QUESTA VOLTA NON È UN SOGNO
È un po’ di tempo che non scrivevo di argomenti politici (ne abbiamo letto e sentito tanto e troppo in quest’ultimo periodo) e soprattutto di alcuni personaggi da me “sfruculiati” in passato.
Questa volta non posso fare a meno di aggiungere qualche commento nei confronti del nostro Ministro dell’Economia, che è stato da me sfottuto più volte.
Vi devo anche la spiegazione del titolo perché non tutti i lettori conoscono i precedenti. In due articoli “Ho fatto un sogno” del 6 ottobre 2006 e “Ho fatto un altro sogno” dell’11 dicembre 2007 ho parlato satiricamente di Giulio Tremonti; quindi questa è la continuazione “seria” dei primi due. Se volete leggerli (credo che siano abbastanza divertenti), la ricerca è facile e rapida. Basta inserire la “parola chiave” Tremonti sulla destra dei vari articoli ed avrete tutti i testi nei quali è menzionato il suo nome.
Naturalmente oggi mi riferisco alle notizie presenti sul 100% dei giornali, giornali radio e telegiornali: LA MANOVRA DI 24 MILIARDI in due anni (se bastano).
Nei miei articoli passati accennavo al fatto che, pur non essendo un esperto di economia, il Ministro dell’Economia faceva ugualmente questo mestiere….ma (nel sogno) prometteva di studiare durante gli anni in cui ricopriva questa carica per poter poi preparare strategie di politica economica e finanziaria coerenti.
Questa manovra è stata salutata da molti, anche dalla Commissione Europea, come coerente e positiva. Non da tutti perché è palesemente iniqua per le classi sociali più colpite. Tanto è vero che anche la Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha criticato la manovra dal punto di vista dell’impatto sociale ed è stata lodata persino dai sindacati.
Ma veniamo al punto: Giulio Tremonti ha imparato la lezione? Se ripenso alle numerose immagini dei telegiornali che mostravano il Ministro a colloquio con i suoi colleghi di altri importanti paesi, l’ho sempre visto molto attento ad ascoltarli, da buon ed assiduo alunno. Il risultato è questa manovra…...Ma è tutta farina del suo sacco, oppure ha solo eseguito gli ordini della Commissione che gli ha indicato la strada, lasciandolo sbizzarrire su come applicare le direttive superiori? Io dico che qualche passo avanti culturale l’ha fatto, perciò onore al merito dell’apprendimento; però i tagli fanno molto male alle tasche delle persone che hanno sempre pagato e invece sono solo degli bonari schiaffetti a quelli che hanno redditi alti.
La tracciabilità dei pagamenti oltre i 5000 €? E perché no su valori inferiori (vedi Visco), come se i vari evasori di pagamenti in nero (professionisti, idraulici, elettricisti, artigiani vari, negozianti, ecc.) facessero solo servizi di quell’ammontare o superiori?
Case non accatastate? Mah!, cosa c’è sotto ? un altro condono?
Via le Province piccole? E perché non tutte, previa legge costituzionale – che al momento sembra non esista – la quale ne preveda la modalità?
E perché non proporre un Disegno di Legge, da discutere con priorità, che dimezzi i nostri rappresentanti nelle due Camere del Parlamento della Repubblica? E non solo di diminuire di un importo ridicolo lo stipendio !
ecc. ecc.
Però devo dare atto a Giulio Tremonti di una cosa positiva che finora non si era vista da parte sua in maniera così incisiva, come questa volta (forse ha preso esempio da Gianfranco Fini), tanto meno da parte del gruppo di leccapiedi del presidentone: è riuscito a ridicolizzare Silvio Berlusconi e le sue battute sul “tutto va ben, madama la marchesa”, ove la marchesa sono gli italiani.
A proposito, stavo per dimenticare la figura di merda che ha fatto un Berlusconi, particolarmente sorridente per la “trovata”, di fronte all’Assemblea della Confindustria quando ha proposto che la Marcegaglia lo affiancasse come Ministro dell’Industria e dello Sviluppo, ed ha chiesto alle centinaia di industriali presenti: : “Chi è d’accordo alzi la mano”….silenzio di tomba e una sola mano alzata!
PS - devo fare una rettifica all'ultima riga: avevo sentito in tempo reale Berlusconi che diceva, "una sola mano alzata" (e poi ci ha messo una "pezza"); sui giornali di oggi c'è la precisazione che le mani erano tre, ma due si sono subito riabbassate, da cui la frase del presidentone.
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