Omografi? Contatti
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Gennaro Aprea (del 08/03/2011 @ 17:55:27, in L) Zero-carbonio, cliccato 905 volte)
MENO VELOCITA’ = MENO INQUINAMENTO E MENO CONSUMO DI BENZINA
 
Su alcuni giornali di oggi è apparsa la notizia che in Spagna la velocità massima permessa sulle autostrade è stata diminuita da 120 a 110 km/ora per 4 mesi rinnovabili. Lo scopo di questa regolamentazione è di diminuire il consumo di benzina e gasolio del 10% su base annua, con il risultato che la Spagna risparmierà 1,5 miliardi di Euro di importazioni di petrolio di cui è molto deficitaria, come noi.
A metà febbraio Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano hanno concordato di regolamentare la velocità dei veicoli sulle strade provinciali e statali della Provincia, diminuendola da 90 a 70 km/ora. Da notare: sono stati messi i cartelli dei 70 km un po’ ovunque, cosa che certamente ha avuto un costo notevole ma, come vedremo, sono soldi buttati via..
La ragione di questa regolamentazione è derivata dal fatto che, dopo circa 1 mese e mezzo dall’inizio dell’anno 2011, i 35 giorni annuali concessi dalla Commissione Europea per lo sforamento di 50 microgrammi per metro cubo di PPM 10 dagli scappamenti (altamente cancerogeni), erano già stati superati in città e nelle strade intorno a Milano[1]. .
Naturalmente andando a una velocità inferiore, si risparmia anche la benzina ed il gasolio che “sembrano” essere aumentati di prezzo…ma la gente non se ne accorge.
Nelle ultime tre settimane sono andato a Milano in auto 3 volte perché da Rodano (10 km fino alla periferia della città) non vi sono mezzi pubblici disponibili nel primo pomeriggio Come al solito, appena arrivato alla periferia, ho posteggiato l’auto e mi sono incamminato fino alla destinazione prevista.
I 10 km di percorso a quell’ora sono liberi dal traffico e ingorghi quindi non vi sono rallentamenti. Ho contato solo due auto, oltre alla mia, che viaggiavano a 70 km/ora; tutte le altre – diciamo un sessantina che mi hanno superato - superavano i 70 km e la maggior parte anche 90, specialmente quelle di grossa cilindrata. Non solo, anche i veicoli  commerciali (da 2.500 a 10.000 cm cubici: maggiore è la cilindrata, più sono i fumi dallo scappamento) mi hanno sorpassato velocemente. Controlli: zero
La differenza fra gli italiani e gli spagnoli – lo dico per esperienza di guida in quel paese ed in molti altri paesi europei - è che, se superi la velocità consentita, non manca mai la polizia stradale o locale che ti ferma e ti fa’ la multa. In Italia vai tranquillo alla velocità che vuoi salvo rarissime eccezioni di guidatori corretti e di presenza della Polizia.
Ma ciò che fa’ più male è il menefreghismo di noi italiani a questo riguardo.
Mi è capitato di fare recentemente un piccolo sondaggio fra 100 cittadini incontrati per strada a Milano su circa quattrocento con i quali ho provato a interloquire,che mi hanno concesso un’intervista di sole 4 domande.
1)     domanda: lei è d’accordo che vi sono gravi problemi ambientali e che è necessario migliorare la qualità dell’aria? Risposte affermative, certamente si 97; non risponde alzando le spalle: 3
2)     domanda: lei sa che maggiore è la velocità, maggiore è il consumo e si inquina di più perché dallo scappamento fuoriescono maggiori quantità di gas serra ed altri inquinanti? Risposte positive: sul consumo 75; negative; non ci faccio caso 18; non risponde 2; sull’inquinamento: positive 10, negative 88, non risponde 2
3)     Stia tranquillo/a, non sono della polizia; domanda: sia in città che fuori città, quando guida la sua auto, lei tiene conto (non ho volutamente detto “rispetta”) dei limiti di velocità nell’abitato, cioè 50 km o meno se è indicato, e 90 km/ora o meno se è indicato sulle strade extraurbane? Risposte positive 6, negative 85, non risponde perché non guida: 9
4)     Domanda: perché non tiene conto dei limiti di velocità? Risposte: a) perché sono distratto/a e/o non ci faccio caso 33; b) perché la maggior parte dei limiti di velocità sono assurdi, cioè troppo bassi 52; c) perché tanto non c’è nessuno che controlla; d) non risponde 15
 
Non ci sono troppi commenti da fare a questa situazione. Tuttavia il meno che si possa dire è che noi italiani siamo contraddittori ed abbiamo comportamenti decisamente incivili e da persone impreparate le quali non si interessano concretamente di questo importante problema dell’ambiente, nonostante affermino di volere un ambiente migliore.
 


[1] Per cui l’Italia pagherà (cioè noi) delle ammende alla C.E. per la somma di tutte le città dove vi saranno stati questi sforamenti.
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Di Gennaro Aprea (del 26/02/2011 @ 09:32:18, in F) Questa è l'Italia, cliccato 815 volte)
ESODO BIBLICO
 
