ANCORA RIFIUTI A NAPOLI
Qualche giorno fa un mo cugino napoletano mi ha inviato un video che è un esempio ed una dimostrazione di cosa stanno facendo numerose persone (ricordo la frase del Presidente del Consiglio dei Ministri dopo la perdita alle elezioni amministrative: “napoletani la pagherete cara!” o giù di lì) per boicottare il nuovo Sindaco Luigi De Magistris, ai quali si è aggiunta la Lega Nord, come ben sapete..
Abbiamo sentito e visto in televisione i distruttori di sacchi e piromani coperti da cappucci per non farsi riconoscere, pagati da politici e/o mafiosi, ai quali si sono aggiunti numerosi cittadini esasperati.
Perciò vi racconto cosa si vede in quel video (se qualcuno lo vuole - circa 6 minuti - lo posso mandare via e-mail). La ripresa è stata realizzata dall’alto, probabilmente da una finestra di una casa privata.
- località: una strada non identificata di Napoli con un mucchio di rifiuti urbani in parte sul marciapiedi intorno a dei cassonetti pieni e in parte sulla strada stessa
- ore di notte profonda, senza passaggio di pedoni o veicoli
- arriva un carrello con benna di carico seguito da un camion che dovrebbe ricevere i rifiuti raccolti dal carrello
- il camion si ferma ed il carrello inizia ad operare: raccoglie i rifiuti sulla strada e, invece di versarli nel cassone del camion, li ammonticchia sopra il mucchio del marciapiede; questa operazione continua per vari minuti; poi il carrello solleva i cassonetti (5 o 6) e li svuota sullo stesso mucchio che aumenta di volume; il camion è sempre fermo e vuoto
- dopo qualche minuto l’operazione boicottaggio è terminata ed i due automezzi si allontanano
A seguito di alcune conversazioni telefoniche con le quali ho commentato il fatto con mio cugino ed un’altra cugina, quest’ultima mi ha invitato a scrivere una lettera a De Magistris i cui vi allego copia qui di seguito:
Rodano, 25 giugno 2011
Egregio Signor
Dr. Luigi De Magistris
Sindaco di Napoli
Egregio Signor Sindaco,
sono un napoletano emigrato al Nord da molto tempo che si occupa di energia da 55 anni e di ambiente da più di 30. Sono stato Assessore all’Ecologia nel mio piccolo Comune in Provincia di Milano (4500 abitanti) che ha raggiunto il 75% di raccolta differenziata (per noi sono stati necessari 10 anni per arrivare al 50% partendo da zero), come d’altra parte sono riusciti a fare – anche meglio - numerosi altri Comuni del napoletano e della Campania.
Ho molto a cuore la situazione di Napoli e sono toccato penosamente dalla situazione attuale e per tutte le conseguenze negative perché amo la nostra città pur vivendo lontano.
Mi permetto quindi di fare alcuni commenti, anche critici, su ciò che si potrebbe e dovrebbe fare.
1) mi rendo perfettamente conto che ella è pesantemente boicottato da più parti per ragioni politiche e dalla camorra e suoi accoliti
2) sono stato sorpreso dalla sua iniziale dichiarazione dei 5 giorni; non avrebbe dovuto dire niente: penso che in questi casi non si può più parlare di cifre perché sembra che si continui a fare politica elettoralistica alla Berlusconi. Invece occorre parlare di cose concrete, perché togliere i rifiuti è impossibile da realizzare in pochi giorni…e doveva immaginarselo. Forse è stato mal consigliato
3) La mia esperienza nel campo mi porta a dire che in Italia la maggior parte delle persone che si occupano direttamente o indirettamente di questo settore, cominciando dai dirigenti collaboratori dei Sindaci all’interno di ogni Comune, conosca poco, anche per provincialismo – o per mancanza di voglia di conoscere – le realtà virtuose che hanno risolto il problema dell’aumento dei rifiuti in molti posti nel mondo, dovuto all’eccesso dei consumi provocato dalla comunicazione di marketing che ha spinto e spinge il consumatore ad acquistare e a sprecare.
4) Pochi esempi europei. In Italia la grande maggioranza dei rifiuti è smaltito in discariche. In Svizzera non esistono discariche; il 100% del “secco”, cioè della parte non riciclabile, è un ottimo combustibile per produrre energia calorica per il riscaldamento o la produzione di energia elettrica nei numerosi termovalorizzatori senza che ciò provochi alcun inquinamento perché la tecnologia avanzata ha risolto questi problemi; naturalmente ciò si può fare se la indispensabile raccolta differenziata è attivata al meglio con alte percentuali; il pagamento della TARSU è commisurata alla quantità di rifiuti conferita dai cittadini ai raccoglitori, i quali considerano anche la frequenza ed il volume dei rifiuti ritirati. Situazioni simili esistono anche in Germania, Svezia ed in altri paesi virtuosi. Quindi quei cittadini hanno tutto l’intereresse a diminuire i rifiuti (al limite numerose persone creano il “compost” sui balconi con i loro rifiuti organici/umido” per concimare i propri fiori); per non parlare degli imballaggi (quanti sono quelli inutili nei nostri acquisti!). I risultati sono una netta diminuzione dei volumi e del peso dei rifiuti e quindi dei costi per le aziende di raccolta che significa diminuzione di quelli comunali.
5) Nel mio Comune, dove si paga secondo la legge italiana dei mq, quando fu raggiunta la quota del 50% di differenziata, la TARSU fu diminuita del 40% ed oggi, pur essendo aumentata, pago 567 Euro l’anno contro 1,5 milioni di lire di 15 anni fa per 400 mq di abitazione e box con 800 di giardino. La ragione è che il Comune vende le materie seconde della differenziata e incassa denaro per le casse comunali.
È chiaro che per fare questo è necessaria la cultura che nessuno dei suoi predecessori ha avuto e riversato sui cittadini, quei napoletani che l’hanno giustamente votato e che ora hanno cominciato anche a criticarla. Mi rendo conto che un progetto del genere non sia facile da realizzare, però è assolutamente necessario pensare in grande, subito. E lo si può fare a Napoli.
Se fossi più giovane – ho 80 anni – le proporrei di darle un mio contributo gratis.
Le auguro tutto il bene ed il successo possibile e la saluto cordialmente.
Gennaro Aprea
Per concludere ho due sottolineature da fare:
1) i miei due cugini napoletan i che si occupano e si preoccupano di questa situazione nella città dove vivono, non sapevano niente della Svizzera, Germania, ecc. e nessuno dei loro conoscenti ne sa niente
2) se avessi la possibilità, soprattutto finanziaria, noleggerei alcuni grossi camion per riempirli dei rifiuti industriali nocivi e pericolosi che gli industriali della Padania hanno trasportato e abbandonato sui terreni agricoli campani avvelenandoli, terreni dove si coltivano frutta, verdura, erba che è il foraggio dei bovini (compresi i bufali) che producono latte con i quali si fanno formaggi, compresa la mozzarella che poi viene acquistata e gustata anche dai padani