Questa lettera è stata scritta nel Luglio 2005 e rifiutata dall’InformaRodano
Intervengo a proposito della lettera di Leonardo Campanale apparsa sul Pasquino di luglio (foglio dell’opposizione) nella quale lamentava la presenza di “laghi stradali” al termine della via Giovanni XXIII e dell’impossibilità di transito pedonale sul marciapiede a causa dei sacchi di rifiuti che lo ricoprono interamente. Ha perfettamente ragione e assicuro che non è il solo a notare queste situazioni che creano notevoli disagi ai cittadini.
Subito dopo le ferie dell’anno scorso sono state appunto completate le opere di stradali e di asfaltatura davanti al nuovo Centro Sociale a Via Giovanni XXIII poco prima degli ingressi ai due gruppi di box di cui parla il Signor Leonardo. Durante le piogge dagli inizi di luglio ad oggi le pozzanghere in quella zona ed in corrispondenza del “passaggio pedonale rialzato” sono diventate laghi.
A Via delle Querce (dove abito) da anni, quando piove e nei pressi dell’entrata della scuola elementare si formano 2 grandi analoghe pozzanghere. L’asfaltatura è stata rifatta pochi anni fa, ma nulla è cambiato.
Allora, perché si creano queste situazioni?
Delle due, l’una: le amministrazioni, anche quelle precedenti che hanno fatto asfaltare le strade, non hanno inserito nei capitolati di appalto l’esigenza – cosa più che normale - di creare le pendenze necessarie a far defluire l’acqua nei tombini, oppure (seconda ragione) queste clausole sono inserite, ma non vi è controllo del rispetto delle clausole del capitolato d’appalto affinché l’appaltatore corregga gli sbagli dopo il termine del lavoro.
I tombini non sono sufficienti ad assorbire le piogge di forte intensità? (quando si costruisce si deve prevedere le punte massime, non la normalità) Allora si aggiungano tombini ed anche li si tenga puliti (capitolato sul contratto di appalto della pulizia).
Ebbene l’unica ragione di queste situazioni (e di tante altre più importanti, vedi deficit dovuto a sbagli madornali di strategia nei rapporti con la Sisas, vedi errori nella progettazione dell’alberatura delle aree verdi, tanto per fare due soli esempi di cui vorrei parlare in futuro) è che la professionalità e la competenza delle amministrazioni e degli addetti è troppo carente. Impera il pressappochismo salvo per ciò che riguarda l’attaccamento al potere da parte di tutti, anche dell’opposizione, come sempre con qualche lodevole eccezione. Questa amministrazione lo ha dimostrato molte volte.
Voi mi direte: cosa possiamo fare noi cittadini?
Per questi anni che ci separano dalle prossime elezioni propongo due cose:
1) "tampinarli” su tutti i loro errori, spiegando ai Rodanesi cosa hanno fatto, cosa fanno e penso continueranno a fare. Questo può avvenire solo attraverso il foglio del Comune, L’InformaRodano, palestra che dovrebbe essere aperta a tutti (ma non lo è), visto che l’opposizione è latitante ed ama più la polemica che la critica costruttiva
2) Iniziare subito a coagulare un gruppo di cittadini, soprattutto giovani – ma non solo - rispetto alle vecchie generazioni come la mia, che abbiano voglia di divenire amministratori, cioè che abbiano voglia di lavorare per i Rodanesi, persone che abbiano idee simili affinché non si trovino a litigare su questioni di principio, o anche su banalità, nel seguito.
Io sono a disposizione per dare un contributo alla ricerca di queste persone per la creazione del team, grazie anche alla mia professione di consulente di organizzazione e direzione.
Vi prego di tenere presente che questo mio appello non è una candidatura alle future elezioni data la mia età avanzata.
Cordiali saluti