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RISCALDAMENTO TERRESTRE ANTROPICO?
Di Gennaro Aprea (del 15/11/2016 @ 18:14:54, in L) Zero-carbonio, cliccato 710 volte)
IL RISCALDAMENTO TERRESTRE E' ANTROPICO ?
Non leggo abitualmente il Corriere della Sera ma la mattina del 7 novembre ho sentito a "Primapagina" di Radio 3 che su questo quotidiano era apparso un eccellente articolo di Paolo Mieli, giornalista e storico che apprezzo molto, il quale discettava su questo argomento. Non me lo sono lasciato scappare e l'ho letto con molto interesse.
E' impossibile riportare l'articolo interamente a causa della sua lunghezza, ed è un peccato perché questo mio scritto si riferisce a numerosi punti toccati da Paolo Mieli. Proverò quindi a riassumere quelli più significativi.
Nel complesso le notizie riportate sono certamente utili perché la gente comune, salvo i pochi esperti ed appassionati (come me), non è al corrente dell'andamento della situazione climatica del pianeta, e non se ne interessa come invece sarebbe necessario.
Mieli afferma che nei vari consessi di esperti e politici (accompagnati da appassionati quasi fanatici) che si svolgono in varie località mondiali (molto importanti gli ultimi due, la COP 21 a Parigi nel dicembre 2015 e in questi giorni la COP 22 a Marrakech) si esaltano e si attribuiscono unicamente al comportamento umano le cause del riscaldamento terrestre mentre si dimentica che durante le ere geologiche, dal lontano passato e fino ai recenti decenni, si sono succeduti periodi di naturale riscaldamento e raffreddamento terrestri durante le ere geologiche. Tutto ciò avvalorato da dimostrazioni di eminenti studiosi: verissimo.
Mieli continua dimostrando che le quantità di emissioni di gas che creano l'effetto serra non sono attribuite interamente ai vari stati perché molti di essi (i più ricchi come gli europei, gli USA ed il Canada, ecc.) importano e consumano prodotti di ogni genere coltivati, fabbricati ed esportati da altri paesi dalla Cina al Bangladesh, i quali hanno prodotto effetto serra; calcolo giusto ma in pratica difficile da realizzare. Anche questo è vero.                                                                                                                                                       Inoltre i pochi abitanti ricchi dei paesi ricchi costituiscono l'1% della popolazione mondiale ma emettono il 15% delle emissioni.                                                                                                           Vi sono statistiche che confermano queste forti anomalie.                                                          
Infine il Nostro elenca una serie di periodi abbastanza vicini a noi in cui vi sono stati decenni di riscaldamento o raffreddamento "naturale" che riporto:
- dal 21 ed il 50 d.C. il riscaldamento permise la coltivazione della vite in Gran Bretagna
- intorno all'anno Mille i vichinghi colonizzarono l'enorme territorio della Groenlandia il cui nome significa appunto "terra verde", mentre ora è ricoperta di ghiaccio pressoché perenne, seppur in via di scioglimento da alcuni anni a causa del riscaldamento terrestre
- nel secolo XX la temperatura terrestre è salita tra il 1910 ed il 1940, poi è diminuita fino alla metà degli anni 70.
Nell'articolo vi sono numerosi altri dati interessanti che non riporto per mancanza di spazio alla vostra pazienza di lettori.
Mieli conclude affermando per esempio che il forte riscaldamento attuale in corso, secondo la Corte di Giustizia britannica, potrebbe non essere convalidato come antropico "se privo di riscontri scientifici". Ma secondo molti scienziati invece i riscontri ci sono.
L'ultima frase dell'articolo di Mieli riporta una discussione di alcuni fanatici estremisti del riscaldamento globale antropico che avevano affermato situazioni assurde (anche per me) riguardo agli orsi polari. "Il giudice Michael Burton (un sostenitore dell'effetto serra) - di fronte a quelle assurdità -  ha reagito con un sorriso. Prendiamo esempio da lui".
Il mio primo commento riguarda la reale esistenza di un certo numero di fanatici sostenitori della distruzione del pianeta unicamente a causa dei comportamenti umani, le cui dimostrazioni alcune volte sono solo frutto della fantasia. Essi non facilitano la credibilità di quanto dimostrano gli scienziati onesti e competenti (non tutti lo sono). Però dalla parte opposta vi sono altrettanti fanatici in tutto il mondo.  Per esempio, negli USA ve ne sono a iosa: fra i tanti l'Hearthland Institute, il più importante negazionista del cambiamento climatico antropico, appoggiato e finanziato da miliardari e da multinazionali. Questi movimenti sono appoggiati soprattutto dalle potenti lobby dei "carbonieri, petrolieri e gasieri" (es. Exxon) i quali fanno di tutto per negare o sminuire il riscaldamento antropico e rimandare le decisioni dei politici (evidentemente lo fanno per salvare la loro stessa impresa) che spesso non sono competenti oppure ne approfittano per ottenere "favoritismi finanziari".
