W L’ORGANIZZAZIONE !
Questa volta vi parlerò di una società che dovrebbe essere il fiore all’occhiello di qualsiasi Stato che si rispetti, nel senso che dovrebbe offrire la prima impressione positiva del paese dove arriva il viaggiatore straniero che sbarca da un aereo in un aeroporto.
Si tratta della SEA, Società Esercizi Aeroportuali, che gestisce due importanti aeroporti milanesi, Linate e Malpensa. La sua organizzazione ha mostrato e dimostrato di non essere all’altezza, di non essere affatto un fiore, ma una schifezza di organizzazione e di immagine dell’Italia.
L’altro ieri vado a Linate per ricevere ed accogliere una cara amica che arriva dagli USA, via Amsterdam. Il volo è previsto arrivare alle 12.10. Entro nella sala arrivi all’ora esatta e sugli schermi del tabellone elettronico vedo subito il volo KLM/Alitalia all’orario esatto come da programma:12,10.
Però accanto vi è un altro orario: “expected 12.07” per questo stesso volo, cioè “atteso” 3 minuti prima.
Attendo che comincino ad uscire i passeggeri dalla sala ritiro bagagli, ma passano i minuti, anzi qualche decina di minuti , senza che l’orario di “expected” si modifichi.
Vado all’ufficio informazioni: è chiuso.
Torno e vedo che c’è un altro volo, proveniente da Londra con orario di arrivo alle 12.00 che è “expected” alle 12.20, ma sono già le 12.35 e non è ancora “landed”, atterrato, così come quello della mia amica da Amsterdam. La cosa salta all’occhio sul tabellone perché numerosi altri voli previsti ad orari precedenti e successivi sono già “landed” mentre i due voli da Amsterdam e Londra continuano ad avere l’orario di arrivo errato e la loro casella dei “landed” è vuota.
Fra le persone in attesa dei passeggeri in arrivo sento che molte si scambiano domande dubbiose su cosa può essere successo; alcune di esse parlano in inglese-inglese e altri in americano-inglese. Dentro di me mi vergogno.
Finalmente alle12.55 appare l’atteso “landed” per il volo da Amsterdam, non per quello da Londra....
Dopo altri venti minuti abbondanti finalmente la mia amica appare e mi racconta: “ci sono sei caroselli dove arrivano i bagagli; quattro precisavano il volo e la provenienza, gli altri due no, e nessuno indicava la provenienza Amsterdam, quindi ho dovuto correre da una parte all’altra per trovare i miei due bagagli...”.
Cosa possiamo dire?
Quando viaggiavo spesso in aereo le cose andavano molto meglio; in Italia invece, con il passare degli anni, invece di migliorare torniamo indietro verso il quarto mondo dei miserabili.