DIARIO DI UN RAPPRESENTANTE DI LISTA
Non avevo mai fatto in vita mia il rappresentante di lista, né lo scrutatore, né tanto meno il presidente di seggio. Però numerosi amici sciatori avevano deciso da tempo la settimana bianca quindi sono partiti domenica 24, subito dopo aver votato. Così mi sono sentito in dovere di dare una mano, cioè controllare che nel seggio cui ero stato assegnato andasse tutto bene e soprattutto che non vi fossero “brogli” durante gli scrutini di lunedì pomeriggio-sera (che è finita a quasi mezzanotte) e di martedì pomeriggio-sera.
In definitiva ho avuto occasione di imparare qualcosa di nuovo, previo incontro con amici esperti e lettura di un manualetto che evidenziava, fra l’altro, le numerose regole dettate dal Ministero degli Interni per la validità dei voti.
Il presidente di seggio, che conoscevo da molti anni, è stato impeccabile anche se un po’ pignolo, e così gli scrutatori ed il segretario (non pignoli) che erano tutte simpatiche ragazze salvo un giovane che aveva appena compiuto 18 anni. Solo in un caso ho contestato un voto di preferenza che il presidente voleva annullare e sul quale poi mi è stata data ragione.
È stata comunque un’esperienza che mi ha lasciato alla fine l’amaro in bocca. Non pensate subito al risultato delle elezioni: non è questa la ragione.
Invece ciò ho dovuto constatare è che il “porcellum” ha completato l’opera di diseducazione ed il menefreghismo degli italiani-elettori, cioè quella di dare quasi unicamente il voto alla lista senza dare la possibilità di occuparsi di chi nella lista andrà in Parlamento oppure nel Consiglio Regionale (dove si poteva dare un voto di preferenza), perché nominati dal “capo” o dai “colonnelli”, anche in pensione.
In altre parole gli italiani-elettori non si curano di chi li rappresenterà, di chi farà i loro interessi, non sanno chi sono le persone inseriste in lista, che cultura ed esperienza posseggono e quale siano i loro interessi come candidato.
Mi rendo conto che l’elettore non può “studiare” il CV di tutti, ma si può scegliere, come ho fatto io e pochi altri, fra 2 o 3 persone della zona dove si vive; li si avvicina all’inizio della campagna elettorale, gli si pone domande, si ascolta i loro programmi, ecc.. Tutto questo è una cosa normale nelle democrazie avanzate come la Gran Bretagna, la Francia, la Germania, i Paesi scandinavi ed anche gli USA dove - fra l’altro - i Parlamentari e i Consiglieri locali sono ben inferiori di numero ai nostri, cosa che faciliterebbe ed invoglierebbe l’elettore ad interessarsi ai candidati che hanno il compito di rappresentarli. Poi, alla fine della legislatura, se non si sono comportati bene e non hanno lavorato assiduamente, li si manda a casa.....senza pensione
Io ovviamente conosco solo i risultati del seggio dove ho lavorato ma, parlandone con rappresentanti di altri seggi del mio Comune lombardo (e credo che ciò valga anche per il Lazio ed il Molise) la situazione è analoga.
Ecco i risultati del mio seggio per l’elezione dei candidati a Presidente della Regione Lombardia. Ci può essere una leggerissima discrepanza con la realtà a causa di poche schede elettorali ancora in discussione ma la cui decisione è avvenuta senza la presenza dei rappresentanti di lista:
- elettori 956
- votanti 777 (81,3% degli elettori)
- schede bianche 7
- schede nulle 13
- voti validi 757
- preferenze 40
Vi sono state 10 preferenze date ai candidati Presidenti nella lista che l’appoggiavano e non ai candidati contenuti nella lista, che non ho contato perché non significative (8 per la Carcano del M5S e 2 a Pinardi del “Fermare il declino”.
Come si può ben notare 40 preferenze su 757 voti validi fanno il 5,3% !
Chi ha dato più preferenze, ma sempre insignificanti di numero, sono stati gli elettori delle lista PD con 19 preferenze su 158 voti validi, cioè il 12%, forse perché le primarie hanno fatto sì che gli elettori avevano avuto occasione di conoscere i candidati in precedenza.
Questa situazione a me sembra assurda. Gli italiani dovrebbero meditare molto perché è assolutamente necessario arrivare a comportarsi con intelligenza, nel nostro stesso interesse.
Ultima nota di colore (non vi scandalizzate ma ritengo che sia ipocrita nascondere la realtà come si usa quasi sempre con interruzioni e puntini): una delle schede annullate conteneva la seguente frase di protesta: “fatemi tutti un pompino con il culo” (mai sentita in quasi 82 anni di vita!)