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L'IMBECILLITA' IN ITALIA
Di Gennaro Aprea (del 29/01/2014 @ 17:17:32, in F) Questa č l'Italia, cliccato 694 volte)
Ho iniziato a scrivere questo articolo il 19 gennaio ma ho dovuto interrompere a metà per problemi al mio PC. Eccolo di nuovo al completo,
 
L‘IMBECILLITA’ IN ITALIA
Le due lettere al Direttore de La Repubblica di sabato18 gennaio che potete leggere qui di seguito, mi hanno dato lo sunto per alcune considerazioni.
 
Francesca Spadaccia
francyesse@gmail.com
COMINCIO seriamente a pensare che gli italiani non siano più in grado di affrontare i problemi di oggi. Porto tre esempi di autolesionismo nazionale. 1) Dopo aver preso una seconda laurea in pedagogia mi guardo intorno per lavorare. Mi informo sulla possibilità di aprire un asilo nido condominiale. La responsabile in materia della regione Umbria (dove risiedo) mi dice che l'apertura è subordinata alla frequentazione di un corso di formazione di 150 ore. Rispondo che ho una laurea quinquennale in pedagogia ma la signora in questione sostiene che il regolamento prevede questo senza deroghe. 2) Alcuni anni fa, lavorando come hostess in un convegno, feci notare ad un signore di una certa età che per partecipare ai lavori doveva registrarsi tra i partecipanti, la sua risposta fu: «Ma io sono il padre dell’onorevole! ». 3) Mio figlio dopo la maturità ha vinto una borsa di studio che è stata tassata del 25%. Ecco, io penso che non sia l’economia ad essere in crisi ma i cervelli. Siamo destinati alla decadenza nonché al ridicolo.
Se uno spot pretende di misurare la lucentezza
Giorgio Amedei
giorgio.amedei@fastwebnet.it
Tra i tormentoni del periodo c’è la pubblicità di un prodotto che, tra l’altro, assicura di dare il 54% (non il 50 o il 60) di lucentezza in più ai capelli. Vorrei che qualcuno si facesse spiegare con quale metro o mezzo si misura tale lucentezza per dare una crescita percentuale così precisa. Non c’è nessun ente che proibisca di trasmettere balle di questo tipo?
 
E’ da molti anni che sto constatando che il grado di intelligenza di noi italiani è diminuito in maniera impressionante. Sia chiaro che si tratta di persone meno dotate di altre le quali 50-60 anni fa erano una decisa minoranza. Ora si sono invertite le parti, cioè sono diventate una maggioranza.
A metà del secolo scorso il contatto e l’incontro con le persone in qualsiasi occasione evidenziavano prontezza di riflessi, rapidità di esecuzione nelle azioni e reazioni, facilità di comprensione, maggiore solidarietà e maggiore etica nei comportamenti, maggiore serietà nel lavoro, ecc. Credo di non sbagliare se affermo che molte di queste qualità son sparite o sono una rarità.
 
Quali le ragioni? Sono molte ma credo che, fra le molte, le tre principali che hanno partecipato pesantemente e più di altre a modificare la situazione in negativo sono tre:
 
-          la formazione scolastica dai 4 ai 18 anni e oltre all’università (compreso l’educazione in famiglia)
-          le televisioni, quelle commerciali, con delle trasmissioni decisamente mediocri e diseducative, alle quali si sono unite quelle della RAI per non perdere ascolti
-          più recentemente internet che in molti casi fa pensare di meno
 
Naturalmente vi sono nelle tre situazioni le debite eccezioni, fra le quali alcune nicchie molto positive.
 
Il risultato di questi fattori è la situazione in cui viviamo dove notiamo incompetenza, pressappochismo, mancanza di etica in tutte azioni umane, indifferenza alle necessità di solidarietà, mancanza di cultura di base e scarsa preparazione per il lavoro e la professione, mediocrità nelle azioni e accettazione della mediocrità da chi riceve le azioni, furbizia disonesta invece di una strada retta, ecc. Anche qui esistono le eccezioni, soprattutto di giovani  che hanno iniziative ed idee innovative (per es. le start-up) che spesso hanno difficoltà a decollare per colpa di burocrati ed insipienti.
 
A convalida di questo deterioramento intellettuale vorrei ricordare alcune “perle giapponesi” come si chiamavano una volta (oggi si chiamano cazzate) che dimostrano lo scarso (o nullo) uso del cervello di alcuni altri giovani che rispondevano a domande in una trasmissione televisiva condotta da Carlo Conti.
La prima domanda riguardava la data in cui Mussolini aveva incontrato Ezra Pound.; la risposta di una giovane è stata 1964 (fra le 4 date tutte posteriori al 1945 salvo quella esatta) come mai non sapeva che Mussolini è stato fucilato nell’aprile 1945?
La seconda risposta riguardava l’anno in cui Hitler era stato nominato Cancelliere del Reich (1933). Anche Hitler è morto (suicida) nel 1945. Le date delle risposte di quattro giovani sono state tutte di molti anni posteriori al 1945.
Per non parlare di vari Deputati e Senatori ai quali l’inviato della trasmissione “le jene” poneva numerose domande di semplice cultura; per es.: di quale stato estero è la città …….(nome della capitale); oppure: chi era Aldo Moro; e via di seguito di questo passo.
Le risposte era tutte sbagliate o negative oppure, con molta prosopopea, licenziavano l’interrogante dicendo “non ho tempo da perdere…” e si allontanavano rapidamente, imbarazzati,
 
Infatti ciò che è peggio di queste prove di scarsità intellettuale è che una consistente maggioranza delle persone che hanno responsabilità politiche, di governo e che fanno parte delle burocrazie a tutti i livelli, centrale, regionale, provinciale, comunale, ed anche quelle che dirigono e gestiscono a tutti i livelli enti statali , parastatali, ecc., operano in queste organizzazioni dove ogni giorno troviamo inoltre corruzione, concussione, ruberie per arricchimenti personali, truffe, conflitto di interessi, favoreggiamenti…ma non voglio più stancarvi con questi elenchi: aggiungete voi gli altri che vi piacciono di più.
 
E alla fine molti di noi sono stati “plagiati” da questi comportamenti: abbiamo lavorato in nero, abbiamo accettato che i vari fornitori lavorassero in nero, abbiamo frodato il fisco, ecc. ed abbiamo continuato a votare la classe politica e dirigenziale che sappiamo solo criticare, e incolpare tutti per questa situazione terribile in cui si trova l’Italia, senza capire che dovremmo noi stessi cambiare i nostri comportamenti, cioè conoscere le persone che votiamo e seguire le loro azioni nel corso del mandato, per poi rivotarli se hanno operato bene o eliminarli se non hanno operato bene..
 
Dunque, se non siete d’accordo sul titolo, ditemi perché e, se avete ragione, sono pronto a cambiare idea. Attendo notizie, grazie.