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Di Gennaro Aprea (del 01/03/2013 @ 21:21:36, in C) Commenti e varie, cliccato 672 volte)
DIARIO DI UN RAPPRESENTANTE DI LISTA


Non avevo mai fatto in vita mia il rappresentante di lista, né lo scrutatore, né tanto meno il presidente di seggio. Però numerosi amici sciatori avevano deciso da tempo la settimana bianca quindi sono partiti domenica 24, subito dopo aver votato. Così mi sono sentito in dovere di dare una mano, cioè controllare che nel seggio cui ero stato assegnato andasse tutto bene e soprattutto che non vi fossero “brogli” durante gli scrutini di lunedì pomeriggio-sera (che è finita a quasi mezzanotte) e di martedì pomeriggio-sera.

In definitiva ho avuto occasione di imparare qualcosa di nuovo, previo incontro con amici esperti e lettura di un manualetto che evidenziava, fra l’altro, le numerose regole dettate dal Ministero degli Interni per la validità dei voti.

Il presidente di seggio, che conoscevo da molti anni, è stato impeccabile anche se un po’ pignolo, e così gli scrutatori ed il segretario (non pignoli) che erano tutte simpatiche ragazze salvo un giovane che aveva appena compiuto 18 anni. Solo in un caso ho contestato un voto di preferenza che il presidente voleva annullare e sul quale poi mi è stata data ragione.

È stata comunque un’esperienza che mi ha lasciato alla fine l’amaro in bocca. Non pensate subito al risultato delle elezioni: non è questa la ragione.

Invece ciò ho dovuto constatare è che il “porcellum” ha completato l’opera di diseducazione ed il menefreghismo degli italiani-elettori, cioè quella di dare quasi unicamente il voto alla lista senza dare la possibilità di occuparsi di chi nella lista andrà in Parlamento oppure nel Consiglio Regionale (dove si poteva dare un voto di preferenza), perché nominati dal “capo” o dai “colonnelli”, anche in pensione.

In altre parole gli italiani-elettori non si curano di chi li rappresenterà, di chi farà i loro interessi, non sanno chi sono le persone inseriste in lista, che cultura ed esperienza posseggono e quale siano i loro interessi come candidato.

Mi rendo conto che l’elettore non può  “studiare” il CV di tutti, ma si può scegliere, come ho fatto io e pochi altri, fra 2 o 3 persone della zona dove si vive; li si avvicina all’inizio della campagna elettorale, gli si pone domande, si ascolta i loro programmi, ecc.. Tutto questo è una cosa normale nelle democrazie avanzate come la Gran Bretagna, la Francia, la Germania, i Paesi scandinavi ed anche gli USA dove - fra l’altro - i Parlamentari e i Consiglieri locali sono ben inferiori di numero ai nostri, cosa che faciliterebbe ed invoglierebbe l’elettore ad interessarsi ai candidati che hanno il compito di rappresentarli. Poi, alla fine della legislatura, se non si sono comportati bene e non hanno lavorato assiduamente, li si manda a casa.....senza pensione

Io ovviamente conosco solo i risultati del seggio dove ho lavorato ma, parlandone con rappresentanti di altri seggi del mio Comune lombardo (e credo che ciò valga anche per il Lazio ed il Molise) la situazione è analoga.

Ecco i risultati del mio seggio per l’elezione dei candidati a Presidente della Regione Lombardia. Ci può essere una leggerissima discrepanza con la realtà a causa di poche schede elettorali ancora in discussione ma la cui decisione è avvenuta senza la presenza dei rappresentanti di lista:

-  elettori                956

-  votanti                777 (81,3% degli elettori)

-  schede bianche     7

-  schede nulle        13

-  voti validi            757

-  preferenze            40

Vi sono state 10 preferenze date ai candidati Presidenti nella lista che l’appoggiavano e non ai candidati contenuti nella lista, che non ho contato perché non significative (8 per la Carcano del M5S e 2 a Pinardi del “Fermare il declino”.

Come si può ben notare 40 preferenze su 757 voti validi fanno il 5,3% !

Chi ha dato più preferenze, ma sempre insignificanti di numero, sono stati gli elettori delle lista PD con 19 preferenze su 158 voti validi, cioè il 12%, forse perché le primarie hanno fatto sì che gli elettori avevano avuto occasione di conoscere i candidati in precedenza.

Questa situazione a me sembra assurda. Gli  italiani dovrebbero meditare molto perché è assolutamente necessario arrivare a comportarsi con intelligenza, nel nostro stesso interesse.

Ultima nota di colore (non vi scandalizzate ma ritengo che sia ipocrita nascondere la realtà come si usa quasi sempre con interruzioni e puntini): una delle schede annullate conteneva la seguente frase di protesta: “fatemi tutti un pompino con il culo” (mai sentita in quasi 82 anni di vita!)

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Di Gennaro Aprea (del 04/03/2013 @ 17:09:19, in M) Satira e Umorismo, cliccato 825 volte)

MISSIONE COMPIUTA

Il nostro nuovo Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha pronunciato più volte questa frase (oppure le TV ce l’hanno propinata troppe volte?). 

Ebbene, anche questa volta non sono d’accordo con il famoso esponente della Lega Nord. 

Quale missione ha compiuto? Solo quella di aver vinto le elezioni, niente di più per il momento. 

Ancora dovrà lavorare gli anni che gli spettano come Presidente della Regione prima di poter dire e dimostrare di aver compiuto una missione! Non si può dire di aver compiuto una missione se non alla fine del lavoro!  Oppure la missione è solo quella di ottenere il potere (cadrega).....? 


