LETTERA APERTA AL SINDACO DI RODANO – ALBERI SOSTITUITI
Egregio Sindaco Marazzi,
non invio questa lettera all’InformaRodano perché certamente non sarebbe pubblicata, così come è stato per le mie ultime tre (sono le prime che ho messo sul sito), quindi rinuncio ad utilizzare il mensile edito dal Comune che dovrebbe essere aperto a tutti i cittadini; dico dovrebbe, ma non lo è se contiene troppa critica, oppure è troppo lunga (solo la maggioranza e l’opposizione possono scrivere a lungo, perché?)….e chissà se qualcuno, leggendo questo sito, le indicherà che c’è uno, cioè io, che non è per niente d’accordo con lei; e chi sa se qualcun altro (spero più di uno) invece aprirà gli occhi sulle sue dichiarazioni circa la “necessità” di sostituire gli alberi.
Bene, ho letto i suoi articoli sul nostro InformaRodano di dicembre del 2008 che riguardano il taglio degli alberi. Mi dispiace menzionare me stesso, ma su questo sito nella sezione ”Rodano” il 27 settembre 2006 ho inserito un articolo intitolato “Alberi o pali” che cercava di dimostrare l’inutilità di tagliare tutti gli alberi di via delle Querce e facevo alcune considerazioni sulla scarsa competenza delle persone addette delle varie amministrazioni (quasi tutte) che si sono succedute alla guida del Comune, in materia di “verde pubblico”.
Ora però sento il dovere, nell’interesse dei Rodanesi, di chiarire meglio la situazione. Le mie affermazioni sono basate sulla mia più che cinquantennale esperienza nel campo, nelle conoscenze e tecniche apprese in questo lungo periodo per studi da autodidatta e insegnamenti di esperti, i quali spesso mi ha fatto constatare che i vivaisti pensano solo al loro interesse e turlupinano i loro clienti (anche le amministrazioni comunali).
Bene, cominciamo dalle radici e una volta per tutte chiariamo che:
1) non tutte le radici superficiali crescono all’infinito, dopo averle tagliate per rifare i marciapiedi o per spianare la strada, salvo e in parte solo quelle di alcune conifere, specialmente i pini,… ed il fico
2) la ragione principale per la quale crescono molte radici superficiali all’inizio dello sviluppo è perché molti vivaisti tagliano il fittone, cioè la principale radice verticale del giovane albero
3) se si tagliano le radici superficiali dopo qualche anno, l’albero non muore affatto, a patto che il taglio sia eseguito da persone competenti.
Per quanto riguarda il primo punto, vi è stata una prova tangibile proprio a via delle Querce, davanti alla scuola elementare, ”Tamagnone regnante”. Le radici di alcune querce in quel posto avevano sconquassato il marciapiede e i genitori e i bambini potevano inciampare (o avevano già incespicato) nei rigonfiamenti del marciapiede, a scapito della sicurezza. Fu scavato il terreno intorno al tronco, tagliate le radici superficiali, rifatto e allargato il riquadro di terra intorno ad esso. E gli operai non danneggiarono alcun albero. Risultato: per altri 4 o 5 anni, fino alla barbara ”eliminazione” di tutte le querce della strada non vi fu alcun rigonfiamento della terra intorno quei tronchi, né sul marciapiede. Una seconda prova tangibile è visibile tutt’oggi alla fine di via Giovanni XXIII (venendo dalla Rivoltana) di fronte ai complessi dei box, dove i vecchi tigli ai quali è stato fatto un trattamento simile, non presentano alcun rigonfiamento sul marciapiede.
Confermo che le radici superficiali deformano il terreno intorno al fusto solo all’inizio dello sviluppo, poi si fermano, e solo quelle che fanno vivere la pianta per tutta la durata della loro vita continuano a crescere verticalmente e profondamente nel terreno fino al completamento dello sviluppo dell’albero.
