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ENELGAS
Di Gennaro Aprea (del 22/07/2007 @ 13:04:40, in A) Aziende, innovazione, produttività, costi, ecc., cliccato 1676 volte)
DISORGANIZZAZIONE = ALTI COSTI = ALTI PREZZI…
E NOI PAGHIAMO! (1)
 
Il 9 ottobre 2006 nel mio primo articolo della Sezione “Aziende ecc…”  intitolato : “Uffah ancora Telecom “ avevo dimostrato come la Telecom sprecasse denaro e tempo dei propri collaboratori.
Nel secondo del 24 ottobre, “Finanziamenti alle imprese” al punto 4 avevo promesso di raccontarvi cose simili, cioè l’assurdità degli sprechi nelle aziende, assurdità derivante soprattutto dalla disorganizzazione.
Poi sono stato preso da tante altre cose e la promessa non è stata mantenuta. Oggi ho intenzione di farlo e continuerò nei limiti del possibile il più spesso possibile, soprattutto per farvi rendre conto di come funzionano le aziende italiane..
Questa volta si tratta dell’ENEL, non di quella che produce e distribuisce l’energia elettrica, ma dell’ENEL Distribuzione Gas, che ci fornisce il gas metano, facendo la concorrenza all’Italgas del Gruppo ENI.
Allora, si tratta di questo. C’è un piccolo appartamento appena ristrutturato sulla Riviera di Ponente Ligure, dove L’ENEL Gas la fa’ da padrona, nel senso che l’Italgas sembra assente. Si fa’ la richiesta di contratto, ti mandano un plico di numerose pagine che devono essere lette attentamente. Lo faccio e riempio i vari moduli compresi quelli che riguardano l’accatastamento dell’immobile e quelli (4) del progetto di istallazione delle tubazioni per la caldaia, per la cottura, firmato dall’impiantista con dichiarazione di conformità e copia della certificazione della CCIAA della Provincia relativa all’artigiano che esegue i lavori.
Attendo più di 30 giorni, poi, a seguito di mia ricerca telefonica, mi dicono che devo prendere un appuntamento sul posto per la posa del contatore (da notare che l’ENEL elettrica non ha richiesto la mia presenza per la stessa operazione).
Mi presento sul posto (220 Km da dove abito) con la delega di mia moglie che è la titolare del contratto e la fotocopia della sua Carta di Identità. L’addetto arriva con largo anticipo sull’ora fissata per l’appuntamento (per fortuna ero arrivato in anticipo altrimenti non mi avrebbe aspettato).
Quando arriviamo sul posto l’Addetto ENEL (gentilissimo) si accorge che le tubazioni relative all’appartamento che sostengono il contatore non sono state montate al loro posto ma in un’altra nicchia relativa ad un altro appartamento non finito (quindi non pagate dal costruttore). Allora mi fa’ il verbale di mancata consegna ma, commosso dalla situazione, mi dice che si, può ritornare domani se oggi stesso montano le tubazioni necessarie (cosa promessa dal Direttore dei lavori) e mi fa’ firmare il verbale di consegna del contatore.
Dopo qualche giorno arriva un’altra lettera dalla società che chiede di inviare i moduli del progetto dell’impiantista, quelli che avevo già inviati qualche mese prima insieme alla domanda di contratto. Sono costretto a rispondere, facendo fotocopie, indicando la data della raccomandata della prima spedizione e chiedendo se sono quelli i moduli che chiedono (lo sono); “ovviamente” attendo ancora la risposta.
Dopo 4 settimane andiamo nell’appartamento e vediamo che le tubazioni mancanti ci sono ma non il contatore quindi non abbiamo l’acqua calda.
Ricomincio le telefonate, è venerdì, e mi danno un altro appuntamento per il lunedì successivo, “dalle 14 alle 17”. Non possiamo per altri impegni e mia moglie è costretta a fare un’altra fotocopia della C.d’I. e la delega al Direttore dei lavori che per caso sarà presente il lunedì pomeriggio.
Il giorno dopo mi telefona il Direttore dei lavori dicendo che il contatore lo hanno istallato, ma sono arrivati alle 8.30 della mattina invece che nel primo pomeriggio e dopo molte insistenze da parte di un operaio lo hanno montato. Tutta la storia è durata da fine marzo al 16 luglio!
Se volete, potete provare a calcolare lo spreco di denaro e di tempo delle persone, comprese mia moglie e chi scrive. A spanne, posso presumere, senza paura di fare un grosso errore, almeno 900 Euro! Se lo moltiplichiamo per tutte le prassi simili sbagliate, capiamo perché le nostre bollette sono notoriamente le più care d’Europa!

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