UN SORRISO, PER CAMBIARE UN PO’
In questo periodo ne sentiamo di cotte e di crude: mi sembra che manchino in assoluto notizie allegre. Anch’io ho scritto di cose serie, ho protestato, mi sono arrabbiato.
Allora oggi ho deciso di raccontarvi una storiella che spero vi spinga ad un sorriso.
C’era una volta un grande intellettuale che propose di fare un concorso nel quale i concorrenti dovevano parlare con accuratezza di elefanti, un animale intelligentissimo che rischiava l’estinzione. Così furono invitati numerosi intellettuali di molti paesi importanti.
Ecco i risultati:
- Il famoso etologo tedesco Herr Doctor Ludwig Werner di Berlino, scrisse un trattato intitolato:”Die Ursprung, die Entwicklung und die Leben des Elefant” (Le origini, lo sviluppo e la vita dell’elefante)
- Il presidente dell’associazione inglese per la caccia Mr Thomas Brown intitolò il suo trattato: “Memories of my elephant hunting parties” (le mie partite di caccia all’elefante – memorie)
- Il famoso economista americano Mr. Al Campbell, scrisse un trattato di circa 2850 pagine cui diede il seguente titolo: “How to make money out of elephants” (come guadagnare con gli elefanti)
- Il grande sociologo francese Monsieur Pierre Duvivier interpretò il concorso in maniera diversa e intitolò il suo trattato: “ Les éléphants et ses amours – Etude sur la difference comportamentale entre les éléphants asiatiques et africains” (gli elefanti e i loro amori – studio sulle differenze comportamentali fra gli elefanti asiatici e africani)
- Lo scienziato israeliano Rabin Sikorswy ebbe molto successo con il suo “The elephants and the palestinian argument – which solutions” - ndr: il mio PC non ha l’alfabeto della lingua Jewish (gli elefanti e la questione palestinese – quali soluzioni)
Stranamente nessun italiano partecipò al concorso ed il grande intellettuale promotore creò un commissione formata da intellettuali italiani per capirne le ragioni, la quale ancora adesso non ne è venuta a capo dopo molti anni di discussione, anche durante talk-show televisivi con la partecipazione del pubblico.
Forse sono riuscito a farvi sorridere ma.…in fondo la morale di questa storiella è anch’essa seria: l’atteggiamento e l’interpretazione diversi delle persone di fronte a un problema ed l’affermazione del loro punto di vista.
Viva la libertà di pensiero!