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I mercatini di Natale ad Innsbruck - Il Blog: discussioni, articoli, pensieri e scambio di idee
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I mercatini di Natale ad Innsbruck
Di Gennaro Aprea (del 25/09/2006 @ 17:06:42, in H) Rodano, cliccato 1156 volte)

Questo articolo è stato scritto nel dicembre 2005 e non accettato dall'InformaRodano

DIARIO DELL’IMMACOLATA, ovvero CRONACHE DI UN VECCHIO VIAGGIATORE AD INNSBRUCK

8 Dicembre – Le signore della biblioteca di Rodano si erano raccomandate che quelli di Millepini dovevano anticipare l’appuntamento con il pullman alle 5,45 rispetto alle 6 del precedente programma. Mia moglie ed io usciamo da casa giusto in tempo per essere precisi ed in effetti arriviamo alla fermata degli autobus AGI all’ora esatta. Fa’ freddo, siamo sotto zero, ma il pullman ci fa’ attendere fino alle 6,05.

Mettiamo i trolley nel bagagliaio del primo che arriva (che è il numero 2) e ci accomodiamo levandoci i giacconi che ci proteggono dal freddo. Ad un certo punto sento qualcuno dire ad altri: “.…ma è questo il pullman che vi hanno assegnato?”. Mi alzo e chiedo ad una gentile signora che sembra essere la nostra guida cosa significhi l’assegnazione. Mi risponde che sulla busta (e non sul foglio dove c’è l’indicazione del hotel), consegnatami in  biblioteca c’è scritto il numero del pullman al quale sono stato assegnato….Guardo, ed in effetti vedo per la prima volta questo numero (piccolo). Le rispondo che vicino al numero ci sarebbe dovuto essere anche la parola pullman o bus e che alla biblioteca avrebbero dovuto informarmi, perché scommetto che pochi guardano attentamente una busta che contiene le informazioni, ma cercano subito queste ultime. E poi il numero 2 poteva essere quello che riguardava due persone, in questo caso la coppia formata da mia moglie ed il sottoscritto, segnati sulla busta.

Per fortuna il numero di pullman assegnatoci è il 2 quindi non dobbiamo spostarci. E finalmente si parte con un po’ di ritardo rispetto al previsto dal programma.

Va tutto bene fino al primo tentativo di fermata per la prima colazione e la toilette alla stazione di servizio subito dopo Verona. Impossibile: c’è una fila di pullman, camion e auto. Proviamo alla successiva: la situazione migliora ma ci sono file per la toilette (per le signore) e al bar.

Ritorno preciso all’appuntamento prefissato per la partenza ma ci sono i soliti ritardatari che ci rimandano la partenza di circa 15 minuti. In cuor nostro li perdoniamo perché veramente bere un caffè o fare la pipì era pari ad un’ascensione sul Monte Bianco.

La signora Mariangela, guida del pullman numero 1, ci racconta il programma e ci dice che l’indomani, dopo la seconda colazione, si andrà a visitare Swarovski, senza menzionare che questa visita è fuori Innsbruck.

Alle 12,30 circa arriviamo al posteggio dei pullman all’”Hof Garten” Giardino imperiale) che è pieno di decine di altri pullman. L’appuntamento per riprendere il pullman ed andare in albergo è alle 17.30.

Scendiamo e per fortuna la temperatura non è molto bassa come avevo erroneamente previsto; c’è anche un po’ di sole che ci aveva accompagnato durante tutto il viaggio, ma si sta annuvolando. Come programmato, andiamo verso il “Weihnachtsmarktin” (Mercatini di Natale) che è a non più di 500 metri da dove ci ha lasciato il pullman ed entriamo nella “Altstadt” (città vecchia) del centro storico dove i vecchi edifici sono molto caratteristici e decisamente di ottima architettura. Siamo affamati ed i ristoranti sono zeppi di gente. In uno ci rifiutano; una gentile signora alla porta di dice: “voll!” (pieno!).

Poi finalmente troviamo un posto in un bar tipo tavola fredda con tavolini, ma…dove siamo? La cameriera che ci accoglie ci parla italiano, nei tavoli intorno a  noi si sente parlare solo italiano…poi finalmente sentiamo parlare in tedesco: che siano dei turisti stranieri?….Ed è lo stesso per la strada, siamo tutti italiani, tranne qualche turista francese ed inglese; forse quelli che stanno dietro i banchetti a vendere le loro mercanzie di Natale, i würstel, i punch e la birra, sono gente locale. Ciò mi tranquillizza così facciamo il giro di tutte le stradine ed i vicoli con le caratteristiche insegne in ferro battuto messe a bandiera sopra ai negozi, ai ristoranti agli alberghi. In una stradina, “Kiebach Gasse” (chiamata anche il vicolo delle favole) vi sono sulle pareti degli edifici dei grandi pupazzi che ricordano le favole più famose. Vediamo anche un Pinocchio e una Biancaneve un po’ spettinata con i sette nani.

