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Editoriale 1
Di Gennaro Aprea (del 24/09/2007 @ 18:00:19, in C) Commenti e varie, cliccato 943 volte)
UN EDITORIALE PER SFOGARMI UN PO’
 
Ieri ho letto uno dei migliori articoli di Eugenio Scalari che scrive ogni domenica su Repubblica. Consiglio a chi non ha avuto la possibilità di leggerlo, di procurarselo in qualche modo. Ha preso lo spunto da uno dei più importanti successi di Fellini, “Prova d’orchestra” che è servita da metafora per rappresentare la confusione che regna nell’Italia della politica.
Non ho alcuna intenzione di sostituirmi ai giornalisti professionisti che scrivono sulla stampa o creano testi e immagini per la radio e la televisione, anche se ne critico alcuni per notevoli divergenze di idee. Non sono un professionista, solo una persona che cerca di guardarsi intorno a se. Quindi la principale ragione per cui continuo a scrivere questi brevi pezzi è che sento il bisogno di esprimere qualche mio parere o fare dei commenti su ciò che succede intorno a tutti noi.
Evidentemente le cose importanti le leggete ascoltate e vedete e non solo alla radio e in televisione, ma anche per la strada. E in questo periodo il numero dei fatti negativi è aumentato considerevolmente per non dire che ne siamo tutti stufi.
Spesso parlo di piccoli fatti, persino insignificanti. Alcune volte trovo l’estro di divertirmi a prendere in giro qualcuno o qualcosa criticando più o meno amabilmente. Ritengo però che queste cose piccole siano significative perché rispecchiano un atteggiamento o un comportamento che si ripete nelle cose grandi.
Per esempio qualche giorno fa ho parlato di un piccolo episodio che riguarda Rodano, il comune dove vivo, criticando la mancanza di attenzione dell’amministrazione comunale sul rifacimento di strisce che delimitano i posti macchina per i posteggi. Non è la prima volta che lo faccio ma ritengo che se questi comportamenti pressappochistici o che mostrano incompetenza sono ripetuti, mi sembra logico pensare che le stesse persone agiscano nella stessa maniera anche quando devono decidere su cose importanti.
 
Per cambiare discorso – si fa per dire - vorrei anche spezzare una lancia in favore delle persone meno giovani. In questo periodo sentiamo parlare di “valium” e di “Alzheimer”, sentiamo che i politici si devono rinnovare, che i vecchi se ne devono andare per lasciare posto ai giovani.
Io qui non voglio difendere nessuno in particolare, però sembra che i giovani che entrano in politica o in azienda risolveranno tutti i problemi del Paese e delle aziende. E’ diventato ormai uno slogan vincente.
Ebbene, non parlo delle persone della terza o quarta età come me (che ormai mi considero fuori giuoco), ma dei cinquantenni e qualcosa di più. Sono convinto che la percentuale di persone preparate e oneste di questa età è decisamente superiore a quelle di età dai 20 ai 35 anni.
Ma facciamo un esempio che riguarda i politici. Quelli giovani che sono in politica da pochi anni hanno imparato o stanno imparando da quelli (di quasi tutto l’arco politico) che già siedono in Parlamento o nei Consigli Comunali, Provinciali, Regionali, in RAI, e in tutte quelle organizzazioni pubbliche o semi-pubbliche dove i politici hanno infilato i loro amici. Cosa imparano? gli stessi comportamenti che noi critichiamo in quelli che prendono l’aereo per andare a seguire un gran premio di Formula Uno, che fanno la raccomandazione in favore di amici o parenti prendendosi anche un “regalino”, ecc.
Senza essere qualunquista, ho purtroppo la netta impressione che siano diventati maggioranza con l’andar del tempo, cioè che quelli onesti e preparati che vogliono fare il bene della comunità siano diventati purtroppo un numero esiguo.
Come uscirne? Nuove elezioni? Sono certo che non risolverebbero il problema perché non sappiamo a chi dare il voto visto che la popolarità e la capacità del centro-destra è anch’essa in cantina. E la ragione di questa situazione è che gli italiani in generale non si interessano alla politica perché la cosa più importante è il calcio, il gossip, l’isola dei famosi, e chi più ne ha più ne metta.
Solo in periodo di elezioni qualche volta discutono al bar così come fanno per il calcio e quando vanno nell’urna fanno solo la croce sul simboli del partito senza sapere veramente chi è la persona che lo rappresenterà nei vari consessi (che siano scelti dai partiti o non), salvo poi criticarli ripetendo pedissequamente qualche titolo di articoli di giornale sul quale sorvolano andando a leggere se Kakà ha giocato bene la palla, oppure ascoltando distrattamente i telegiornali quando parlano di politica, in impaziente attesa della notizia del prossimo processo per assassinio o del prossimo stupro.
Poveri noi italiani. A che punto siamo arrivati! Sono molto disgustato e se fossi più giovane sicuramente me ne andrei in un altro Paese europeo, non certamente negli Stati Uniti. Eppure in fondo in fondo ho ancora una piccola speranza che qualcosa di buono succeda, che qualcuno o qualcosa riesca a darci la sensazione un barlume di cambiamento in positivo  Sono un ottimista, lo so, ma non si sa mai….
C'è un piccolo primo esempio a Venezia. Su iniziativa del Sindaco Cacciari,  molti cittadini volenterosi si sono attivati nel "Servizio decoro della città". Cioè non si sono messi a dirre "vaffa" ai turisti che sporcano, vanno in giro a torso nudo, si stendono per dormire o a bivaccare sui marciapiedi, ecc. In altre parole fanno attvità positiva, se necesssario facendo intervenire i vigili urbani. Come anche quei tifosi che hanno fermato e consegnato agli steward quel "tifoso" che aveva lanciato un petardo in campo....Fusse che fusse la volta bbona, che gli italiani comincino a cambiare atteggiamento?