Il secondo commento riguarda l'ultima conclusione dell'articolo di Paolo Mieli: fare solo un sorriso di fronte a degli svarioni dei fanatici può indurre il lettore al dubbio che la parte contraria, cioè i negazionisti, abbia ragione. Occorrono quindi ulteriori precisazioni.
Provo quindi ad aggiungere alcuni pensieri e dati utili ad un migliore giudizio e comprensione della situazione perché Mieli non ha messo in giusta luce alcuni fatti inequivocabili:
1) è possibile che sia in corso un graduale riscaldamento naturale, ma ciò non è dimostrato perché l'aumento effettivo delle emissioni di gas serra (statistiche ufficiali a livello mondiale) e la conseguente velocità di incremento delle temperature terrestri unite ai pesanti cambiamenti del clima si sommano a quelle del possibile riscaldamento naturale che di solito è molto più lento e graduale. Tuttavia:
2) l'aumento della popolazione mondiale ed i comportamenti degli umani ha certamente influito pesantemente sull'aumento dei gas serra: qualche numero:   
Abitanti del pianeta in miliardi                                                                                                       1900                    1,650
1950                     2,500 
2016                     7,400 (previsione)                                                      
 Durante la prima metà del XX secolonon vi erano le emissioni del traffico veicolare a motore rispetto alla fine del secolo e ad oggi; analogamente il reddito procapite era molto inferiore, la gente non si alimentava quantitativamente di carne e derivati del latte come ora; le emissioni di metano prodotte dalla digestione dei bovini ed ovini erano notevolmente inferiori rispetto ad oggi (il metano è il gas serra 20 volte più potente del CO2, l' anidride carbonica, e costituisce circa il 40% del totale anche se si disperde molto più rapidamente, 20 anni invece di centinaia); nella prima metà del secolo scorso non vi è stata la pesante deforestazione che successivamente ha raggiunto i valori attuali; essa è aumentata in progressione geometrica dopo la 2a guerra mondiale togliendo il più importante polmone per l'assorbimento del CO2 con contemporanea produzione di Ossigeno. Non parliamo dell'acidificazione degli oceani che diminuisce la loro capacità di assorbire gran parte dei gas serra; non parliamo delle emissioni industriali con contemporaneo utilizzo di energia calorifica (fonderie, cemento, ecc.) ed elettrica utilizzando carbone, petrolio e gas; dell'agricoltura e dell'allevamento intensivi, e chi più ne ha più ne metta.
3) L'accelerazione dell'incremento delle temperature terrestri nell'ultimo scorcio del secolo scorso e nei primi quindici anni del XXI hanno registrato punte mai raggiunte precedentemente. Idem per la frequenza e l'intensità di forti manifestazioni climatiche come gli uragani, trombe d'aria, alluvioni, ecc.
Non voglio dilungarmi oltre ma spero che queste mie osservazioni possano rendere più facile la comprensione della realtà alla quale assistiamo con qualche preoccupazione, spesso subito dimenticata.
Concludo infine confermando che le soluzioni concordate nel COP 21 e le prospettive positive degli accordi del COP 22, ancora in corso mentre scrivo, dimostrano le intenzioni positive dei firmatari di diminuire le attuali emissioni di gas serra di percentuali significative entro il 2050, ciò per evitare che alla fine del secolo le temperature medie terrestri aumentino non più di 1,5°C. Se la maggior parte dei paesi più sviluppati e inquinanti insieme a quelli in via si sviluppo, non seguiranno queste direttive, si rischia che al 2100 le temperature terrestri raggiungano da + 3 a + 6 gradi centigradi. Ciò significa gravissimi problemi irreversibili per la salute umana, della flora e della fauna. Molte isole, città e metropoli costiere nel mondo andrebbero sott'acqua.
Mi auguro - ma ho paura di sbagliarmi - che il nuovo Presidente degli Stati Uniti, il Reverendisismo Don Ald(o), non suoni troppo la tromba (trump) e utilizzi l'asso nella manica (trump) per vincere la partitaa briscola (trump) per favorire così l'uso delle energie fossili (carbone,petrolio e gas), come ha detto di voler fare in campagna elettorale. Queste energie dovrebbero invece essere lasciate sottoterra il più rapidamente possibile sostituendole con energie alternative e attuando le altre misure per rendere le attività umane più sostenibili. E' possibile!