APPLAUSI AI FUNERALI UN RITO DA EVITARE
Qualche giorno fa è apparso su Repubblica una breve lettera che potete leggere qui di seguito. Ho scritto all'autore che ero d'accordo con lui al 100% e ho suggerito di farne un movimento di persone che la pensano come noi al 100%.
Non sono iscritto a Facebook e vivo benissimo senza, quindi mi affido solo a questo piccolo sito per diffondere l'idea e trovare persone che condividono in pieno il nostro punto di vista.
I lettori potrebbero suggerire ad amici di leggere questa lettera e chiedere loro di diffonderla. Grazie.
Ecco la lettera dell'autore Signor Covelli
Vincenzo Covelli vcovelli@libero.it
L’usanza nel nostro paese di applaudire al termine dei riti funebri risale a pochi decenni fa in occasione dei funerali di Papa Paolo VI nel 1978. Da allora questa rumorosa esternazione dei propri sentimenti di partecipazione si è molto diffusa (unico paese europeo) e anche estesa alle celebrazione dei riti funebri civili laddove sarebbe più corretto esprimere la propria vicinanza al dolore di chi soffre per la perdita di un suo caro con un profondo e religioso silenzio.
La penserò pure all’antica (non a caso sono nella lista degli over 80 per il Covid) per cui credo che il rispetto del silenzio assoluto del lutto faccia parte integrante di nostre antiche e non dimenticate tradizioni e credenze.
A proposito di applausi fuori luogo visti spesso in TV, che ne pensate se suggeriamo ai vincitori di qualsiasi gara, sportiva e non, di non applaudire se stessi (nun c'azzecca! si dice a Napoli) ma solo ringraziare chi li applaude con le mani giunte davanti al petto ?
Attendo vostri commenti, grazie