FONDI STRUTTURALI EUROPEI E CAPACITA’ ORGANIZZATIVE
Oggi, mercoledì 13 agosto, su tutti i media ma principalmente sui quotidiani, si parla della lettera inviata dalla Commissione Europea al governo italiano in cui lo si rimprovera del ritardo, dopo un primo avviso del marzo di quest’anno, del programma preciso dell’utilizzazione dei Fondi Strutturali assegnati all’Italia.
In breve di che si tratta:
- I fondi strutturali europei sono finanziamenti per lo sviluppo dei paesi dell’Unione Europea. Essi costituiscono il 37% dell’intero bilancio dell’UE.
Gli obiettivi principali sono tre:
1) riduzione delle disparità degli sviluppi dei vari paesi e regioni
2) aumento della competitività e dell'occupazione
3) sostegno della cooperazione fra i vari paesi.
- l’UE ha assegnato finanziamenti all’Italia per 41,5 miliardi di Euro per i 7 anni dal 2014 al 2020
- Inoltre lo Stato italiano deve assegnare lo stesso ammontare di finanziamenti nello stesso periodo
- Lo strumento per l’assegnazione dei Fondi consta di 37 pagine e 249 punti
- Gli obiettivi tematici degli assegnamenti si dividono fra i FERS (fondi di sviluppo regionale) e FSE (fondo sociale europeo); fra le varie tematiche si notano alcuni finanziamenti che sarebbe opportuno recepire al più presto.
- Per i FERS : cambiamenti climatici : 932 milioni
economia bassa emissione : 3,50 miliardi
Per il FSE : occupazione : 3, 938 miliardi
Per un totale di poco meno di 8 miliardi,
da raddoppiare considerando la parte dello Stato italiano
Perché considero questi argomenti prioritari?
a) Abbiamo un problema di cambiamenti climatici ed economia a bassa emissione; potremo migliorare la situazione con il risparmio energetico degli edifici pubblici, scuole, ecc. Risparmio energetico significa coibentare ogni edificio (muri e tetti con il “cappotto, finestre, produzione di energia da fonti rinnovabili come geotermia o fotovoltaico, ecc.) per risparmiare energie inquinanti e produttrici di gas serra utilizzate attualmente per il riscaldamento ed il rinfrescamento; di edifici pubblici da ristrutturare ve ne sono a migliaia in tutta Italia
b) Abbiamo altissima disoccupazione, specialmente al Sud; queste ristrutturazioni potrebbero dare lavoro a migliaia di lavoratori nel comparato delle piccole e medie imprese edili che soffrono da tempo la crisi edilizia. Non solo; queste ristrutturazioni di risparmio energetico darebbero lavoro a industrie, possibilmente italiane ed europee, dei comparti del legno, della plastica, del vetro per gli infissi, e della chimica e del legno per le coibentazioni murali, nonché ai produttori di macchine e impianti per le energie rinnovabili.
E’ necessario che il governo, dopo le prime soddisfazioni per le modifiche istituzionali, si dia da fare immediatamente e senza tentennamenti per il coordinamento fra autorità centrale e locale (regioni, province e città metropolitane) cosa che l’UE ci sta rimproverando per la lentezza delle azioni: cioè chi fa cosa, quando e come.