrazio per l’attenzione e ti saluto cordialmente
 
Gennaro Aprea
 
PS – ci farebbe piacere conoscere il risultato del sondaggio presso i Rodanesi (2013) circa la bontà del servizio, e della domanda fatta alle famiglie se avrebbero gradito una nuova tassazione basata principalmente sul minor peso percentuale del secco, oltre ai mq e al numero dei componenti l’abitazione. Credo che queste notizie potrebbero interessare anche tutti i Rodanesi.
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