Per il terzo punto, in parte ho già accennato al taglio delle radici delle querce al punto 1). Ma vorrei dire un’altra cosa che smentisce le sue affermazioni, Ventisei anni fa nel mio giardino ho messo a dimora degli alberi da frutta, fra i quali un albicocco; si sa che l’albicocco non ha lunga vita, ma prima di sostituirlo con un altro, e grazie al consiglio di un esperto agronomo, ho eseguito un scavo circolare intorno al tronco di circa 1 metro di raggio e 30 cm di profondità; ho tagliato tutte le radici superficiali affioranti (che erano di un diametro fino a 20 cm) ho concimato con stallatico e compost della mia concimaia, e ricoperto il tutto. Ebbene l’albero non è affatto morto, anzi non sono più apparsi rami secchi sulla chioma, che avevo dovuto eliminare negli ultimi 3-4 anni. E l’agronomo mi ha assicurato che avrò frutti abbondanti (che negli ultimi anni erano diminuiti) per qualche anno ancora. Se le piacciono le albicocche, venga pure a prenderne da me nel prossimo maggio-giugno.
Allora, l’amministrazione comunale, e soprattutto lei che dovrebbe guidarla con le sue esperienze agricole, avete fatto i conti di quanto costava abbattere gli alberi e sostituirli rispetto a fare i lavori che le ho descritto senza dover comprare e mettere a dimora nuove “essenze”? (dopo aver rimosso i vecchi alberi, e scavato in profondità per togliere le sue radici, nonché far tagliare e portare via la legna)
E a proposito di essenze, quelle che avete piantato a via delle querce, molte di esse sono state messe a dimora troppo vicino ai pali dell’illuminazione stradale, cosicché d’estate, quando la gente ha voglia di passeggiare la sera, la luce di lampioni è completamente oscurata dalla grande chioma per tratti via via crescenti negli anni. L’illuminazione stradale non è un fattore della sicurezza? Vi possono essere sul marciapiede oggetti vari, escrementi di cani, vetri rotti, ecc. invisibili per l’oscurità, nei quali si può inciampare….e forse anche qualche malintenzionato che potrebbe nascondersi al buio e assalire i passeggianti, bambini o anziani.
Qualcuno ha esposto dei manifestini dicendo che ella sarà ricordato come un barbaro che ha fatto tabula rasa degli alberi. Io aggiungo che è necessario sapere perché ha sostituito ed intende sostituire e far sostituire (cosa faranno dei tigli esistenti i costruttori della nuova urbanizzazione di via Palermo-via delle querce?) invece di salvare quelli che ci sono, ove possibile, e sicuramente lo è nella maggioranza dei casi. Non so se l’opposizione attuale abbia fatto un’interrogazione sul bilancio economico comparativo (dopo essersi informata), ma mi sembra di no.
Se non l’ha fatta, allora posso pensare che anche a Rodano vi sono “inciuci” (?), oppure l’opposizione non fa’ bene il suo dovere, oppure vi siete fatti turlupinare dai vivaisti,…. oppure cosa?…..
Prima di chiudere le chiedo di osservare bene la foto di questo articolo-lettera. L'ho scattata il 16 novembre di quest'anno a Peschiera del Garda. E' un esempio di come altre amministrazioni trattano i vecchi alberi, salvandoli dalla sostituzione con altre essenze!
Gennaro Aprea
PS 1 – Una delle ragioni per le quali ella ha giustificato la sostituzione degli alberi è che quelli esistenti hanno bisogno di manutenzione, in particolare le potature; mentre scrivo, a via delle querce vi sono degli operai che “manutengono” potando gli alberi (famiglia delle acacie) messi 3 anni fa. Allora, come la mettiamo con la manutenzione?….
PS 2 – e a proposito di fandonie, si vada a leggere sul sito anche il mio articolo intitolato “Gli alunni di Berlusconi” nella sezione “Questa è l’Italia” del 20 ottobre 2008.