Più avanti, sulla Friederich-Strasse magnifica strada con i portici, c’è un grande negozio di Swarovski dove entriamo. E’ enorme e nel sottosuolo c’è anche un piccolo reparto museale dove, fra l’altro, c’è un pianoforte e la giacca di Elton John (con foto dell’artista che  la indossa), interamente coperta di queste pietre.

Con la videocamera riprendo le strade, la gente, i banchetti, il “Goldenes Tachl” (Tettuccio d’oro) e più avanti nella larga strada “Maria-Theresien Strasse” ammiriamo altri palazzi, chiese e la colonna con la statua di Maria Immacolata, accompagnata da S. Anna ed altri santi protettori del Tirolo.

Insomma proprio una affascinante esperienza. Alle 17 ci avviamo all’appuntamento con il bravo autista del nostro pullman numero 2. Siamo un po’ infreddoliti e stanchi e non vediamo l’ora di arrivare all’albergo. Che si trova fuori città in un paesino anonimo a mezzora di guida.

E’ un tipico hotel austriaco che si chiama ovviamente “Gasthaus” ed appartiene dalla metà del 1600 alla famiglia Stangl. E’ un 4 stelle e le camere sono all’altezza.

A cena ci servono un pasto banale corrispondente ad una pensione di categoria decisamente inferiore alle 4 stelle. E’ difficilissimo avere l’acqua minerale non gassata (bevande a pagamento): non è prevista. Ripiego, con difficoltà da parte della cameriera, sull’acqua del rubinetto e la mia pur scarsa conoscenza della lingua mi aiuta.

Dopo cena andiamo a fare un giretto a piedi ma il paese non offre niente che valga la pena di vedere, salvo un chiesa buia, e numerosi grandi abbeveratoi/fontane; sentiamo che dentro a delle grandi stalle qualche bovino muggisce. E comincia a nevicare un po’.

Il letto non prevede coperte, ma solo piumoni d’oca. Io ci dormo benissimo, mia moglie no e la mattina si lamenta di aver avuto caldo, freddo, di essersi svegliata perché il piumone viaggiava da tutte le parti…

9 Dicembre – Alle 10 partenza per Innsbruck per l’appuntamento dopo mezzora con la nostra guida austriaca, Sabine, che parla benissimo l’italiano. Ma all’inizio sembra che abbia bevuto abbondantemente di primo mattino perché ogni due parole si mette a ridere fragorosamente e lungamente nel microfono. Poi si calma e comincia a descrivere la città, la sua storia, per prima cosa, perché si chiama così (ponte sul fiume Inn) e ci racconta dei primi insediamenti. Ci porta in un quartiere carico di storia perché in origine era un campo militare romano che si chiamava Veldidena. Perciò la zona si chiama Wilten e ci fermiamo presso la bella basilica di stile rococò che visitiamo accuratamente. Sabine ci spiega che questa basilica è stata costruita da un parroco/architetto di un paesino nei pressi di Innsbruck che la volle dedicare alla “Madonna sotto le 4 colonne”. C’è in effetti sopra l’altare maggiore un bel quadro di Maria che ricorda la preghiera dei soldati romani ad una immagine della Madonna posta sotto 4 alberi.

Stando al di fuori di questa basilica si vede bene il magnifico trampolino del salto con gli sci che è stato ricostruito nello stesso posto dove vi fu quello delle Olimpiadi invernali di Innsbruck molti anni addietro. Ritornando verso il centro Sabine ci fa’ notare la vecchia fabbrica di campane, appartenente sempre alla stessa famiglia Grassmayr fin dal 1600. Passiamo vicino all’arco di Trionfo e ritorniamo al posteggio dei pullman.

Poi a piedi rientriamo nel centro storico e Sabine ci porta nel cortile dell’”Hofburg” (palazzo imperiale), costruito dall’imperatore Massimiliano 1° degli Asburgo (vissuto a cavallo del 1400/1500) e ristrutturato successivamente varie volte anche dall’imperatrice Maria Teresa nel 1700. E’ un classico palazzo reale austriaco dove, oltre al museo, una parte dei locali sono stati trasformati in appartamenti e locati a famiglie senza tetto subito dopo la 2° guerra mondiale, successivamente ristrutturati e forniti di riscaldamento e servizi igienici moderni. Vi sono anche uffici municipali e la succursale del famoso caffè/pasticceria viennese “Sacher” (consiglio di andarci).

Rientriamo nell’Altstadt e la nostra guida ci porta al Tettuccio d’oro e ci racconta il perché questo è divenuto il simbolo della città, sempre risalente a Massimiliano 1° dove si sposò in questo edificio con le sue due mogli, la seconda (dopo 15 anni), una Sforza.

Poi visitiamo la Cattedrale, St Jakob con il quadro del famoso pittore bavarese Cranach che rappresenta una bellissima Madonna col Bambino (ambedue senza aureola perché amico di Martin Lutero) che si chiama “Mariahilf” (Maria Ausiliatrice). Molti edifici della città hanno sulle facciate copie di questo quadro.

