BURKINI...UFFAH
Fra ieri e oggi ho letto per lo meno una dozzina di articoli e commenti di eminenti intellettuali, politici e non, su questo argomento; e non parliamo di fotografie, di radio e TV.
Nonostante le mie ricerche non ho sentito nessuno (ma può essere che qualcuno lo abbia detto o pensato come me) che abbia accennato ciò che mi passa ora per la testa. Forse è dovuto al fatto che le persone della mia età sono abituate a guardare più a lungo nel tempo e non come la maggior parte di quelle delle generazioni più giovani alle quali interessa più che altro l'oggi e il domani mattina. Si vive di "scoop" come i giornalisti, e molti sono stupidi, non i giornalisti ma gli scoop.
In questi 3 giorni tanti hanno parteggiato per il "Si" e per il "No" (parlo sempre del burkini non del referendum)! Io francamente capisco le varie ragioni e come al solito ognuno possiede le sue buone argomentazioni. Per esempio capisco le decisioni dei francesi e non posso negare che sono valide e logiche; e a loro si uniscono numerosi italiani ed europei. Ma quelli che ammettono e parteggiano per la libertà di decisione delle donne musulmane, e degli uomini - mariti e padri - che le controllano, non possono non avere ragione di affermare che la proibizione del burkini in spiaggia non rispetta il diritto e la libertà di vestirsi come si vuole.
Poi ci sono altri, la nostra ineffabile Angelina Merkel, che stabilisce che il burkini "frena l'integrazione". Un altro ineffabile Angelino, l'Alfano, dice che la proibizione creerebbe occasioni di vendette da parte dei terroristi; ecc. ecc. Fra i tanti che parteggiano in favore del burkini al mare c'è un imam che ha mostrato alcune fotografie di suore cristiane che fanno il bagno vestite con la loro tunica. A proposito di suore avrete certamente notato che fino a una quindicina di anni fa queste suore avevano tuniche che coprivano completamente il loro corpo e cappelloni grandi come ali; ora i loro vestiti sono diventati quelli di donne normali con gonne che arrivano appena sotto il ginocchio, veli molto ridotti e sembrano tutte infermiere vestite di grigio (salvo mi sembra quelle di clausura).
Le mie considerazioni invece partono da un periodo più lungo, non da molti secoli addietro ma dal tempo delle mie nonne (per i più giovani sarebbero bisnonne o perfino trisavole) cioè dalla fine del XIX secolo quando alcune donne di classe agiata avevano iniziato ad andare al mare (sempre controllate dai loro mariti gelosi (come oggi fanno i musulmani) i quali permettevano che esse mostrassero solo poche parti del loro corpo. Cominciamo dalle larghe cuffie piene di merletti che contenevano l'intera capigliatura, il corpetto con le maniche lunghe e vari tipi di indumenti per le gambe, lunghe vesti o lunghi mutandoni. Ditemi voi se il risultato non è lo stesso del burkini! Le uniche due differenze sono che queste attrezzature non erano scure ma bianche o di colori chiarissimi, e che nel complesso le stoffe leggerissime erano molto abbondanti in maniera tale che il vento o l'acqua non disegnassero le forme del corpo.
Sono passati alcuni anni. Siamo alla moda del primo dopoguerra ove le lunghe gonne si sono molto accorciate fino al ginocchio e le nostre madri (nonne per altri) ballano il charleston, il tango argentino, o anche il vecchio valzer con un abbraccio molto più serrato. Il loro costume da bagno già durante gli anni 30 del secolo scorso è molto ridotto: è di solito un pezzo unico d stoffa semi-elastica che lascia scoperte le gambe (senza però la scosciata) e le braccia ma proteggono tutto il busto dagli occhi indiscreti degli uomini. I copricapo sono diventati cuffie aderenti di gomma solo per chi non vuole bagnarsi i capelli Anche gli uomini indossano costumi da bagno abbastanza simili a quelli dei nuotatori professionisti di oggi.
Saltiamo agli anni 50 e 60 del novecento. I bambini spesso sono nudi, coperti solo per non farli scottare dal sole; le donne usano il "due pezzi", poi si passa rapidamente al bikini che ancor impazza in tutto il mondo occidentale, fino al topless. Per gli uomini (era il mio tempo) è stato inventato lo slip che negli anni 50 era veramente un povero triangolo piccolissimo di stoffa non elastica che si chiudeva solo su un fianco come le scarpe con un laccetto infilato in 2 fori sovrapposti in ogni parte dello slip. In quegli anni eravamo tutti magri, poi siamo ingrassati ed abbiamo dovuto ricorrere a maggiori coperture anche per il fatto estetico delle pance che debordano troppo. Oggi usiamo anche mutandoni lunghi come i bermuda.
Insomma la moda cambia; quindi sono state necessarie alcune generazioni per arrivare alla libertà generale dei costumi da bagno. La maggioranza degli uomini occidentali non sono più gelosi come un secolo fa (salvo le debite eccezioni spesso tragiche del femminicidio, ma questo dipende soprattutto dalla testa). I "vu cumprà" degli arenili, molti dei quali musulmani, si sono abituati a tutto.
Esaminiamo ora la nuova moda del burkini. In effetti è stato inventato da una stilista già qualche anno fa, però è apparso in numero consistente solo questa estate in Europa perché ormai abbiamo percentuali significative di musulmani nei nostri paesi.
E' un indumento da bagno dove si intravede facilmente il corpo che comunque viene messo in deciso risalto quando la donna esce dal mare o dalla piscina. I loro mariti si stanno abituando a questa nuova situazione perché probabilmente le loro mogli e le loro giovani figlie non vorranno più rinunciare questo nuovo indumento...Primo cambio di moda!
A mio parere il burkini ha un difetto importante: è quasi sempre scuro quindi le donne al sole si fanno delle sudate fuori del comune. Questo ha un notevole impatto negativo quando si bagnano in piscina ed il sudore inquina l'acqua (in mare, a parte l'enorme quantità di liquido, quella salata è disinfettante, infatti si usa per curare gli ascessi). Sarebbe una buona ragione per proibire il burkini in piscina a meno di obbligare le donne in burkini, controllando bene, a una lunga doccia prima di entrare in acqua. Se i colori del burkini diventassero molto chiari fino al bianco, già sarebbe un passo (moda) avanti.
Non vi voglio annoiare con ulteriori considerazioni, ma io ritengo che questa volta il "pensare scoop" sarebbe molto positivo perché la moda per le donne musulmane, salvo le loro nonne anziane come ancora vi sono fra di noi, faranno sì che le mode cambino più rapidamente del previsto. Insomma non proibirei il burkini ma inciterei le nostre stiliste italiane di primordine a creare nuove tendenze con burkini bellissimi (magari con qualche mezzo avambraccio o mezza gamba scoperti, solo per comodità) che diverrebbero costumi da bagno agognati dalle giovani donne musulmane. Vedremmo poi cosa succederebbe nel rapporto fra uomo e donna e sull'integrazione nel mondo occidentale.
A questo punto spero che da domani i media smettano di parlare di burkini....per evitare i miei iniziali sbadigli che già cominciano a venir fuori spontanei a causa della profonda noia.....burkini...uffah...
Spero di essere riuscito a strapparvi qualche sorriso. Buone vacanze a tutti, ovviamente inclusi i/le musulmani/e credenti le cui convinzioni, da convinto non credente, rispetto al 100%.