20 – 20 – 20 2020
Per caso si comincia con i numeri ripetuti: infatti la data di oggi è 11-11-11, e poi passiamo a quelli del titolo che forse alcuni di voi lettori – spero non tutti - non hanno bene in mente. Quindi per rinverdire la memoria ripeterò di cosa si tratta:
L’accordo fra gli stati europei del 20-20-20 stabilisce che al 2020 ciascuno stato deve raggiungere:
- una riduzione del 20% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990
- un aumento dell’efficienza energetica del 20%
- il raggiungimento della quota del 20% di fonti di energia alternative e rinnovabili rispetto al fabbisogno totale di ciascun paese.
Ma il dispiego di questo accordo europeo “numerico” è solo lo spunto per raccontarvi che mercoledì 9 ho partecipato ad un convegno interessantissimo organizzato dal Energy Efficiency Group (Gruppo per l’Efficienza Energetica) della Scuola di Management del Politecnico di Milano, Non vi tedio con tutti i dettagli che sono moltissimi, ma devo dichiarare che fra i tanti convegni ai quali ho assistito, pochi sono stati così ben organizzati
e con ottimi oratori.
Si è parlato soprattutto di efficienza energetica degli edifici (abitazioni, industrie, ospedali, scuole, alberghi, edifici pubblici, grande distribuzione organizzata, ecc.) che consumano in Italia circa il 36% di tutta l’energia per l’illuminazione, il riscaldamento, il rinfrescamento estivo, il cucinare, l’utilizzo di apparecchiature elettrodomestiche, ecc..
È stato presentato un consistente rapporto sull’efficienza energetica che ha stimato un risparmio di 44 milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio al 2016 se si mettessero in atto le provvidenze necessarie all’istallazione di tecnologie disponibili; in alternativa il risparmio può essere calcolato in 21,6 miliardi di Watt/ora di energia elettrica. Il risultato è che, se fosse fatta una adeguata legislazione (che non significa solo incentivi monetari) che favorisse queste iniziative, l’Italia potrebbe essere lo stato più virtuoso in Europa per il raggiungimento dell’aumento dell’efficienza energetica del 20% anche prima del 2020. Fra l'altro è stato detto che nei prossimi 4-5 anni, se si realizzasse questo progetto, si creerebbero 1 milione di nuovi posti di lavoro.
Oltre ai relatori del’Energy Efficiency Group che hanno illustrato il rapporto, vi è stata una tavola rotonda composta di rappresentanti di varie società che producono e vendono energia elettrica (Enel Green Power, Edison, Sorgenia, ACEA) e imprese che forniscono consulenza e materiali per aumentare l’efficienza energetica dei consumatori (ABB, Siemens, Sinergia Sistemi, YouSave) condotta perfettamente dalla Dr.ssa Laura La Posta del “Sole-24 Ore”. Ha chiuso il convegno (iniziato e concluso nei tempi previsti, cosa rara in Italia) Alberto Grossi, Direttore Consumatori e Qualità del Servizio dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.
Ovviamente le finalità del convegno erano puramente economiche, cioè quelle rappresentate dalle imprese presenti; quindi non si è neppure accennato al fatto che il risparmio energetico di tanti milioni di TEP derivante dal miglioramento dell’efficienza energetica, diminuisce concretamente anche l’emissioni di gas serra e di inquinanti delle centrali elettriche che bruciano, carbone, prodotti petroliferi e gas naturale. In definitiva non è stata preso in considerazione il vantaggio per i cittadini in termini di miglioramento dell’ambiente e della loro salute, cosa che costituisce ulteriore risparmio finanziario.
Per chi fosse particolarmente interessato a sapere di più sul convegno e su tutti gli studi sulle energie rinnovabili dell’Energy & Efficiency Group, consiglio di andare sul sito www.energystrategy.it