I DIRITTI DEGLI ITALIANI
Sabato 20 novembre ho speso gran parte della mia giornata per assistere ad un convegno a Milano organizzato da “Democrazia esigente” sui “Diritti” dei cittadini.
Hanno parlato numerosi oratori fra i quali l'on. Barbara Pollastrini che haintrodotto il convegno, così mi è venuta voglia di dire anch'io qualche parola perché mancava qualcosa alla quale tengo particolarmente: l’ambiente. Così ho chiesto di intervenire e il coordinatore mi ha detto di attendere. Verso il pomeriggio inoltrato mi si è avvicinato e mi ha comunicato che non c’era tempo per me perché alcuni oratori erano stati molto prolissi. Mi ha anche detto di preparare una nota contenente il mio intervento e di mandarla agli organizzatori per gli atti del convegno. L’ho preparata e inviata, però ritengo che utile inserirla anche nel sito. Eccola:
Testo dell’intervento di Gennaro Aprea in occasione del Convegno sui “Diritti per una idea della Democrazia e della Crescita” (20-11-2010)
Sono un anziano economista che si occupa – ma non solo - di energia da più di 50 anni e di ambiente da 35.
Ho seguito con molto interesse l’intero convegno organizzato da Democrazia Esigente sui numerosi diritti che sono mancati interamente o parzialmente agli italiani nel corso degli ultimi 15 anni e sono rimasto ammirato dagli interventi di tutti i Relatori, cominciando da quello di Stefano Rodotà che ci ha offerto un’eccezionale “lectio magistralis”.
Vorrei comunque dare un modesto contributo all’economia del Convegno parlando brevemente anche dei diritti di tutti noi a vivere in un ambiente che sia consono ad una vita la quale sia la migliore possibile.
Perciò prendo lo spunto da due Diritti fondamentali di cui si è parlato, fra tanti altri, quelli alla salute e alla dignità.
Il Professor Rodotà ha messo in luce che alla base di tutti i diritti vi è l’aspirazione al benessere dei cittadini, e altri giustamente hanno sottolineato il benessere dei bambini da cui nascono i loro diritti finora limitati o disconosciuti.
Il mondo è stato “consumato” da tutti noi a tal punto che ormai numerosi scienziati hanno dimostrato che la nostra Terra è arrivata al punto di non avere più la capacità di bastare ad uno sviluppo ulteriore nel modo in cui è stato finora, sia in termini di popolazione che di consumi, e soprattutto di capacità del globo terraqueo di assorbire e rigenerarsi da tutti i veleni, rifiuti, consumo del suolo e del’acqua, cioè in generale dello sfruttamento che la popolazione mondiale ha realizzato, spesso incoscientemente. Questo sfruttamento ha iniziato a svilupparsi in progressione geometrica a partire dalle generazioni dei nostri nonni (anni 1910-20) i quali, da un numero inferiore a 2 miliardi di esseri umani, ha raggiunto in meno di un secolo l’attuale cifra di circa 6,9 miliardi. Questi scienziati dicono che, se l’andazzo continua come finora è stato, dovremmo aver bisogno di un secondo pianeta.
Ebbene noi tutti dovremmo aggiungere, soprattutto considerando le generazioni future, che dobbiamo pensare all’importanza di ottenere il diritto ad un ambiente vivibile. E dobbiamo lavorare per raggiungere questo fine.
Tanto per fare qualche considerazione che possa far meglio riflettere su questo argomento:
- A Napoli, Campania ed altre regioni del Sud una maggioranza delle famiglie non è per fortuna al limite
della soglia di povertà; in percentuale minore alcune sono anche benestanti; e tutti ci auguriamo
che queste percentuali aumentino. Ma cosa significa e quale diritti alla dignità e alla salute le
famiglie, comprese ovviamente anche quelle povere, hanno se durante tutto l’anno è necessario tenere le
finestre chiuse per non sentire i miasmi dei rifiuti, ed essere perfino messe nella condizione di avvelenarsi,
o ammalarsi nel migliore dei casi, a causa della combustione di questi rifiuti da parte di idioti incoscienti?
- E una volta risolto il problema dei rifiuti quando escono di casa, cosa significa avere i diritti
a un reddito giusto, alla sicurezza, all’istruzione, al tempo libero, ecc., se sono avvelenati e si ammalano di
tumore a causa dei gas degli scappamenti del traffico veicolare; oppure se vanno al mare ed entrano in
un’acqua che è peggio dell’aria che respirano?
- Cosa significa essere benestanti? Cioè aver ottenuto il diritto al lavoro, alla salvaguardia della salute, ad una
abitazione decente, ecc., per quella percentuale (maggiore rispetto al Sud) di cittadini del Nord
(soprattutto i Padani) che hanno analoghi problemi a causa dell’acqua inquinata delle falde su terreni da de-
industrializzazione, per l’aumento delle temperature dovuto alle grandi emissioni di gas serra, per il
consumo del suolo che ha distrutto milioni di ettari di aree verdi in favore di miliardi di metri cubi di
cementificazione? quale dignità hanno le famiglie di tante aree in Italia, compreso gli imprenditori ed i
lavoratori che sudano con loro e per loro, i quali diventano alluvionati perché da qualche decennio a questa
parte il clima è cambiato in maniera inimmaginabile per le nostre colpe che riguardano l’imprevidenza e
l’incompetenza della gestione del nostro territorio, in particolare quello dei rilievi e dei corsi d’acqua?
Concludo invitando tutte le persone che si occuperanno di restituire i diritti agli italiani di mettere, fra le priorità di un programma di governo, la soluzione dello scadimento dell’ambiente legato principalmente ai diritti della dignità e della sanità, programma che sia completo non solo delle intenzioni di “fare”, ma soprattutto del “come fare” e con quanti Euro realizzarlo. Altri paesi europei lo stanno facendo e noi, statistiche alla mano, siamo al solito sempre fra gli ultimi.