EDITORIALE
E’ un po’ di giorni che non scrivo un rigo e mi sento in colpa. Soprattutto con me stesso. Però sono parzialmente giustificato perché il 3 gennaio sono partito con mia moglie per la Russia dove ho visitato Mosca e San Pietroburgo con molta soddisfazione di cui scriverò qualcosa appena mi è possibile. Al ritorno, dopo 9 giorni, sono stato “ciapà” (presissimo) con gli impegni teatrali per la compagnia “Gli scombinati” di cui ho scritto in passato qualcosa su questo sito; infine sto preparando una conferenza che si intitola “Energia e ambiente – ci sono soluzioni?” che presenterò a fine febbraio e sulla quale sto lavorando da più di un mese perché il contenuto è vasto ed impegnativo, ma è obbligatoria una presentazione completa ma breve e scintillante altrimenti l’uditorio si addormenta o si annoia.
Mi direte: ma cosa importa a noi lettori ciò che stai facendo, la tua vita privata, ecc.? bene, come ho accennato, cerco di giustificare per la mia assenza dal sito per 3 settimane.
E ora vi dirò alcuni miei pensieri. Dopo il precedente articolo del mio sogno sulle ragioni delle guerre, sono felice che finalmente palestinesi ed israeliani hanno smesso di battagliare e di scambiarsi missili, ma resta il fatto che ci sono più di 1350 morti in campo palestinese di cui 4-500 bambini (ma i morti potrebbero essere molti di più perché ogni giorno ne trovano decine sotto le macerie che stanno rimovendo) e più di 5000 feriti….per non parlare delle condizioni di vita in cui sono ridotti gli abitanti di Gaza. In campo israeliano i media non dicono più quanti siano i loro morti e feriti, ma penso che siano rimasti a non più di 20 in tutto: no comment!
Gli israeliani hanno detto di essere soddisfatti perché “hanno raggiunto il loro scopo”. Quale sia lo scopo non è stato precisato, ma si può supporre a prima vista che sia stato quello di far fuori tutti i capi e i guerriglieri di Hamas, di distruggere gli armamenti dell’avversario e di liberare il caporale del loro esercito rapito un paio di anni fa. A me pare che nessuno dei tre “goals” sia stato raggiunto, salvo un altro – come penso io – cioè quello di svuotare i magazzini di armamenti e di fare un po’ di marketing per le prossime elezioni di febbraio. Dall’altra parte i palestinesi estremisti di Hamas affermano di aver vinto la guerra – a me non pare – ma hanno raggiunto anche loro lo scopo di svuotare i loro magazzini di armamenti e ottenere, a costo di troppe vite umane, gli aiuti umanitari che nessuno gli voleva dare prima. Ergo: ambedue i contendenti hanno deciso di fare la “tregua unilaterale”.
Adesso poi c’è il piano Marshall di Berlusconi, il cui governo nella finanziaria ha tagliato abbondantemente i finanziamenti previsti per “aiuti all’estero”. Deve essere diventato il mago Merlino (era lui?) che trasformava in oro un metallo volgare!
A proposito di Berlusconi, l’altro ieri ho sentito gli “auguri” che ha fatto al nuovo Presidente degli Stati Uniti. Sono rimasto esterrefatto più di quanto non lo sia stato il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla notizia che Lula, Presidente brasiliano, ha negato l’estradizione per Battisti, 4 volte assassino. Ebbene, delle due l’una: o Berlusconi non sa l’italiano (ma non mi meraviglio troppo perché troppi politici italiani di ogni parte sono, a dir poco, ignoranti della nostra lingua) oppure non si rende conto di ciò che dice perché è andato fuori di testa.
Non si può fare “…gli auguri più sinceri affinché Obama sia all’altezza del compito che si è prefisso…” (doveva al massimo dire : “… affinché possa riuscire a realizzare ciò che si è prefisso”). Ma forse lo prende per un poveretto ignorante e impreparato, e glielo sputa in faccia? Proprio lui che non è all’altezza del compito che gli hanno dato gli elettori italiani, che di politica economica nazionale sa poco e che si vanta di essere un imprenditore non politico. Lui che non viene preso in considerazione dai suoi colleghi di altre nazioni ( fra l’altro non è stato incluso fra i 50 più importanti personaggi del mondo, contrariamente a numerosi governanti di altri stati che conosciamo bene) i quali lo ricordano che fà corna in fotografia, per gli insulti ad un parlamentare tedesco chiamato “kapò”, per le barzellette cretine, per i baci a Bush, ecc. ecc.
Poveri noi, ancora per quanto tempo dovremo sopportare questo uomo piccino e mediocrissimo?…e che pretende anche di candidarsi alla presidenza della Repubblica?
Oh, finalmente mi sono sfogato!