LA TERZA REPUBBLICA
Un paio di anni fa, o forse più, scrissi un articolo in cui dimostravo che la “seconda repubblica” non esisteva; affermavo che eravamo sempre nella “prima repubblica”.
A dimostrazione di ciò elencavo l’esempio delle numerose repubbliche francesi che si differenziarono per motivi sostanziali l’una dall’altra a distanza di molti anni, con interruzioni di imperi, e cambiamenti radicali della loro costituzione.
Dicevo infine che il periodo che va dalla fine degli anni 80, seguito da tangentopoli e dall’avvento del periodo berlusconiano, fino al 2011, sarebbe stato considerato dai posteri un normale avvicendamento di governi politici peggiori dei precedenti.
In effetti non era stata fatta alcuna modifica della Costituzione; nemmeno i cambiamenti delle leggi elettorali fino al “porcellum” possono essere considerati importanti non essendo leggi costituzionali (solo oggi si parla di modificare, per esempio, il bicameralismo originario della nostra Costituzione, che sarebbe una sostanziale riforma).
Da qualche mese a questa parte mi sono ricreduto per tutt’altre ragioni.
Da qualche mese continuiamo a scoprire cose gravissime che non avremmo mai immaginato: cioè che i politici del cosiddetto (secondo) ventennio hanno portato l’Italia ad essere un paese “marcio”, che è stato gestito da uomini ladri, furbi, delinquenti di ogni genere, corrotti, che si sono appropriati del potere e lo hanno usato per i loro puri interessi personali e degli amici degli amici, arricchendosi e dimostrando anche una notevole incompetenza a tutti i livelli, dai politici agli alti dirigenti delle società in cui le amministrazioni centrale e locale possiedono la proprietà completa o parziale. E questi soldi sono stati pagati da noi cittadini che sono stati contributo sostanziale all’aumento delle spese delle Pubbliche Amministrazioni, quindi al deficit e al debito in continuo aumento.
Per non parlare delle varie mafie che hanno invaso l’intero paese mentre i politici di qualsiasi livello negavano o al massimo minimizzavano l’esistenza della mafiosità diffusa ovunque.
E che dire della sofisticata “macchina del fango” creata da puri delinquenti, ivi compresi alcuni alti prelati, che ha falsificato o inventato cose gravissime per distruggere la reputazione di persone oneste e rispettabili?
"Last but not least", il rinvio della burocrazia a tutti i livelli.
Insomma, sono saltati fuori comportamenti per i quali Totò si sarebbe fatto la croce con due mani.
Insomma cose gravissime che mi hanno portato ad uno stato di profonda frustrazione.
Sicuramente è la mia età avanzata che mi permette di poter fare dei paragoni fra la cosiddetta classe dirigente del Paese della prima repubblica - che ho vissuto fin dall’inizio - e quella di ora. E mi sono schifato, mi sono vergognato di essere italiano di fronte agli stranieri che ho incontrato e che incontro, di fronte alla tristezza di amici italiani o parenti che vivono all’estero.
Unica eccezione che mi dà un po’di consolazione è il nostro Presidente della Repubblica che, nonostante tutto, fa il possibile per incitare a cambiare le cose.
Tuttavia, da convinto ottimista, mi auguro che i giovani politici che si stanno affermando nella politica attuale riescano a cambiare l’Italia, e soprattutto gli italiani, (dobbiamo diventare più seri in tutti i nostri comportamenti) con le riforme necessarie, che non sono solo quelle istituzionali, giustizia compresa e istruzione, ma tutte le altre, cominciando dalle leggi sulla corruzione, sul riciclaggio, sul conflitto di interessi, sul falso in bilancio; che riescano ad abbassare drasticamente l’evasione fiscale per poter dare “cassa” alla macchina statale e locale, che si risolverebbe in possibilità di maggiori investimenti, di aumenti di reddito della classe povera (pensionati, ecc.) di facilitazioni alle imprese valide e quindi all’aumento dell’occupazione, ecc. ecc..
Mi rendo conto – e lo vediamo ogni giorno - che ancora numerosi politici, perfino dello stesso partito o movimento, continuano a far resistenza e ritardare o bloccare le riforme necessarie, alcune più urgenti, altre meno ma sempre da fare a breve e medio termine.
Io spero che questi giovani ci riescano nonostante le difficoltà.
Per tornare al mio ripensamento sull’esistenza della seconda repubblica, devo ammettere che essa effettivamente è esistita e rappresenta un periodo vergognoso per l’Italia. I nostri posteri la dovranno ricordare per essere stata una parentesi poco più che ventennale (seconda dopo quella della prima metà del secolo scorso), un periodo storico assolutamente negativo finito alla metà degli anni 10 del XXI secolo (cross fingers, dicono gli inglesi).