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SIAMO TUTTI SCRITTORI
Di Gennaro Aprea (del 29/12/2010 @ 17:41:43, in C) Commenti e varie, cliccato 799 volte)
SIAMO TUTTI SCRITTORI
È vero che molti famosi scrittori del passato non vivevano dei loro scritti, anzi spesso sopravvivevano grazie ad altri mestieri e professioni, ma in alcuni casi anche di rendita; non solo, il successo per molti di loro è venuto dopo la morte, nonostante fossero degli ottimi romanzieri, poeti o drammaturghi.
A partire dalla fine del 1800 quando fu istituito il Premio Nobel (il primo fu assegnato nel 1901) la scrittura ha iniziato la sua piena “mondializzazione” che è andata via via accentuandosi col passar degli anni. Senza fare nomi, mi riferisco ai premi letterari dei quali abbiamo assistito impotenti all’inflazione, specialmente in Italia. Penso che ogni sindaco ormai voglia far ricordare il suo nome instituendo un nuovo premio letterario….
Con il recente sviluppo della civiltà mediatica degli ultimi decenni e l’incoraggiamento che essa ha dato alle persone che una volta non si sarebbero mai aspettate di divenire famose in pochissimo tempo, molte di esse si sono messe a scrivere libri di tutti i generi, dalle autobiografie ai saggi politici, a quelli umoristici, ai romanzi, poesie, saggi sociali, e di moltissimi altri generi.
Cantanti, professori, comici, deputati e senatori, presentatori alla TV, giudici, partecipanti a trasmissioni di intrattenimento, attori, musicisti, giornalisti, avvocati, imprenditori, medici, sportivi, veline, ecc. hanno scritto di tutto e di tutti, unendosi a quell’infinità di scrittori sconosciuti che non riescono a far pubblicare i loro lavori perché sono appunto degli sconosciuti, soprattutto perché non appaiono in televisione.
La grande differenza fra i primi e gli sconosciuti è che gli editori fanno a gara per pubblicare i lavori dei famosi le cui immagini appaiono spesso in TV e poi sono commentate ulteriormente sulla stampa o sulla stessa TV da polemiche e discussioni per lo più chiassose. Questi hanno guadagnato e continuano a incrementare i loro redditi anche perché molti di essi sono diventati “testimonial” per la pubblicità di numerosi prodotti e servizi.
Personalmente non ho il tempo di seguire tutte le trasmissioni, ma circa 5 giorni alla settimana nella trasmissione di Corrado Augias “Le Storie – Diario italiano” ,vi è un nuovo libro pubblicato di recente; idem per la bisettimanale “Che tempo che fa” di Fabio Fazio; qualche volta ho seguito occasionalmente qualche trasmissione di altre reti nelle quali si presentava un nuovo libro. Potete quindi immaginare quanti sono i libri che escono ogni giorno riempiendo le librerie di ogni tipo, ben pubblicizzati in televisione.
Ma la cosa bella è che la gente – soprattutto quella che va al mare in vacanza – compra molti di questi libri facendo finta di essere un intellettuale sulla sdraio. E spesso si tratta di testi “spazzatura” di autori vari, compresi numerosi stranieri.
Mi chiedo: ma tutti questi libri esisteranno ancora nelle biblioteche – ormai molte informatiche – fra 50-60 anni, o anche più? Quanto le future generazioni apprezzeranno questi libri? Forse quelli che commentano le stagioni politiche e le situazioni sociali ed economiche ad esse connesse saranno ritenuti interessanti perché aiuteranno gli storici professionisti; ma gli altri? Chissà!.
E mi chiedo ancora: dato che i libri stampati stanno vistosamente perdendo terreno rispetto a quelli offerti ormai da più editori di libri da comprare via Internet[1], ma anche da leggere e sfogliare sulle tavolette elettroniche che stanno invadendo i mercati mondiali da un paio d’anni, cosa succederà a questi volumi cartacei che stanno anche loro inflazionando le librerie di tutto il pianeta?
Si, siamo diventati tutti scrittori (anche io) ma forse vi saranno solo poche opere – come è sempre successo - che resisteranno nel tempo e saranno parte della cultura delle future generazioni. Alcuni di essi, pur avendo scritto buone cose, stanno sparendo perché “non sono più di moda”  (es. Alberto Moravia)….ma speriamo che i giovanissimi li studieranno nella futura letteratura italiana o di altri paesi.
Rinnovo i miei migliori auguri di buon anno a tutti i lettori.


[1] Amazon ha dichiarato che le sue vendite di libri “on line” ha raggiunto il 52% quindi ha superato quelle del cartaceo

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