ANCORA SUI MOTORINI DI AVVIAMENTO, PICCOLI ED ANCHE PIU’ GRANDI
Non so se dipenda dai media o da un mancanza di buona comunicazione ai cittadini da parte del Governo, ma apprendiamo ogni giorno notizie di azioni e proposte dell’esecutivo su:
- modifica delle istituzioni e della seconda parte della costituzione, con i 35 esperti, ecc.
- quali possano essere le soluzioni (finanziarie) per aiutare le imprese a diminuire il
costo del lavoro se assumono, specialmente i giovani
- ecc.
I media sono anche pieni di:
- litigi fra partiti
- dentro i partiti
- improperi dei giovani industriali per l’alta imposizione fiscale (70%!), ribaditi dal
Presidente di Confindustria Squinzi che “proprio non ne può più”
- timori di rivoluzioni
- ecc.
E molti di noi criticano queste eccesso di attività meno urgenti, salvo una degna legge elettorale.
Invece di “ripresa” e “crescita” dell’economia e delle relative azioni necessarie a realizzale non se ne parla più da tempo: a mio parere le facilitazioni per le assunzioni di nuovi lavoratori-giovani non possono obbligare le imprese a queste assunzioni se non c’è un loro mercato in aumento.
Eppure qualche settimana fa il Governo aveva deciso di mantenere il 50% di rimborso per le ristrutturazioni degli edifici fino al 31 dicembre 2013 ed ha aumentato il rimborso dal 55% al 65% per ogni modifica agli edifici che abbia lo scopo di risparmio energetico fino alla fine del 2014.
Da buon ambientalista ribadisco che lavorare per migliorare l’ambiente crea posti di lavoro (vedi anche l’articolo precedente).
E non posso che sottolineare quanto questi programmi significhino creare un mercato per le imprese dei settori coinvolti per realizzare queste opere: Non so se le proposte siano già diventate legge o decreti da approvare in Parlamento, però è importante e obbligatorio battere e ribattere quanto qualsiasi azione nel campo dell’ambiente crei, non solo lavoro, ma risparmi energetici per lo Stato (a che punto siamo con la “spending review cioè quanto lo Stato abbia diminuito le sue spese, leggi sprechi?).
Ribadire fino alla noia con una comunicazione intelligente che ristrutturare e coibentare gli edifici significa che chi paga le opere, specialmente finalizzate al risparmio energetico (ripeto: rimborso del 65% che non è poco) è una misura che comporta la diminuzione del tempo di ammortamento della spesa per le tutti (privati e pubblici) e la conseguente una diminuzione concreta del costo annuale per il riscaldamento e raffrescamento estivo.
Oggi i media hanno raccontato anche del “pianto” degli albergatori e simili che prevedono la forte diminuzione delle vacanze estive degli italiani e consigliano di farle in giugno e luglio quando i prezzi sono più bassi. Perché non abbassarli globalmente visto che negli ultimi 10-15 anni i prezzi delle camere d’albergo sono saliti a cifre assurde rispetto ad tutti gli altri paesi destinatari di vacanze?
Ma la cosa più importante è la mancanza della politica italiana di valorizzare il nostro Paese come invece fanno ancora altri paesi per attirare turisti stranieri non solo al mare ma per il patrimonio naturale ed artistico che possediamo, cioè per la cultura che gli appassionati godono 12 mesi l’anno, non solo d’estate. Eppure tutti ripetono che l’Italia è il paese più ricco di queste bellezze mal trattate, male o non valorizzate come dovrebbero essere.
Se gli italiani hanno meno redditi per le loro vacanze per quest’anno – e temo anche per il prossimo/i – spendere per campagne di attrazione turistica valorizzando e rendendo attraenti le migliaia di siti godibili dai turisti stranieri, significa mettere in moto un altro “motore di’avviamento” per la crescita e la ripresa, e ripagarsi le spese.
Cosa si potrebbe fare per mettere qualche “forcone al culo” ai responsabili del nostro Governo per smuoverli da questi atteggiamenti di azioni politiche molto meno urgenti e prioritarie?
Sono disposto a fare folla davanti a Palazzo Chigi e alle “scatole” non vuote ma piene di cervelli di piccola dimensione di numerosi rappresentanti del popolo italiano eletti a febbraio, alcuni dei quali hanno ottenuto anche responsabilità più o meno importanti (di piccoli cervelli ne esistono anche fuori dalle “scatole”).