Gli Aprea
Ci sono due ottimi giornalisti che leggo volentieri perché, fra l’altro, sanno fare della buona satira: Sebastiano Messina e Michele Serra.
Però in quest’ultimo periodo, leggendo i loro brevi pezzi di eccellente giornalismo, mi sembra che facciano un po’ di fatica a fare satira con spigliatezza.
Anch’io, che non sono un giornalista e tanto meno un bravo editorialista, faccio fatica a scrivere cose meno serie del solito. La ragione? Mi sembra che sia dovuta al fatto che in questo periodo le notizie che ci assalgono tutti i giorni attraverso i vari media non sono affatto allegre, in qualsiasi settore delle cronache e dei commenti.
Però oggi ho voglia di scrivere di cose più banali e parlerò degli Aprea. Qualche giorno fa, per curiosità ho aperto il motore di ricerca Google ed ho cliccato il miei nomi: Gennaro e Aprea.
Sono apparse numerose pagine di Aprea e di Gennaro, in totale 73: non male! Devo dire con molta soddisfazione che io sono menzionato al primo posto della pagina 1 con questo modesto sito blog. Sono andato avanti ed ho scoperto che vi sono molti altri Aprea di tutti i generi e sono riuscito anche a farmi delle risate.
Per cominciare da me (o’ ciuccio annànze! l’asino davanti, si dice a Napoli) sono presente, oltre che sul sito, anche in quanto collaboro con la rivista Millionaire, sul sito di Franco Angeli Editore in quanto autore, e sul sito della società svizzera “Franchise-net”.
Un Gennaro Aprea è Presidente di “Amici in moto” e AVIS nel Comune di Gallese in Provincia di Viterbo.
C’è una via Gennaro Aprea a Cava dei Tirreni
Un altro GA è, o era, Presidente della squadra di calcio di Lecco, non molto apprezzato perché sembra che sia coinvolto in alcuni brogli, non so nemmeno come (ora che mi conoscete un po’ di più per quanto riguarda il mio pensiero sul calcio, dico: tanto per cambiare!).
Un Aprea è Comandante della Scuola degli Agenti di Custodia.
Un altro è Dottore in Scienze Naturali ed ha scritto un libro interessante che si intitola: “Conoscere Capri”.
C’è Valentina Aprea, deputata di Forza Italia (credo) che è stata vice-Ministro nella passata legislatura.
Un giovane Gennaro Aprea, figlio di Giovanni, è stato ucciso a Pollena Crocchia (NA).
C’è anche un Generale che è mio omonimo.
Conoscevo il cantiere navale Aprea di Castellammare di Stabia, famoso per i suoi gozzi, ma non il cantiere Gennaro Aprea & C. Sas di Terracina.
Infine, cioè “dulcis in fundo” – si fa per dire – c’è il padre del Gennaro ucciso, Giovanni Aprea, superboss del clan camorristico del Rione di Barra a Napoli, notizia che evidentemente mi ha dato fastidio e malessere. Però, perché meravigliarsi in questo marasma di malaffare che impera in tutta l’Italia? Devo purtroppo constatare che fra gli Aprea vi sono anche persone come Giovanni. Non sono come Matarrese che dice che i morti fanno parte del tifo per il calcio, però non possiamo che prendere atto che questa situazione esiste ed affermare con forza che è sempre più inaccettabile.
Cosa fare? Io da solo non posso fare altro che dare la mia solidarietà a tutte le persone “normali ed oneste” che tuttora per fortuna esistono e che sono tante.
Però forse potrei fare un’altra cosa: incontrare Giovanni Aprea per fare una chiacchierata; scoprire se la morte del figlio lo ha toccato, se ciò può suscitare in lui un sentimento che lo aiuti a capire che morire ammazzati non paga, è inutile, che si possono fare altre cose per Napoli ed i suoi giovani disoccupati, non la corsa al potere e al denaro (che non si può godere)……Forse la mia è pura utopia, tuttavia se qualcuno intorno a lui legge queste righe, lo avvisi che sarei lieto di “scambiare le due chiacchiere” fra omonimi che forse hanno antenati in comune.