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COMMISERAZONE SOLO PER GLI ITALIANI
Di Gennaro Aprea (del 11/08/2010 @ 19:32:24, in F) Questa č l'Italia, cliccato 714 volte)
……PURTROPPO È MORTO UN ITALIANO
 
Spesso, quando succede qualcosa di terribile all’estero, alluvioni, terremoti, incendi, incidenti aerei o di pullman sulle strade, ascolto delle frasi che non accetto e che francamente mi ripugnano. Stamattina ho sentito al giornale radio 3 una di queste frasi che si riferiva alla scomparsa di un giovane studente torinese in Kashmir, trascinato via e sparito in una corrente di fango.
La frase era (più o meno): “Nell’alluvione del Kashmir sono state travolte 35 persone: purtroppo fra di esse c’era un italiano”.
Il tono di questa frase denota un caratteristico menefreghismo italiano di fronte a tragedie di questo genere: si fa’ la cronaca dei danni e dei morti e ci si compiace (“per fortuna”) solo se fra gli scomparsi non c’è alcun italiano, oppure il dolore appare solo se fra i morti vi è uno o più nostri connazionali. Gli altri morti, di qualsiasi nazionalità siano, non meritano un atto di commiserazione.
Solo gli italiani hanno un valore? Siamo arrivati fino a questo punto di menefreghismo, che rasenta l’indifferenza razziale, contro tutti quelli che non sono italiani?
Mi sarebbe piaciuto sentire la frase di stamattina così espressa: “Nell’alluvione del Kashmir sono state purtroppo travolte 35 persone, fra cui un italiano”.