Abbiamo sentito il Ministro dell’Interno Maroni e quello della Difesa La Russa parlare di un prossimo esodo biblico di 2 milioni di profughi dall’Africa verso l’Europa passando soprattutto da noi e dalla Grecia. Ci siamo messi molta paura perché questa paura ci fa’ dimenticare il comportamento del Primo Ministro di fronte a ciò che è successo in Libia, ben ultimo rispetto agi altri paesi europei nel condannare gli eccidi di migliaia di sudditi da parte del dittatore Gheddafi, ed ancora “prudente” giustificando la prudenza per salvaguardare i nostri interessi in quel paese (come se gli altri paesi europei non ne avessero).
Vorrei però fare una considerazione a proposito di questa invasione biblica, considerazione che mi pare nessun politico dell’opposizione o altre persone importanti abbiano finora espresso.
In questo mese di febbraio abbiamo visto l’ “invasione” a Lampedusa e in qualche altro porto vicino al Nord Africa di circa 4000 nordafricani. Sono arrivati tutti su barconi o pescherecci pieni fino all’inverosimile. La maggior parte dei natanti, e non solo quelli che sono stati rimorchiati perché non funzionavano più, sono rimasti nei porti di arrivo perché sequestrati; forse solo qualcuno è tornato indietro
Ammettiamo che ora queste invasioni continuino e si facciano sempre più numerose e frequenti (mare permettendo), che nei mesi a venire vi sia un numero medio di profughi in arrivo di - che so - 5000 o anche 10000 al mese. Vorrei sapere su quali natanti si imbarcheranno e arriveranno; ammettiamo anche che metà di questi natanti tornino indietro e ricarichino altre migliaia di profughi. Quanti mesi o anni o anche un paio di decenni ci vorranno per trasportare 2 milioni di profughi?
A meno che le linee di navigazione turistiche Costa, MSC o altre che stanziano nei Caraibi non si spostino nel Mediterraneo e carichino 2500-3500 passeggeri profughi per volta sulle loro enormi navi da crociera. Allora si basteranno forse solo pochi anni.
E quando arriveranno, questa volta a Palermo, Bari, Venezia, Genova, Livorno, Napoli, Ancona, ecc. (quindi solo nei grandi porti dove queste enormi navi possono entrare) li metteremo negli alberghi più o meno disponibili, anche a 5 stelle, per poi avviarli negli altri Stati dell’Unione Europea che certamente dividerà con noi e la Grecia questo bendiddio.
 
Maroni, La Russa e accoliti dello stesso giro…ma… “faciteme ‘o piacere!” ‘Ca nisciuno è fesso!
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Di Gennaro Aprea (del 22/02/2011 @ 12:10:54, in L) Zero-carbonio, cliccato 645 volte)
SI PARLA DI AMBIENTE: PERCHE’ NESSUNO LO SA?
 
Giovedì 10 febbraio 2011 – ricevo un messaggio e-mail con un invito ad assistere ad un Convegno Internazionale intitolato GREEN CITIES, HAPPY PEOPLE[1] . Si svolgerà venerdì 11 nel pomeriggio e sabato 12 la mattina a Palazzo Marino[2] ed è organizzato dall’associazione Milanosimuove, Gruppo Verdi/ALE del Parlamento Europeo in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, con il sostegno del Partito Radicale non violento e dal Partito Verde Europeo. Verdi/ALE del Parlamento Europeo in collaborazione con la Rappresentanza a Milano della Commissione Europea, con il sostegno del Partito Radicale non violento e dal Partito Verde Europeo 
Fra gli altri parleranno il Sindaco di Milano Letizia Moratti e vice Sindaci/Assessori all’ambiente di alcune città europee, Monaco di Baviera, Graz, Parigi, Barcellona, oltre al Ministro per l’Ambiente Energia e riqualificazione urbana della Regione di Bruxelles capitale, numerosi politici Verdi, Lega Ambiente, Emilio d’Alessio ex Presidente di Agenda 21 (la conferenza che ha dato avvio al Protocollo di Kyoto), Andreas Kipar Direttore di Green City Italia,e molti altri oratori fra cui Stefano Boeri, progettista di EXPO 2015, Edoardo Croci, Presidente di Milanosimuove e Professore alla Bocconi di Economia e Politica dell’Energia e del’Ambiente. In tutto 27 oratori
È effettivamente un evento grosso e importante…. ma la Sala Alessi che lo ospita contiene al massimo circa 200 persone!
Sono un po’ meravigliato che quasi nessun giornale e telegiornale o giornale radio importanti (RAI Mediaset, la 7) abbiano preannunciato questo evento e che mi sia arrivato l’invito solo un giorno prima (nei giorni successivi il silenzio si è ripetuto).
Arrivo in tempo per l’apertura e saluto un vecchio amico Andrea Poggio, Presidente della Fondazione Lega Ambiente per l’Innovazione che parlerà sabato.
La sala è stata allestita con un numero limitato di sedie, circa un centinaio ma si riempie di non più di un’novantina di persone (il giorno seguente circa 70).
Risultato: il convegno è stato interessantissimo. Ancora un volta non mi spiego perché non sia stato organizzato al Palasharp (capacità 12000 persone) e che non sia stato promosso con doveroso e fragoroso anticipo, in maniera tale che i cittadini milanesi e dei dintorni conoscano i problemi dell’ambiente e una fra le più importanti soluzioni, quella di aumentare il verde urbano per assorbire il gas serra “anidride carbonica” e ricreare in città un ambiente naturale ed il paesaggio che avevano i nostri nonni e bisnonni.
Il fatto è che, una volta di più, noto che gli esperti si parlano addosso o parlano solo agli “addetti ai lavori”.
Invece sarebbe necessario che i cittadini fossero messi al corrente dei problemi dell’ambiente che aumentano senza sosta con il risultato che il clima peggiora, che i nostri figli, nipoti e pronipoti soffriranno ancora di più a causa del riscaldamento terrestre che provoca desertificazione, guerre per l’acqua, cicloni, maggior utilizzo di energie inquinanti, sprechi di energia, ecc.


[1] Città Verdi, Persone Felici (ma perché un titolo sono in inglese?)
[2] Sede istituzionale del Comune di Milano
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