SCUOLE: MANCANZA DI AULE E SPAZI
PER IL DISTANZIAMENTO
Sull'Espresso nella settimana pre-Ferragosto ho letto un interessante articolo di Silvia Perdichizzi che commenta il recente rapporto di Greenpeace "Quanti medici vale un caccia?". In breve il rapporto dimostra che la spesa militare in Italia, di cui una parte consistente per armamenti superati tecnologicamente, ha sottratto risorse per istruzione e sanità.
Qui parleremo di un solo aspetto della sanità, il distanziamento nelle classi in settembre. In effetti recentemente si è molto trattato il problema della disponibilità degli spazi nelle scuole atta a mantenere le distanze ed altri comportamenti di sicurezza al fine di evitare i contagi alla riaperture del prossimo anno scolastico.
Le principali soluzioni proposte riguardano:
- utilizzo delle numerose caserme vuote e palestre (e dove si fa la ginnastica?)
e relativi costi di adattamento
- parziali lezioni via Internet per studenti che posseggono tablet
e/o PC per lasciare posto/spazi in aula al 30/40% che non
li possiede
- uso delle aule attuali nel pomeriggio per circa la metà degli alunni
che non hanno potuto assistere alla lezione dell'insegnante per ottenere il
distanziamento, servendosi di supplenti (alto costo) o di studenti universitari
laureandi nelle materie necessarie per ogni lezione
Non ho mai letto o sentito nei media quest'altra proposta che vi espongo.
Prima di scriverne devo fare poche premesse-
a) la mancanza di scuole riguarda una media inferiore al 20%
di tutti gli studenti delle scuole dell'infanzia (3-6 anni), primarie
e secondarie con punte del 25%. Quindi non enorme.
b) gli edifici scolastici sono per lo più costituiti da una serie di aule
una dietro l'altra alle quali si accede da porte in un lungo
corridoio. Questa mia affermazione si basa su esperienze
personali vissute nelle scuole che ho frequentato in numerose
città dove ho abitato, Firenze, Napoli, Bolzano e Roma (quest'ultima nella
scuola media e ginnasio/liceo del Mamiani, e Liceo scientifico
Cavour). Attualmente, nel piccolo comune di Rodano dove
vivo, la situazione è simile.
c) si suppone che la media degli studenti per ogni aula prima del blocco
causato dal Covid 19 sia di circa 30 bambini-e/ragazze-i
Ed ecco la proposta:
1) abbattere i muri di divisione fra due aule contigue (se essi
sostengono il soffitto vi sono semplici e poco costose
soluzioni ingegneristiche)
2) necessità molto inferiore di nuovi banchi monopersona; i
vecchi doppi possono essere distanziati nello spazio
maggiorato dell'aula occupando sempre un solo studente.
3) se necessario, fornire agli insegnanti microfoni facciali e
un paio di altoparlanti per le file lontane oppure
insonorizzare il soffitto; lavagne di maggiore dimensione
come nelle più grandi aule universitarie
4) utilizzare queste aule grandi la mattina ed il pomeriggio
dove entreranno i 30 studenti per coprire le necessità di
insegnamento necessario secondo il numero di classi
5) posizionare la cattedra al centro del lato lungo del rettangolo
sul muro adiacente al corridoio ed i banchi di conseguenza
Il mio primo commento aggiuntivo è che questa soluzione può essere ragionevolmente economica da ogni punto di vista. Inoltre si ottiene il vantaggio aggiuntivo della disponibilità di 2 porte, ciascuna solo per l'ingresso del 50% prefissato degli studenti e la seconda per l'altro 50%, evitando così pericolosi "affollamenti". Idem per l'uscita.
E' comunque un bene per gli studenti e gli insegnanti tornare a rivedere, rispettivamente compagni ed alunni, ante Covid, così come consigliano e auspicano psicologi specialisti dei ragazzi e giovani.
Ciò non toglie che si possano creare gruppi più limitati di numero per particolari iniziative di ricerca e affiatamento conservando ovviamente i distanziamenti necessari, anche all'aperto, ove possibile.
E infine questa ristrutturazione può essere realizzata abbastanza rapidamente e ripristinata pre-Covid quando esso sarà sparito definitivamente; il tutto a costi limitati
Probabilmente questa soluzione non può risolvere il problema al 100% ma certamente una gran parte.
La situazione delle aule per bambine/i 0-3 anni non si risolve con questa soluzione: tutto dipende dagli insegnanti che devono essere delle persone particolarmente preparate. (che non è facile trovare)
Un ultimo piccolo vantaggio: la soluzione mattina/pomeriggio può dimezzare il numero di persone per mezzo di trasporto alle/dalle scuole