GREEN OLIMPIC GAMES 2016
Non ho atteso l'ora tarda di venerdì 5 agosto per seguire l'inaugurazione delle Olimpiadi di Rio de Janeiro (città che conosco molto bene per averci vissuto in uno dei migliori periodi della mia vita) perché sapevo che non sarei riuscito a seguirla tutta la notte fino alla fine. Per fortuna RAI 2 la mattina successiva ha ripetuto interamente il lungo spettacolo che è stato straordinario e a mio parere migliore di quello di Londra, nonostante l'inventiva dei suoi organizzatori di 4 anni fa. Tutto ciò si è svolto nel famoso stadio di Maracanà. Un grazie particolare anche ai bravissimi organizzatori italiani!
Ho volutamente atteso qualche giorno dopo quel sabato mattina prima di scrivere questo breve "reminder". Volevo vedere se i tutti media in generale avrebbero continuato a parlare della inaugurazione di queste Olimpiadi. Che hanno avuto una caratteristica speciale: stampa e TV non l'hanno fatto come sarebbe stato necessario: per questo ne "riparlo" io nel mio piccolo, affinché qualche mio affezionato lettore possa ricordarlo meglio e trasferirlo anche ai suoi amici.
Per la prima volta fra tutte queste grandi manifestazioni dello sport dell'era moderna si è parlato dei problemi ambientali. In maniera ottimale. Nell'ambito del racconto della storia del Brasile, quasi metà del tempo dedicato alla grande coreografia della serata di inaugurazione è stata messa in luce (anche con minor uso di energie inquinanti) la necessità della riforestazione a livello mondiale. Tutti sappiamo che essa fa aumentare l'assorbimento dei gas "effetto serra": anidride carbonica, CO2, ed altri altrettanto dannosi, che a loro volta provocano il riscaldamento terrestre con tutte le terribili conseguenze sul clima che conosciamo. Alle quali ahimè ci stiamo abituando come se fossero una cosa normale.
Lo ha fatto il Brasile che è stato campione nella distruzione delle sue foreste equatoriali. I loro ultimi governi hanno capito l'errore e deciso di tornare indietro per ri-forestare, ricostruendo così anche il territorio distrutto e tolto agli aborigeni e alla fauna delle sue foreste.
Dal bambino che trova nel deserto una piantina che cresce durante il cammino e si trasforma in albero che si moltiplica all'infinito, al gioco di luci e di elastici luminosi, alle nuove foreste...ed infine ogni gruppo di atleti di ciascun paese che sfilava guidato da un triciclo pieno di fiori e piante, con alla testa un bambino/a con un piantina in mano. Per non parlare dei semi (veri) che ogni atleta ha depositato in tanti grandi contenitori fatti di specchi i quali alla fine si sono trasformati in alberi.
Tutto ciò è stato molto emozionante e dobbiamo tutti ricordarlo giorno per giorno per abituarci a pensare ed agire sempre più "verde".
Se non avete visto questo spettacolo acquistate il DVD che sicuramente è o sarà disponibile a breve.
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