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UN MOTORINO D’AVVIAMENTO PER IL LAVORO E LA RIPRESA
Di Gennaro Aprea (del 30/05/2013 @ 21:43:06, in L) Zero-carbonio, cliccato 1071 volte)

UN MOTORINO D’AVVIAMENTO PER IL LAVORO E LA RIPRESA

In questo mese di maggio ho avuto occasione di ascoltare varie persone che hanno trattato il problema prioritario di questi mesi (i 100 giorni) che ci attende da quando è stato costituito il governo di Enrico Letta, governo criticato, come al solito, perché non fa subito il necessario per far decollare l’economia italiana e dare lavoro ai giovani (programma prioritario dichiarato). Attuazione difficile per le differenze (spesso abissali) dei componenti di questo governo anomalo di coalizione ancora più anomala.

La prima occasione è stata un incontro con Ambrosoli, capogruppo del Consiglio Regionale lombardo, organizzato da un gruppo di Liste civiche della zona della Martesana (famoso canale ad est di Milano per i non lombardi). La seconda è stata la presentazione alla Casa della Cultura di Milano del libro “Bolle di mattone” di Mario De Gaspari, esperto di consumo del suolo da parte della speculazione edilizia, di cui avevo già parlato in questa sede; questo incontro è stato particolarmente interessante e con ampio dibattito anche grazie alla presenza di co-relatori quali Stefano Zamagni, grande economista, e di Giancarlo Consonni docente di Urbanistica al Politecnico di Milano.

La terza occasione è stata un incontro con la neo eletta Onorevole Simona Malpezzi del PD ed il Consigliere Regionale lombardo Massimo d’Avolio. L’incontro era stato organizzato a Peschiera Borromeo con i cittadini ed i circoli del PD della zona i quali hanno parlato per primi con numerosi interventi, molti su temi prettamente politici e altrettanti di stimolo ai due invitati all’incontro a fare o proporre in Parlamento e al Consiglio regionale cose che sembra si possano realizzare per il bene comune. Solo alla fine sono intervenuti il deputato ed il consigliere regionale che hanno risposto in maniera egregia con soddisfazione di (quasi) tutti.  

In questi ultimi due eventi sono intervenuto anch’io presentandomi come ambientalista – come in effetti sono - che crede fermamente nello sviluppo di tutte le azioni per migliorare l’ambiente, ivi compreso lo stop completo al consumo del suolo che ha creato nel settore edilizio, prima la “bolla di mattone” e poi la crisi di tutto il comparto diretto e collegato, come abbiamo sentito parlare fino allo sfinimento.

Ebbene ho ripetuto che un motorino d’avviamento per la ripresa del settore, specialmente a favore delle piccole e medie imprese edili, ma anche delle più grandi, può sicuramente essere una politica economica e finanziaria nazionale che preveda non un rinvio continuo delle agevolazioni delle ristrutturazioni e investimenti in energie rinnovabili (rispettivamente 50 e 55% di rimborso sulla cifra spesa) oggi scadenti il 30 giugno (si parla solo di rinnovare fino al 31 dicembre di quest’anno) ma un piano da attuare in alcuni anni perché questa politica potrebbe dare lavoro all’intero comparto per molti anni, almeno fino al 2020.

Nei miei interventi ho parlato solo di “cappotto”, cioè della coibentazione esterna dei muri perimetrali degli edifici, della coibentazione dei tetti e della sostituzione dei vecchi infissi (finestre e persiane) che lasciano passare il calore all’esterno, anche se molto altro si potrebbe fare.

Queste azioni estese al 100% dei milioni di edifici esistenti, abitativi, industriali e commerciali, costruiti nel passato senza alcun criterio di risparmio energetico (oggi classificati in classe G, la più bassa della certificazione energetica) potrebbero dare lavoro a milioni di addetti all’edilizia, della produzione di isolanti, di infissi che comprendono vari materiali, legno, alluminio, plastiche, vetro, ferro, ecc.

 Quali vantaggi e quali risultati?

 -       diminuzione dei disoccupati nei settori descritti

 -       risparmio energetico per riscaldamento invernale e raffrescamento estivo con diminuzione del consumo di prodotti derivati dal petrolio, di gas e di elettricità con un importante minor dispendio nell’importazione di queste fonti di energia

 -       le azioni di coibentazione produrrebbero investimenti di privati e pubblici (scuole, edifici pubblici, palestre, ecc.) fatturati regolarmente per ottenere il rimborso con e nuovi introiti fiscali di IVA e dell’attività che altrimenti non esisterebbero; quindi non si tratta solo di esborsi del 50 o 55% ma anche di importanti vantaggi per le casse dello Stato.

Il Professore Zamagni, rispondendo al mio intervento, ha anche aggiunto che lo Stato potrebbe dare un’ulteriore facilitazione praticando uno sconto sull’IMU per qualche anno ai proprietari degli edifici. L’onorevole Malpezzi mi ha detto che il Governo Letta già prevede quanto io ho suggerito ed io le ho risposto che sono ben felice di apprenderlo, ma la comunicazione su questo argomento è assolutamente manchevole e si limita ufficialmente a “pensare” di prolungare i rimborsi fino alla fine di quest’anno. 

 Mi posso sbagliare, ma sono convinto che azioni decisive di questo genere ben pianificate potrebbero essere uno dei motorini di avviamento che faccia da volano alla ripresa economica dell’Italia.