PAGAMENTO TASI AD ALTA BUROCRAZIA
Non ho nessuna intenzione di discutere su questa tassa. già ne hanno parlato in troppi. Invece penso sia utile evidenziare le assolutamente scarse regole stabilite da Poste Italiane SpA riguardanti l’organizzazione del pagamento di questo tributo.
Mi permetto di farlo perché, da anziano consulente di direzione e organizzazione, salto sulla sedia quando vedo disorganizzazione, spreco di tempi e quindi maggiore spesa in un’azienda.
Venerdì 13 sono andato all’ufficio postale del mio Comune (meno di 5000 abitanti) per pagare la prima rata della TASI con il modulo F24. E’ passato mezzogiorno da un pezzo ma c’è una lunga fila. Ambedue gli sportelli, sia quello “banca” che quello “posta”, gestiscono questi pagamenti, oltre naturalmente ai compiti usuali come raccomandate, pagamenti vari, ritiro contante da parte dei correntisti, ecc..
Quando arriva il mio turno saluto l’impiegata che mi conosce bene e subito si sfoga con me: “non ne possiamo più (lei e la sua collega); è da stamattina che facciamo queste operazioni e…ci fanno lavorare il doppio quando si poteva organizzare meglio con il risultato di velocizzare la procedura di pagamento….lo si poteva fare con un modulo di c/c postale, così avremmo fatto velocemente tutto attraverso il computer, come al solito; poi, cosa ancora più grave, il computer non legge l’F24 anche se è interamente compilato con un PC; quindi, dopo aver controllato velocemente nome, cifre, dobbiamo scrivere tutto a mano e infine ritirare il denaro contante o con il bancomat, dopo aver tagliato a mano il modulo F24 di cui tratteniamo la metà….”.
E, aggiungo io, siete obbligate anche a stampare l’addebito/ricevuta per il bancomat che è superflua per chi non la desidera, così come lo è quando si va a ritirare il contante in banca e il distributore di banconote chiede se vogliamo o no la ricevuta.
Ragazzi dell’alta direzione delle Poste Italiane Spa, datevi una svegliata e chiedete a chi ha organizzato le modalità di pagamento di organizzare le procedure con il fine ultimo di risparmiare: questa è vera “spending review”!