Esaminiamo un po’ qualche spunto della missione che  dovrà completare: 

-       cominciamo dalla famosa “Italia del Nord” che intende creare, cioè quella che lui considera l’unione delle 3 Regioni, Piemonte, Lombardia e Veneto; e che pensa di staccare dal resto d’Italia patteggiando con il governo di Roma e persino con l’Unione Europea. Ma vediamo un po’ come è andata la Lega Nord in Piemonte e Veneto; i risultati delle ultime elezioni politiche mostrano che i nostri hanno perduto metà dei voti in ambedue le Regioni. E dato che le ultime elezioni di queste due Regioni si sono tenute ambedue nel marzo del 2010 vuol dire che fra 2 anni vi saranno le nuove elezioni in Piemonte e Veneto. Riusciranno i nostri eroi a conservare le 2  Regioni? Con questi risultati delle elezioni politiche del 2013 mi permetto di  nutrire dei dubbi....e allora come va la missione dell’Italia del Nord? Caro Maroni: c’è molto da lavorare per arrivare a poter dire missione compiuta! 

-       Guardiamo un po’ i doveri della nuova Giunta lombarda che si costituirà a giorni. Vi saranno, oltre ai Leghisti, numerosi Consiglieri ed Assessori del PDL che lo hanno sostenuto. Riuscirà il nostro eroe a dare una pulita alle buone abitudini di “approfittare” dei (troppi) denari a disposizione come hanno fatto nel periodo formigoniano? e riuscirà a fare analoga pulizia nella sanità e in tutti i tanti altri argomenti di responsabilità della Regione? E che diciamo sui problemi della ‘ndrangheta che ha sbagliato già una volta a negarnel'esistenza  indignandosi di fronte a Fabio Fazio e Roberto Saviano? Caro Maroni, c’è ancora molto da lavorare a lungo per poter dire missione compiuta! 

-       ci sarebbero molte altre cose da dire ma per il momento mi fermo per non infierire. 

Staremo tutti attenti a ciò che riuscirai a fare, e “statteve accuorto” agli “altri”, di qualsiasi genere, come si dice a Napoli. e nun facite troppo o “sbruffone”, sempre come si dice a Napoli, con le missioni compiute che sono ancora tutte da compiere! 

Chi ti scrive, caro Presidente, è un vecchio extra-padaniatario che per fortuna è arrivato alla pensione prima della legge Bossi-Fini, quindi non ha avuto bisogno del permesso di soggiorno per continuare a vivere al Nord, cioè in Italia.

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Di Gennaro Aprea (del 12/03/2013 @ 17:41:55, in H) Rodano, cliccato 1043 volte)
MIRO SIGNORI
 
Qualche giorno fa improvvisamente è mancato Miro nel pieno delle sue forze; ieri c’è stato il funerale a Millepini, la chiesa ed il sagrato erano pieni di persone venute anche da lontano per dargli l’ultimo saluto. Tutte persone che lo conoscevano bene. La partecipazione è stata fuori del normale; però ciò non deve meravigliare nessuno perché Miro è stato un grande uomo.
Ci guardavamo smarriti fra di noi, non sapevamo cosa dire a Noemi e alle loro figlie, ai nipoti e a tutti quelli che gli erano più cari. Eravamo tutti molto addolorati perché ognuno di noi lo aveva conosciuto ed apprezzato per le più svariate ragioni.
Si, la vita di Miro è stata piena di “fare”, nei campi più differenti; ed in ognuno di essi aveva raggiunto una competenza ed una cultura profonde, mai superficiali, l’informatica, le riprese cinematografiche e la fotografia, la coltivazione dei fiori e degli ulivi, della vite con i quali produceva dell’olio e del vino; sapeva organizzare bene tutto ciò per se e per gli altri, ai quali insegnava parlando in maniera accessibile a tutti….e mi fermo qui anche se potrei continuare all’infinito. …..i meno giovani di noi non possono scordarlo quale figura preminente e le sue performance al tempo del Palio…. ed i viaggi in paesi affascinanti e interessanti da lui organizzati e gestiti in maniera ottimale?
Ma al di sopra di tutto ciò, alla sua simpatia, all’amicizia e all’amore che distribuiva a piene mani con tutto se stesso, forse la sua caratteristica più bella era la generosità.
Mi sono permesso di dire queste poche povere parole perché lo conoscevo da più di 40 anni (sono rodanese dal gennaio 1969) ed eravamo divenuti nel 1982 vicini di casa. Abbiamo anche lavorato insieme quando si era occupato da assessore di piantare alberi lungo la pista ciclabile Millepini-Lucino e nell’area verde lungo via degli Abeti che divide l’abitato dalla zona commerciale e industriale di Millepini, nonché sull’area verde lungo via delle Querce dove c’è la Croce Rossa (coinvolgendo i bambini delle elementari). Abbiamo anche discusso su questioni di opportunità per il benessere dei rodanesi, anche durante lunghe chiacchierate nel suo giardino perfetto.
Ho sentito il bisogno di ricordare così Miro che consideravo un punto di riferimento dove imparare ancora molte cose. Mi scuso se queste parole risultano banali.
Ho già accennato a Claudio Farinati la mia proposta di dare il suo nome a qualche aula dove si riunisce “il Fontanile” o alla biblioteca, oppure addirittura nell’edificio futuro del Municipio.
Miro, ti ricorderemo sempre perché fai parte della storia del Comune di Rodano.
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