IL CALCIO E’ MORTO
Su L’Espresso del10 luglio ho letto l’articolo di Roberto Saviano intitolato “Con Ciro Esposito è morto il calcio”.
Numerosi lettori sanno che da molti anni a questa parte affermo che il calcio non può più essere considerato uno sport. Le ragioni sono molte e, se la cosa vi interessa, potete andare alla Sezione omonima e leggere i miei precedenti articoli
In questi ultimi giorni i commenti e le critiche sul Campionato mondiale di calcio si sono acquietate: tutti noi siamo stati distratti tristemente da guerre, politica e, anche per il calcio, da commenti sulle nuove contrattazioni di giocatori e allenatori.
Approfitto quindi per parlare a freddo del campionato mondiale brasiliano con alcuni commenti.
Dopo molto tempo che non mi sintonizzavo su questo gioco, avevo deciso di seguire alcune partite cominciando dalla prima, Inghilterra - Italia ed ho continuato per le più importanti, ovviamente i quarti, le semifinali e la finale.
Speravo di rivedere un calcio migliorato, invece vi è stata la conferma della mia delusione. Non mi riferisco solamente alla squadra nazionale, ma anche alle altre.
Lo spettacolo… la pubblicità afferma che è il più bello del mondo??
1) guardare i giochetti delle squadre, chi più (gli italiani) chi meno (i tedeschi), non è affatto divertente: osservare i giocatori di una squadra che si passano indietro la palla nella propria metà campo per lunghi minuti (ho contato più o meno 20 minuti in media sui 90) passando spesso la palla indietro al portiere, mi fa venire il latte alle ginocchia per la noia
2) l’etica sportiva è definitivamente sparita: i giocatori agiscono nei confronti dei giocatori della squadra avversaria in un continuato tentativo di distruzone; abbiamo visto quanti sono stati portati via dal campo per i colpi ricevuti in tutte le maniere possibili; questi colpi sono peggio di quelli del foot-ball americano, con la differenza che nel nostro calcio non si usano rivestimenti protettivi. I più gentili gesti di attacco sono fermare l’avversario prendendolo per la maglia, oppure per un braccio, oppure abbracciandolo in tutte le posizioni possibili. Un’altra abitudine praticata normalmente è quella di dare sgambetti e fingere di essere sgambettati e buttandosi per terra. E gli arbitri cosa fanno? Poco o niente anche perché i giocatori hanno imparato molto bene la maniera di non farsi vedere. Questo è sport?...ma mi facciano il piacere!
3) Ho sentito sempre molte persone affermare di praticare uno sport “perché vado allo stadio tutte le domeniche”. All’inizio pensavo che queste persone fossero completamente sceme; poi mi sono ricreduto. Eccome se fanno sport, alzandosi e risiedendosi mille volte durante la partita, anche in squadra con altri tifosi, sbandierando lungamente grandi e pesanti cartelli o bandiere, strillando e minacciando i tifosi della squadra avversaria e cantando a squarcia gola peggio di un cantante d’opera il quale almeno non canta per l’intero spettacolo e ogni tanto ha il tempo di riposarsi cedendo la parola al suo interlocutore o ai cori.
L’unico spettacolo positivo che ho notato in tutte le partite è di vedere tifosi delle due squadre in campo mescolati sugli spalti, fare il loro tifo senza attaccar briga, piangere o gioire a seconda della situazione. In Italia, per quanto mi risulta, anche da quanto afferma Saviano, non è possibile: ci sarebbero un numero eccessivo di morti e feriti.
Non voglio dilungarmi oltre ma credo che sia assolutamente necessario che il calcio “cambi verso”, come dice un nostro famoso giovane politico, cioè cambi sostanzialmente l’attuale concezione che al momento è solo una scuola di violenza e di disonestà sportiva, oltre naturalmente ad essere da tempo una speculazione finanziaria.
Ci sono molti altri sport veri che sono un ottimo spettacolo sotto tutti i punti di vista, ad esclusone forse della palla a nuoto che anch’essa ha perso l’etica di una volta.
Spero di non dover ritornare più su questo argomento.