LA GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE
Oggi, 5 giugno, è la giornata mondiale dell’ambiente. Purtroppo non ho la possibilità (e il tempo) di leggere più di un quotidiano però, come più volte ho accennato, la mattina presto dalle 6.50 alle 9, ascolto su RAI Radio 3 la rassegna della stampa internazionale e quella della stampa italiana; quindi ho un’idea abbastanza chiara e completa di ciò che scrivono i quotidiani del nostro Paese e stranieri.
Ebbene sono arrivato alla conclusione che, soprattutto ai nostri giornalisti, i problemi ambientali non interessano molto, anzi quasi per niente.
Un paio di dimostrazioni.
1) martedì 3 giugno, nei 25 minuti che dura l’intera rassegna della stampa straniera su Radio 3 RAI, il giornalista di quel giorno ha parlato unicamente dell’abdicazione del re di Spagna Juan Carlos. Francamente non so quanto interessi questa notizia in quella misura ed i commenti relativi; a me sarebbe bastato un 30% del tempo
2) La stessa mattina il giornalista di turno (direttore del quotidiano l’Adige) alla rassegna stampa italiana non ha accennato a due articoli che ho letto su La Repubblica di cui uno dei due era menzionato in prima pagina.
Di che si trattava? Il giorno dell’abdicazione del re di Spagna Obama aveva emanato una legge che obbliga le centrali elettriche (specialmente a carbone) a diminuire del 30% le emissioni di CO2, e gas serra equivalenti, entro il 2030 sulla base delle emissioni del 2005 negli USA; notizia importante perché gli USA (i più grandi inquinatori al mondo pro-capite) non avevano mai firmato il protocollo di Kyoto. Obama aveva sottolineato l’importanza di questa decisione riferendosi ai danni all’ambiente e alla salute degli americano derivanti da queste emissioni
Il secondo articolo era intitolato: “E in Italia il sorpasso delle rinnovabili”;
non c’è bisogno di alcun commento ulteriore
3) Oggi non ho trovato su La Repubblica nemmeno un trafiletto che menziona giornata mondiale dell’ambiente
4) Nella rassegna stampa dei quotidiani non vi è stato ugualmente alcun accenno.
Azzardo un’ipotesi: allora,come mai la gente comune non sa quasi niente di queste situazioni che riguardano tutti noi da vicino? Non sarà mica perché, fra i comunicati giornalieri di imprigionamenti e simili di “cleptocrati” uomini/donne politici e alcuni giornalisti che ci ammanniscono notizie di parte, mancano ancora quelli che si sono arricchiti grazie a elargizioni delle lobby dei produttori di energie inquinanti? Spero proprio di sbagliarmi ma ho paura di questa possibile realtà.
Oppure i nostri editorialisti non hanno ancora capito quali sono le priorità che possono difendere l’ambiente e la salute della gente che li legge?