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RISPOSTA LETTORE 1
Di Gennaro Aprea (del 19/03/2010 @ 17:45:15, in C) Commenti e varie, cliccato 743 volte)
 
RISPOSTE DEI LETTORI SUI GIORNALI
 
Ho letto con interesse il suo articolo sulla possibile sparizione dei giornali cartacei e condivido molte delle sue affermazioni. Anch’io non posso immaginare ora come andrà a finire, forse davvero non li avremo più, però le sue speranze potrebbero avverarsi.
Tuttavia è molto difficile realizzare l’aumento della cultura della gente, specialmente degli italiani.
Forse un aiuto lo darebbe la decisione della scuola media superiore, per intenderci quella che insegna ai giovani dai 14-15 anni in su, di dedicare regolarmente almeno un paio di ore settimanali da parte di tutti i professori facendo lezione leggendo e commentando importanti articoli di giornali (i più indipendenti possibile), di qualsiasi argomento che possa dare un contributo alla cultura degli studenti in varie materie, storia, attualità, scienza, ecc.; sarebbe basilare coinvolgere pienamente gli studenti a dare il loro pensiero sui vari argomenti.
Cordialmente
Francesco Petrelli – Roma
 
Ho risposto al Signor Petrelli così:
La ringrazio per il suo intervento e sono pienamente d’accordo con lei.
Nel mio articolo, che già era abbastanza lungo, avevo pensato di inserire anche questo concetto, ma avevo soprasseduto per non diventare troppo prolisso. Infatti questo tipo di proposta avrebbe fatto nascere un esame approfondito dei pro e contro, e delle difficoltà di modificare la mentalità attuale.
Ma certamente abituerebbe i giovani a leggere articoli seri e non cronachette e scoop..
Per convalidare il mio accordo le dico subito che all’Università, nella prima metà degli anni 50, il mio professore di Economia, Mario Resta, usava questo metodo leggendo gli articoli di fondo di un noto economista che scriveva sul Corriere della Sera (allora non c’era ancora il Sole-24 Ore, o almeno non era conosciuto come adesso). Commentava e approfondiva ogni frase, specialmente quelle meno chiare per noi ancora poco addentro alla materia. Questo metodo – che fra l’altro era molto più divertente della classica lezione “versata” dall’alto - ci ha aiutato a imparare molto bene l’economia, anche perché chiedeva sempre il nostro parere su ciò che aveva detto (eravamo fortunati: le aule erano “piene di non più di 25-30 studenti).
Cordialmente
G.A.