Ci porta di nuovo nel vicolo delle favole e lo percorriamo tutto con le spiegazioni dei  vari personaggi che spesso si riferiscono a racconti che non conosciamo in Italia. Continua a nevischiare e fa’ abbastanza freddo, ma verso l’una ci rifugiamo in un magnifico grande ristorante dove, oltre l’ambiente, l’ottimo pasto tipicamente tirolese ci riscalda piacevolmente.

Alle due appuntamento per partire ed andare a visitare il negozio ed il museo di Swarovski, ma 5 o 6 persone si fanno aspettare più del dovuto, cioè circa mezzora. Quando arrivano sorridenti non accennano neanche a uno “scusate!”, ma si giustificano perché dovevano fare spese, cosa che abbiamo fatto tutti senza essere ritardatari. Quando sento qualcuno vicino ai loro posti che li giustifica, mi arrabbio e dico ai ritardatari che sono ineducati e incivili. Non so chi siano, né voglio mai conoscerli, ma ciò che più mi fa’ arrabbiare sono quelli che li giustificano e manifestano tolleranza, come succede quasi sempre in Italia (quindi il nostro Paese è divenuto quello che è a causa del permissivismo permanente) e l’assoluta indifferenza e mancanza di intervento da parte della signora che ci fa’ da guida, troppo buona e gentile, e quindi senza il polso che dovrebbe avere.

Il sito ove c’è il negozio ed il museo di Swarovski è architettonicamente ben concepito, ma il negozio è praticamente lo stesso di quello in centro città. Non so il Museo che costa 8 Euro a persona, ma la nostra signora/guida (la chiamo così perché in tutti i suoi interventi al microfono non ha mai detto il suo nome) ci dice che sarebbero necessarie due ore per visitarlo bene.

Ma l’appuntamento è alle 16 senza ritardatari, e finalmente ripartiamo per arrivare oltre le 10.30 di sera, cosa non prevista dal programma (io ho dovuto annullare una cena che avevo alle 20.30).

Commenti – Non ho mai parlato del pullman n° 1 perché quasi non l’abbiamo visto. Come già accennato, solo una volta all’inizio del viaggio la signora Mariangela è venuta nel nostro per dirci qualcosa. Forse sarebbe stato più simpatico vederci ogni tanto anche con i viaggiatori dell’altro pullman. L’unica particolarità su quest’ultimo è che nel viaggio di ritorno, l’autista è uscito inspiegabilmente a Trezzo sull’Adda (e noi del 2 lo abbiamo seguito) facendoci fare dei giri strani che hanno allungato notevolmente il tempo del ritorno, rispetto all’uscita di Agrate e forse anche a quella della tangenziale che avevano preso all’andata.

Parliamo invece del complesso del viaggio. Certo è che il programma, compreso le guide locali, è stato acquistato come pacchetto dall’agenzia di viaggio Bonolatours e lo si può giudicare senz’altro buono per essere un viaggio così breve. In effetti ci sono molte cose da vedere ad Innsbruck (così come in qualsiasi altra città di quelle dimensioni) quindi non si può pretendere di poter visitare tutto. Avrei evitato la corsa al sito di Swarovski (consigliando di visitare il negozio/piccolo museo in città nel pomeriggio dell’8) e lasciando per esempio lo stesso tempo alla visita del Museo di Arte popolare tirolese nei pressi dell’Hofburg, che non è grande, per chi era interessato, altrimenti tempo libero, così come molti non erano interessati al grande museo Swarovski del sito fuori città. Da notare che delle due ore a disposizione per questa visita, circa una se n’è andata per l’andata (con i ritardatari) e ritorno, compreso il percorso a piedi, e quasi mezzora per i biglietti, quindi poco più di mezzora per la visita del negozio e del museo).

Ho già parlato bene dell’ hotel, non conosco quello del pullman n° 2 che comunque si trovava fuori dal centro città, non bene invece della cena.

Ed ora parliamo del titolo della gita: i Mercatini di Natale. Sono stati per me e mia moglie una delusione. A Merano, a Trento e a Bressanone (Brixen) sono più interessanti ed hanno più oggetti di artigianato locale di quanto non abbia visto a Innsbruck. La maggioranza di quelli offerti in questa città li avremmo potuti vedere agli “obej obej”, oppure all’”Artigiano in Fiera” pochi giorni fa.

In conclusione questa gita è stata a mio parere finalizzata molto al consumismo e poco alla cultura. Voto finale, ovviamente a giudizio personale di un vecchio viaggiatore come me: sei più.

La prossima volta il Comune e la Biblioteca dovrebbero stare più attenti ed affidare l’organizzazione a persone che hanno maggiore esperienza di viaggi ricercandole fra i tanti potenziali volontari Rodanesi. Ultima nota, questa volta positiva, è il ricordo di una delle famiglie che si è dimostrata sempre simpatica e civile durante tutto il viaggio, anche grazie alla loro giovanissima figlia Francesca che ha scattato decine di foto con la sua bella macchina digitale.

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