SCRIVERE
Non si può seguire l’intera produzione di volumi pubblicati, saggi, storia, romanzi, poesia, ecc. anche se la lettura e la cultura sono cose che riempiono, anzi, che devono riempire la vita di tutti noi.
Personalmente sono affezionato ad alcune interessanti trasmissioni televisive e radiofoniche e alla lettura delle pagine culturali dei giornali che leggo sul quotidiano ed il settimanale ai quali sono abbonato.
In televisione seguo quasi ogni giorno “Le Storie” di Corrado Augias e “Chetempochefa’” di Fabio Fazi il sabato e la domenica sera. In ambedue ci sono sempre delle presentazioni di libri e di dischi con la presenza dei relativi autori o con intellettuali che da esperti commentano libri appena pubblicati. Sul quotidiano “La Repubblica e su “L’espresso” vi sono altrettante recensioni.
Chissà quante altre trasmissioni e stampa fanno la stessa cosa: immagino che siano moltissime, così che viene spontaneo pensare che i volumi che si pubblicano in Italia (per non parlare dell’estero e delle relative traduzioni editate nel nostro paese) siano un numero enorme, pressoché incommensurabile.
C’è qualcuno che ha affermato che oggi vi sono più scrittori che lettori. Certamente non ha detto una fandonia se pensiamo quanti libri scritti da tanti autori sconosciuti non sono e non saranno mai pubblicati.
Questo è il mio caso, anche se la mia produzione è decisamente limitata.
Come forse già sapete dal mio CV non professionale, due mie libri che trattano argomenti riguardanti la mia professione di consulente d’azienda sono stati pubblicati, ma per farli ci ho messo molto tempo. E, quando ho cominciato a scrivere le mie memorie romanzate che non sono state pubblicate per una serie di ragioni che ho ipotizzato nella presentazione del volume (scaricabile da questo sito) ho impiegato 5 anni per completare le circa 120 pagine.
Poi, quando ho smesso di lavorare attivamente all’inizio del 2006, ho iniziato a scrivere un vero romanzo che però è fermo da molti mesi perché sono stato e sono tuttora molto impegnato in una serie di cose che mi hanno fatto volare il tempo, ivi compreso lo scrivere su questo sito.
Ma non mi preoccupo, andrò avanti, lo completerò, forse ne comincerò un altro, solo per una ragione: mi piace scrivere, forse per egoismo perché è un piacere che mi dà una soddisfazione simile a quella che può provare un artigiano che costruisce qualcosa di bello, o uno sportivo che pratica la sua attività preferita anche per prepararsi ad una gara e vede che la sua preparazione atletica migliora continuamente mentre si allena (non mi azzardo a paragonarmi ad un artista che crea, perché di artisti, anzi di ARTISTI, ce ne sono pochi.
C’è uno scrittore famoso, Stephen King che ha detto: “Scrivere è come il sesso, man mano che si invecchia è sempre più difficile cominciare ma, se cominci, non vorresti mai finire”.
Ciò mi conforta…ed è per questo che ho voluto oggi esprimere questi miei pensieri sul fascino dello scrivere.