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ACCORDO SUL CLIMA A PARIGI
Di Gennaro Aprea (del 29/12/2015 @ 15:15:12, in L) Zero-carbonio, cliccato 681 volte)
ACCORDO SUL CLIMA A PARIGI...DIMENTICATO
Il 12 dicembre 196 paesi delle Nazioni Unite hanno firmato l'accordo sul clima. I media italiani ne hanno parlato immediatamente nei giorni seguenti, con alcuni articoli e recensioni di ottima fattura. Tuttavia non ho mai letto o ascoltato commenti precisi sugli articoli più importanti dell'accordo
Dopo pochi giorni comunque sembra che i risultati dell'accordo fondamentale da quando il mondo ha cominciato a occuparsi di problemi ambientali sia sparito dai media, salvo pochissime eccezioni (es. il settimanale "Ambiente Italia su RAI 3). Perfino il settimanale L'Espresso nel suo penultimo numero dell'anno 2015 ha riempito le pagine di "fotostoria di un anno" senza dire una parola su questo avvenimento.
Solo grazie a qualche ascoltatore di radio, tv e lettore di stampa varia hanno costretto i giornalisti a parlarne e riprendere l'argomento del COP 21, cioè la ventunesima riunione dei paesi a livello mondiale.
 A ciò si aggiunge una mia ricerca su Google della traduzione italiana dell'Accordo (31 pagine, meno di un giornale quotidiano) che fino ad oggi non esiste. Ho provato anche in Francia, senza alcun risultato, anche se il francese è una delle 6 lingue ufficiali delle Nazioni Unite insieme a spagnolo, inglese, cinese,russo ed arabo: in tutte le ricerche il testo originale è sempre e solo in inglese. Eppure sarebbe opportuno che le traduzioni in ogni lingua fossero disponibili perché necessarie e molto utili (non tutti conoscono l'inglese) e soprattutto perché la gente comune comincia a rendersi conto dei problemi del clima. Lo sentiamo dalle ripetute notizie sulle gravi anomalie del clima in tutto il mondo.
Come al solito, sembra che i nostri governanti non sentano il bisogno di leggere il testo in italiano e di permettere agli italiani di leggerlo perché l'argomento e solo per addetti ai lavori. Sotto sotto c'è sicuramente la lobby delle multinazionali delle energie fossili, quelle che hanno provocato con le loro emissioni il riscaldamento delle temperature terrestri e l'ormai evidente cambiamento del clima. Per loro meno se ne parla e meglio è.
Ma per loro il business diventa sempre più difficile: sicuramente più presto di come si può pensare oggi, soccomberanno o dovranno cambiare mestiere, cioè investire nelle energie alternative non inquinanti, e con loro molte altre industrie legate all'uso dei combustibili e carburanti, cioè la produzione di energia elettrica e industriale che utilizzano carbone, prodotti petroliferi e gas, nonché l'industria dei veicoli di ogni tipo: in altre parole una nuova economia.