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ANCORA NUOVI CARBURANTI BENZINA O DIESEL?
Di Gennaro Aprea (del 20/07/2018 @ 16:13:08, in L) Zero-carbonio, cliccato 491 volte)
ANCORA NUOVI CARBURANTI BENZINA O DIESEL?



Antonio Cianciullo è un ottimo giornalista che scrive sempre con conoscenza di causa perché ha una lunga esperienza nel settore dei problemi ambientali.
Giorni fa, precisamente il 13 luglio scorso, ha raccontato che un società svizzera ha messo a punto un impianto innovativo che trasforma la plastica in carburanti per i motori a combustione interna. Tutto ciò senza inquinare perché utilizza la pirolisi, senza ossigeno né combustione.
 
In poche parole con 1 tonnellata di plastica monouso, di difficile smaltimento o riutilizzo per produrre altra plastica, si ottengono 900 litri di carburante simile al kerosene e al diesel.
Tutto bene? all'apparenza si, perché diminuiscono le emissioni di CO2, si utilizza meno energia nel processo e il costo del nuovo carburante è inferiore rispetto a quello ottenuto dalla distillazione del petrolio.
 
Secondo me vi è però un difetto di base. Con gli accordi internazionali, COP21 di dicembre 2015 (e COP22) 186 paesi hanno deciso di diminuire l'atteso forte aumento delle temperature medie terrestri al di sotto di 2°C, e successivamente hanno modificato portando il massimo a non più di 1,5°C entro la fine del secolo.
Lo scopo principale di questo accordo internazionale è quindi di cancellare l'utilizzo di ogni prodotto contenente Carbonio la cui combustione produce inquinanti e gas serra, responsabili dell'aumento delle temperature terrestri.
 
Le grandi imprese multinazionali petrolifere hanno deciso di abbandonare gradualmente i carburanti liquidi tradizionali e di investire nel gas naturale (metano) perché meno inquinante e produttore di minore quantità di gas serra considerandolo combustibile di transizione.
 
Allora, perché fare ricerca per produrre carburanti tradizionali (ancora più inquinanti del gas) per la mobilità con la scusa che la produzione di carburanti con questi impianti costa meno di quelli derivati dal petrolio e che risolve - a mio parere solo in parte - il problema dei rifiuti di plastica?
Non si risolvono i problemi della plastica con soluzioni di questo tipo.
Quello dei sacchetti originati da materie prime vegetali è già stato risolto; è necessaria sempre più ricerca e ulteriori investimenti per risolvere il problema degli imballaggi rigidi. Alcuni produttori di bevande hanno già abbandonato la plastica ed utilizzano contenitori in cartoncino, completamente riciclabile. Ma bisogna ancora trovare ulteriori soluzioni più innovative.
Il mondo può essere salvato dalle energie alternative non inquinanti e molti paesi e grandi città nel mondo hanno deciso di eliminare ogni combustibile contenente Carbonio già entro il 2030.
 
In particolare il futuro della mobilità privata e commerciale è solo elettrico. Le produzioni e le vendite di auto elettriche sta aumentando rapidamente, ma già sta aumentando rapidamente anche il numero delle flotte di autobus solo elettrici in numerosi paesi europei. Ed a breve si arriverà anche alla mobilità commerciale.
Quindi per me, e spero che molti condividano il mio punto di vista, investiamo sempre di più nelle soluzioni che aiutano il pianeta a salvarsi dall'aumento delle temperature.
 
Nell'articolo si precisa che la società svizzera GRT Group detentrice del progetto che abbiamo su descritto sta investendo in Italia; forse perché qui i nostri politici lasciano fare? la GRT investe anche in altri paesi?   
 
In conclusione, pollice verso per le soluzioni provvisorie, " di transizione", quindi inutili come questa.